Another, anime dell’inverno 2011-2012

Oggi vi parlerò di un’anime che sicuramente è tra le rivelazioni migliori della stagione, vi parlerò di Another.
L’opera nasce come romanzo scritto da Yukito Ayatsuji e pubblicato da Kadokawa Shoten nell’ottobre del 2009, ne viene serializzato un manga di 4 volumi tra il maggio del 2010 e il gennaio del 2012 illustrato da Hiro Kiyohara. Al termine del manga viene creata una serie anime di 12 episodi, diretta da Tsutomu Mizushima, scritta da Ryō Higakie con le musiche di Kow Otani, sotto lo studio P.A. Works. E’ prevista per l’estate del 2012 anche un adattamento live-action.

L’opera ha come protagonista Kōichi Sakakibara, uno studente che si è trasferito da Tokio a Yomiyama, una tranquilla cittadina di campagna, perché il padre è andato a lavorare in India e ora lui vive nella vecchia casa della madre con i nonni. Purtroppo il nostro protagonista non ha una salute molto forte a causa di problemi ereditari. Sakakibara viene iscritto al nono anno nella scuola media Yomiyama settentrionale, dove è inserito nella terza sezione, e scorpirà un po’ alla volta che la classe dove si trova è legata a terribili eventi accaduti ben 26 anni prima.

Personalmente trovo quest’opera davvero ben realizzata sia dal punto di vista dei disegni, alcuni ambienti sono eccezionali, ma tutti riescono a trasmettere un senso di cupo e freddo, sia dalle musiche, alcune davvero fantastiche. Ammetto che potrei essere influenzato un po’ da gusti personali nel giudicare l’opera, ma, per quello che si è potuto vedere fin’ora, è davvero un prodotto buonissimo, anche se il character design non è dei migliori la presentazione psicologica dei personaggi riesce a mitigare qualche disegno non troppo dettagliato. Altro punto veramente a favore dell’opera e come ti riesca a tenere inchiodato allo schermo, in ogni puntata si inizia a scoprire un po’ di più sulla trama e al contempo a capirci un po’ meno, il che, ovviamente, sviluppa un profondo senso di curiosità nella persona che sta seguendo la serie. E voi cosa ne pensate? Anche a voi quest’opera tiene inchiodati davanti al pc, settimana dopo settimana?