Fukushima, le radiazioni si dovranno dimezzare entro due anni


L’ambizione di un governo di far tornare tutto alla normalità dopo una catastrofe come quella che ha colpito il Giappone l’11 marzo scorso è un sentimento ammirevole e credo faccia bene al popolo. Esistono centinaia di esempi in cui i politici se ne fregano del proprio paese e, nemmeno con delle semplici parole, riescono a dare un po’ di conforto alla gente che li ha votati. Ora, il governo di Tokyo, pensa di poter realizzare una grande azione di bonifica dalle radiazioni nelle zone intorno a Fukushima. Il governo ha previsto di dimezzare le emissioni radioattive entro due anni. Le principali azioni che verranno intraprese per ripulire le zone colpite riguardano la rimozione del terreno contaminato, l’abbattimento di piante e alberi il cui livello di radiazioni è superiore alla norma e ripulire tutti i tetti delle abitazioni della zona. Il governo si è imposto come obiettivo principale di abbattere le radiazioni fino a 1 millisievert all’anno e forse anche qualcosa in meno. Il governo ha calcolato che le radiazioni dovrebbero diminuire di un 40% naturalmente nel corso di due anni e ha puntato sull’azione umana per rimuovere quel 10% in più che porterebbe il risultato al 50% in meno di radiazioni in due anni. La superficie da ripulire si aggira attorno ai 1000-4000 chilometri quadrati(questa è una stima di minimo e massimo).

Il ministro per l’Emergenza Nucleare, Goshi Hosono, ha dichiarato: “Puntiamo a ridurre i livelli di radiazione della metà per il prossimo biennio, nelle aree colpite, e del 60% per i luoghi utilizzati dai bambini. In definitiva, puntiamo ai target di decontaminazione in un periodo breve: grazie alla tecnologia che continua ad avanzare e a sufficienti finanziamenti governativi, credo che lo sforzo si possa fare“.

Ovviamente si dovranno investire miliardi di Yen nell’opera di bonifica, quindi i giapponesi dovranno ulteriormente tirare la cinghia, però, se il risultato dovesse dare i frutti previsti e dovesse migliorare la qualità di vita di molte persone, ben vengano i finanziamenti pubblici enormi.

 

[fonte – Ansa.it ]