[La TEPCO annuncia che il materiale nucleare del reattore uno si sarebbe fuso. Stranamente, questa notizia non ha generato lo scalpore che ci si sarebbe aspettato. Un’intervista a Paolo Scampa, presidente dell’AIPRI, spiega meglio e in parole povere cosa è successo all’interno della centrale di Fukushima.]
La notizia è ormai ufficiale. Il reattore numero uno si è fuso. La principale agenzia di stampa giapponese, la Kyodo News, conferma quanto comunicato dalla TEPCO nei giorni scorsi. L’acqua di raffreddamento esce da dei buchi presenti nel reattore e il materiale nucleare si è raccolto sotto forma di “corio” sul fondo d’acciaio(il vessel) del reattore stesso. Per la prima volta dall’11 marzo, la società che gestisce la centrale, ha confessato apertamente di non aver potuto far nulla per evitare la fusione del reattore. La società nipponica ha comunicato che il livello dell’acqua è ben al di sotto dei limiti consentiti, in quanto si trova ben 5 metri sotto la parte superiore delle barre di combustibile. Le barre si sarebbero completamente esposte all’aria e quindi, si sarebbero fuse. Il portavoce di TEPCO, Junichi Matsumoto, spiega la situazione sintetizzando che l’acqua di raffreddamento, sebbene sia pompata a ritmo di 150 tonnellate al giorno, non è stata trovata nei primi cinque metri dalla “cima” delle barre, il che, data essere questa la lunghezza stessa delle barre di combustibile (le fonti parlano di una lunghezza della barre di combustibile da un minimo di 4 metri a un massimo di 5) dovrebbero quindi essere completamente scoperte. Sempre ammesso che esistano ancora.
Paolo Scampa, presdidente dell’AIPRI((Association Internationale pour la Protection contre les Rayons Ionisants), ci spiega in termini “terra-terra”, cosa vuol dire tutto questo. “Il combustibile in stato normale nel reattore nucleare si trova “a bagno maria” con le barre completamente affogate sotto metri d’acqua” – spiega Paolo Scampa – “E’ necessario quindi apportare acqua ‘fredda’ (“meno calda” del “forno nucleare”) per mantenere questo stato di “bagno maria” che raffredda le barre (e in condizioni normali produce poi il vapore che va alle turbine)”.
Il presidente dell’AIPRI ci spiega inoltre com’è fatto all’interno il reattore nucleare: “Il combustibile nucleare consiste in pasticche di 7/10 grammi impilate su un’altezza di 5 metri, all’interno di guaine di zirconio di 1,2 – 1,5 millimetri di spessore. Queste guaine hanno una tenuta fino ad 800 gradi al massimo, dopo 800 gradi sono soggette a varie fessurazioni, rotture, deformazioni, ecc.”. Per dare una ulteriore spiegazione al comunicato TEPCO, Paolo Scampa, ci spiega come sia possibile che il contenitore vessel(una specie di enorme pentola a pressione), si sia bucato e abbia così lasciato fuoriuscire una parte dell’acqua di raffreddamento. “Quando non arriva più acqua fredda, non c’è più “bagno maria”, il calore radioattivo fa evaporare tutta l’acqua senza averne però il giusto ricambio, le guaine di combustibile nucleare cedono (bastano appena due o tre giorni) e tutto cola in un magma chiamato “corio” che mescola il combustibile nucleare con lo zirconio. Le temperature sono dell’ordine di 1500-2500 gradi”. Le conseguenze di questa mancanza d’acqua sono gravissime e consistono nello: “zirconio che surriscaldato, con l’interazione dell’acqua, genera parecchio idrogeno e, proprio da lì, è da ricercarsi l’origine delle varie esplosioni”. Ma poi che cosa potrebbe succedere? “Il magma radioattivo attacca il fondo della “pentola”(20 cm di spessore) e piano piano tenderà a bucarlo. C’è da dire che il fondo della “pentola” (cioé il vessel d’acciaio) ha uno spessore inferiore per cedere e per raccogliere il corio” conclude Paolo Scampa. Siamo davanti ad una vera e propria tragedia, che sta superando anche il drammatico incidente nucleare di Chernobyl del 26 aprile 1986. Mentre tutto il mondo resta a guardare con scarsa attenzione quello che succede in Giappone, mi chiedo: saremo mai in grado di preoccuparci di qualcosa che colpisce l’essere umano in generale, o siamo solo capaci di preoccuparci di quello che ci colpisce direttamente e personalmente? Non ho molta fiducia negli uomini, sono più propenso per la seconda ipotesi.
[fonte – Mainfatti.it]

