Intervista a Yoshiyuki Tomino, il creatore di Mobile Suit Gundam

di Redazione 1

 Prima del New York Anime Festival del 25, 26, 27 settembre di quest’anno, Yoshiyuki Tomino ha voluto rilasciare una piccola intervista e stuzzicare la curiosità prima delle rivelazioni che darà presso il festival. Noi abbiamo voluto presentarvela tradotta.

D: Ha altre storie di Gundam che vorrebbe raccontarci in futuro?

R: Non posso rispondere a questioni riguardanti l’intera franchise poichè è diventata una sorta di genere a sè stante dove lavorano più artisti ora che in passato. Personalmente penso che debba essere un qualcosa che offra speranza per le nuove generazioni, dovrebbe essere un messaggio come: “Non disperarti per il futuro prossimo”.

D: Molti dei suoi titoli, come Gundam, Dunbine e Brain Powered sono stati tradotti in lingua inglese. Ce ne sono altri, come Ideon e molte altre storie, che non sono ancora state rilasciate in lingua inglese. Quale delle sue opere vorrebbe che la gente riuscisse a vederla e perchè?

Non c’è una serie che vorrei fosse tradotta più di un’altra. Sono state prodotte per il Giappone (originariamente) e se non fossero state capaci di creare un’interesse qui, sarebbero state un fallimento. Comunque sarei estremamente felice se più persone potessero vedere i miei lavori anche se questo vorrebbe dire sentire commenti come: “La copia di Space Runaway Ideon: Be Invoked era grandiosa!”. Il modo in cui la storia fu rappresentata in questo caso potrebbe non essere stata buona tuttavia è un racconto dove anche se uomini ed alieni sono annientati in battaglia, rimane ancora speranza.

D: Cosa ne pensa dello stato dell’industria dell’animazione ai giorni nostri?

R: Tutto ciò che posso dire è: “Beh, è così che vanno le cose”. Sarebbe presuntuoso dire che ho ideali o speranze per l’industria dell’animazione, quindi cerco di non pensarci. Sono ormai 45 anni che lavoro per quest’industria e ne sono grato.

D: Ha già visitato l’America in passato ed in particolare New York City. Che tipo di esperienza vorrebbe fare quest’anno (al festival)?

R. Sono contento di essere stato invitato. Quando penso a New York, penso a Broadway. E’ un’esperienza di apprendimento che si può ricevere solo in questo tipo di ambiente.

D: Alcuni sostengono che la sua filosofia di vita è cambiata negli anni. Essi la vedono nella differenza tra la serie Z Gundam ed i film di Z Gundam, creati decenni dopo. Pensa di aver avuto un atteggiamento più positivo o negativo della vita?

R. Prima di diventare un uomo di mezz’età amavo stipare la mia frustazione all’interno dei miei lavori. Tuttavia il mio pensiero è cambiato quando ho realizzato che l’anime era un prodotto di intrattenimento e che deve essere un qualcosa che spinge la gente a guardare avanti. Tale linea di pensiero è facile ritrovarla nei film di Z Gundam. In altre parole i film sono stati un’espressione della natura, tutte le persone hanno lati negativi e lati positivi.

D: Solo negli ultimi quattro anni lei ha fatto l’apparizione in film come Japan Sinks o Shaolin Girl. Quali altre carriere vorrebbe esplorare oltre a quella del mondo dell’anime o di attore?

R. Ho realizzato che se non avessi imparato di più sulla senzazione proveniente dai film live-action, non sarei diventato un leader per il futuro del cinema o dell’animazione. Spero quindi di poter avere più esperienze di questo tipo in futuro.

D: Cosa pensa riguardo l’incremento di utilizzo di computer graphic negli anime inclusi i vostri remake di lavori precedenti come i film The Wings of Rean, Z Gundam e Turn A Gundam?

E’ un pugno all’occhio quando lo staff dei live-action utilizza la grafica computerizzata come fosse una novità, mentre la produzione degli anime ha una tecnologia assai simile alla base del lavoro del computer graphic. Penso sarebbe bello se la gente potesse ascoltare questo parere ed utilizzare la tecnologia come fosse solo una normale parte della produzione dell’anime.

D. Ci sono alcune parti del governo Giapponese, come il ministero della difesa, che ha apertamente utilizzato i suoi lavori come ispirazione ai loro progetti. Cosa pensa sulla realtà che imita le sue storie?

R. Non sono sicuro sulla premessa di questa domanda: penso che queste siano solo leggende metropolitane. Se tutto ciò fosse vero direi che queste sono persone non del tutto connesse alla realtà se utilizzano la tecnologia per fare questo. Penso sia del tutto simile agli scienziati che non riconoscono che lo sviluppo della bomba nucleare fu un errore: questa linea di pensiero è sbagliata.

D. Ha un messaggio da dare al pubblico inglese?

R. Nel mio cuore ho solo sentimenti di gratitudine verso i fan che hanno avuto un interesse verso i miei lavori, anche se fosse stato solo per un breve momento. Quindi, finchè riuscirò a creare altre opere, spero di riuscire ad invocare lo stesso sentimento di realismo ed espressività che ho rappresentato in passato. Penso che questa abilità espressiva simbolica presenterà sempre nuove opportunità, quindi vedrò ciò che la nuova generazione produrrà.

Durante il festival verrà realizzata un’altra intervista. Ve la porteremo sicuramente qui su komixjam. Promesso!

[Fonte: ann]

Commenti (1)

  1. grande Tomino! qlk settimana fa era qui nella citt� dv vivo io! :happy:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>