Io non trovo nulla di strano nell’espressione Rufy, nemmeno nella confusione di sentimenti che sta provando che, secondo me, esemplifica al meglio una reazione realistica di fronte ad una notizia del genere. Il venire a conoscenza che una persona cara era viva quando hai passato una vita intera a crederla morta, non è un’emozione così semplice. Nei vostri commenti l’avete molto (troppo) razionalizzata, addirittura sequenziando le emozioni che uno, in ordine, dovrebbe provare quando, invece, dovrebbe essere un’esplosione improvvisa di mille sensazioni diverse e contrastanti: stupore, felicità, confusione, sconcerto, rabbia ecc. L’espressione di Rufy è lo specchio di un disordine emozionale grande con certamente un prevalere della parte dello “sconcerto” che la fa assomigliare altre facce sconcertate già viste in passato. Tutta la sequenza mi è piaciuta oltre che commosso :sisi:
Mah, secondo me più che vignette che vogliono descrivere sentimenti confusi sono vignette confuse che vogliono descrivere dei sentimenti. Per distinguere le due cose devi inquadrarle in una struttura logica, e mettere in sequenza gli stati emotivi vuol dire questo. Non vuol dire razionalizzare, come non vuol dire razionalizzare sostenere che prima si riceve il cazzotto e poi si prova dolore. Ci si sorprende perché si viene a conoscenza di una determinata cosa (inaspettata) e quello è necessariamente il primo impatto. Il commuoversi prevede una fase di elaborazione, in cui ciò di cui sei venuto a conoscenza si va ad integrare nel tuo “background psicologico” (non saprei in che altri termini definirlo) per suscitare in questo caso un sentimento di gioia che poi sfocia nella commozione. Vedi una cosa inaspettata (-> sorpresa) e quella ti suscita gioia (->commozione). Sinceramente non vedo come la seconda fase possa precedere la prima, confusione o non confusione. Davvero ragionandoci un po’ su o provando ad immedesimarvi nel personaggio quella vi sembra una reazione realistica? A me sembra di un’evidenza lampante che non lo sia.