Reply To: Mario

#964134
Giga
Partecipante

Scusa ma che senso ha questa frase? Cosa avrebbe di così particolare da pregiudicare la lettura di chi non legge Naruto?

Certe frase proprio non le capisco…..

Anche qua: ma chi l’ha detta questa cosa?
Kishi è sotto contratto con la Shueisha e quindi come tale il suo one-shot viene pubblicato sulla rivista della suddetta casa editrice.
Il suo one-shot non sarebbe potuto comparire in altre riviste se non in quelle indipendenti, cioè in quelle riviste create apposta per gli one-shot (se non mi sbaglio una è “akamaru e qualcosa”).
Se lo one-shot è comparso su Jump è solo per motivi contrattuali e per dare maggiore risalto al capitolo (su Jump ne avrebbe comunque di più rispetto a qualsiasi altra rivista).

E poi non penso affatto che possa fare cattiva pubblicità alla storia. Basta prendere l’esempio Death Note per farsi un’idea.

Ma non vuol dire nulla che è in contratto con la Shueisha, se leggi l’intervista lo dice chiaramente che le prime bozze che sottopeneva erano troppo pesanti per la Shueisha. Ma ora, dopo che ha fatto Naruto, ha carata libera. E si vede dalla storia di Naruto, dalla interviste che Kishimoto vuole portare le tematiche seinen in uno shounen. Riguardo i personaggi di Kishi e i loro tradimenti, posso immaginare determinati target che potrebbero non apprezzare, quelli che appunto amano lo shonen puro con il villain puro.

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Mi sembra abbastanza ovvio che da uno one-shot si possano trarre pochissime conclusioni. In pratica è più una serie di disegni su una storia diversa che altro. In ogni caso, se ha pronte 160 pagine di bozza iniziale, vuol dire che ha tantissimo da raccontare.
Sulla tematica centrale sono molto in disaccordo: secondo me, per un film di un paio d’ore può andar bene qualunque trama, basta che sia rappresentata alla grande e non c’è problema; per un manga lungo (e credo proprio Kishi ne farà un altro così) l’idea centrale debba essere di ferro, poi chi se ne frega se non è originalissima. Le gangster story saranno sempre attraenti, che siano di mafia o criminali e basta (vedi i recenti Lawless o Gangster squad, anche se è cinema), perché fanno parte della realtà e hanno tanti elementi da poter sfruttare. I tradimenti, gli affari e il dover uccidere per odio o per dovere, il legame con la famiglia e l’amore per qualcuna sono abbastanza per sciorinare tanta roba; però se non vuole potenziare nessuno con abilità magiche, è (forse) quasi costretto a passare al seinen o farebbe qualcosa di “moscio”

Certo, ma determinate tematiche sono determinate da determinati periodi storici. Nella letteratura ottocentesca piaceva e si scriveva degli eroi, magari tormentati, ma sempre superuomini, nella letteratura del novecento si scriveva di uomini psicopatici e robe simili (sto semplificando,ovviamente) ; nei primi film ci si rifaceva o al realismo o alla letteratura ottocentesca, ed è da là che nasce il west e i film mafia-based, ma quel tempo è finito (quanti film recenti sulla mafia hanno cambiato l’industria negli ultimi 20 anni?). Anche i film di Quentin Tarantino, nonostante siano comunque grandiosi, non cambiano più l’industria e sembrano vecchi nelle loro tematiche.