Reply To: Naruto 616: Ipotesi e Discussione Spoiler

#945814
Gilles Villeneuve
Partecipante

Innanzitutto fa piacere che Kishi faccia cover colorate, visto che sono così rare. Quella in stile samurai è meravigliosa, così dettagliata e curata che di certo sarà fra le migliori mai fatte da Kishi.

Non so immaginarmi cosa voglia fare Orochimaru a Konoha.
Possibile che dopo tutto il casino che ha combinato, quelli del villaggio non abbiano distrutto tutti i suoi laboratori/covi e ora vada verso uno di questi?
Possibile che vada dai 2 vecchiacci? E per sapere cosa??
E possibile che i 2 consiglieri anziani siano lì al villaggio e non in un posto sicuro e segreto dato che c’è una guerra in atto?
E poi Kabuto ‘ndo cazzo sta!?

Il resto del capitolo lo considero buono, ma non più di tanto. E’ il solito capitolo che Kishi elabora secondo una struttura spesso ripetitiva con un po’ di mazzate, un po’ di flashback per Naruto o per altri, qualcuno demoralizzato e il biondo che ostenta sicurezza e determinazione.

Buona la strategia del trio che è solo la parte iniziale della strategia trasmessa da Shikaku. Ripeto che mi sarebbe piaciuto qualcosa di più drammatico, cioè che Shikaku non fosse riuscito a suggerire niente Shikamaru era costretto ad inventarsi qualcosa al momento, così da avere tutta la responsabilità sulle spalle in mezzo ad una situazione tragica (e così si valorizzava ancor più il personaggio).
Non mi è piaciuto che i padri abbiano potuto dire anche altro al di fuori della strategia, avrei preferito qualcosa di più secco.
Tornando a Shikamaru, spero che modifichi un po’ la strategia per renderla ancor migliore (per la legge che la nuova generazione supera la vecchia) o che sia messo in grave difficoltà da doverla per forza adattare alla situazione e cambiarla.

Ma Shii, il biondo sensitivo della Nebbia, è trafitto da un legno, a terra? O ho visto male?

Non è che vorrei un cambio di fronte, ma giusto qualche informazione su come stiano e cosa stanno dicendosi fra loro i 5 daimyo.

I kage li lascerei lì nell’anonimato per valorizzare il momento in cui scopriranno le loro condizioni (e qualcuno morto)