Reply To: Naruto 616: Ipotesi e Discussione Spoiler

#945801

Il capitolo inizialmente non mi era piaciuto, ma leggendolo una seconda volta (su Manga Stream) l’ho parzialmente rivalutato.

(Apro una piccola parentesi: consiglio a tutti quelli che non lo facciano di già di , in aggiunta o in alternativa a quelle di Manga Reader. Delle volte ho la sensazione che su MR traducano con i piedi, mentre le traduzioni di MS mi sembrano molto più sensate. Ovviamente parlo da profano, dato che non conosco il giapponese).

Riguardo il capitolo, è stato molto sentimentale ma meno profondo del precedente. Questo non vuol dire che sia stato un capitolo superficiale, anzi. Lo spunto più interessante secondo me continua ad essere il confronto fra le due visioni del mondo, quella di Obito e quella di Naruto. Diventa sempre più chiaro in quali punti siano diverse e in parte anche le motivazioni.

Comunque leggendo questo capitolo ho avuto la sensazione di un lavoro molto coerente sulla caratterizzazione dei personaggi. Ed io ero fra quelli che avevano considerato un disastro la scelta Tobi = Obito. Partendo da qui ho fatto delle riflessioni più generali, le metto sotto spoiler per agevolare la lettura a chi non è interessato (è un post abbastanza lungo). Niente di particolare, sia chiaro, può anche essere solo un modo per mettere in ordine i vari aspetti della caratterizzazione.

[SPOILER]In questo capitolo i legami (che sono un tema sempre molto presente nel manga) sono descritti come un’arma a doppio taglio: più sono forti e più è grande il dolore che si prova quando vengono recisi (tanto da poter paragonare la mancanza che ne consegue ad una maledizione). Le differenze di vedute (almeno questa è la lettura che ho dato io al capitolo) stanno proprio nel modo in cui ci si pone rispetto a questo problema: da un lato si vuole creare un mondo illusorio per ricostituire questi legami (Obito), dall’altro si fa di tutto per cercare di proteggerli ed onorarli (Naruto). Lo Tsukuyomi Infinito è una soluzione che, per Naruto, non può che essere vista come un modo per seppellirli definitivamente, perché nella sua visione si tratta di legami che non vengono recisi completamente e che continuano ad esistere all’interno di ciascuno (e nel suo caso particolare non solo metaforicamente 😀 ). Permettere che il ricordo delle persone care (che è il “luogo” in cui le persone care sopravvivono) venga sostituito da un’illusione, vuol dire permettere che questi legami (reali) vengano sostituiti da altri (finti) che non hanno nulla a che vedere con ciò che queste persone sono state realmente in vita. In altre parole vuol dire ucciderle definitivamente.

Quello che dice Naruto se vogliamo è scontato, ma come è scontato che tirando un calcio ad un pallone questo si muova: è una conseguenza necessaria ed inevitabile alla caratterizzazione del personaggio che è stata portata avanti finora.

Volendo analizzare ulteriormente la cosa, le due soluzioni sono opposte perché lo sono i presupposti da cui i due personaggi partono (e che in parte ho già accennato): la recisione di questi legami assume le caratteristiche da un lato (Obito) di un qualcosa di definitivo, dall’altro (Naruto) di un qualcosa che non impedisce al legame stesso di persistere all’interno del ricordo. Le ragioni di questa diversità secondo me si possono ricondurre, essenzialmente, ad un elemento molto semplice: gli unici legami che Obito aveva non solo sono stati recisi di netto, ma sono stati recisi proprio dalle persone a cui era legato.
Nei vari flashback Obito ci è stato mostrato un po’ come un personaggio anonimo, che provava a ritagliarsi uno spazio mentre le luci dei riflettori erano puntate su altri. Il classico compagno di classe di cui, a distanza di anni, non ricordi nemmeno l’esistenza. Insomma, quello che siamo soliti definire uno “sfigato”, categoria che all’età di 12-13 anni si accompagna spesso a quella dell'”emarginato”. Inoltre non aveva genitori. La conseguenza più ovvia a tutto ciò è che le uniche persone a cui Obito si era legato erano quelle del suo team. Cosa già vista inizialmente con Naruto, tra l’altro.
Di queste, due (Kakashi e Minato) sono state responsabili (in modo diverso) della morte di Rin: uno perché l’ha uccisa, l’altro perché non era lì a proteggerla. E’ ovvio che il legame con loro due non potesse sopravvivere nel ricordo di Obito.
Rin è un discorso a parte: il legame con lei era forse il più solido, ma non era il tipo di legame che Obito sperava di avere. La scena di Obito che guarda la foto seduto sulla scrivania è emblematica: Obito viveva già in parte in un mondo illusorio, e infatti ha “cancellato” la faccia di Kakashi perché gli impediva di fantasticare liberamente. Il suo legame con Rin non poteva che concretizzarsi
all’interno di un’illusione. Questo credo che sia un aspetto molto importante.

Che valore possono avere le parole di Naruto per Obito? Nessuna, lui non ha alcun legame da far sopravvivere nel ricordo. Potevano avere un senso per quello che era Obito prima di assistere all’uccisione di Rin (è Obito stesso a farlo intendere), ma non per l’Obito che ha sbattuto la faccia contro la realtà e ne è uscito devastato.
Ovviamente per Naruto vale l’esatto contrario.

La caratterizzazione di Obito non è perfetta: ci sono alcune cose che tuttora non riesco a comprendere, come ad esempio l’attacco alla volpe, che non è un episodio incoerente con le sue motivazioni ma che è troppo importante per non essere approfondito. Spero e credo che la cosa verrà ripresa più in là, anche se secondo me l’occasione giusta per chiudere quella parentesi c’è già stata.
Per il resto il piano di Obito, che è l’elemento principale entro cui l’autore ha inquadrato la sua personalità, è molto coerente con la tipologia di personaggio. Le sue azioni hanno una logica perché hanno le proprie radici nella sua storia e nella sua psicologia. E le motivazioni che lo muovono sono più profonde e “realistiche” di quello che mi sarei aspettato dopo il capitolo 599.
Inoltre le caratteristiche che deve avere un personaggio di questo tipo ci vengono descritte efficacemente nel corso del manga: debole e frustrato prima della morte di Rin, debole e disilluso dopo. Oltre che profondamente infantile, cinico e nichilista.

Nel complesso direi che la caratterizzazione (che è ancora in divenire) è più che buona.
[/SPOILER]