Reply To: Processo Mills – what’s going on

#675048
shikaku
Membro

Ed è quello che dico io^^, solo che lo faccio in un modo diverso.

Mi ricordo l’ultimo spettacolo che fece Beppe Grillo sulla televisione pubblica (dovrei avercelo anche in vhs… se la muffa non l’ha distrutto -_-), che faceva gli stessi discorsi e che promuoveva Berlusconi come la scelta “meno peggio”. All’epoca un politico abbastanza emergente.^^

Quelle però sono valutazioni personali e tutti possono sbagliare, l’importante è arrivare a un punto in cui ognuno sceglie qualcuno in cui crediamo veramente e non scegliere più il “meno peggio” (anche se può capitare che i nuovi arrivati si rivelino peggiori di questi”.

Ed è anche vero che è questione di metodi, per cui io ritengo che sia più efficace agire dell’interno del sistema per cambiarlo, piuttosto che colpire a martellate il sistema dall’esterno, l’importante è avere una coscienza della realtà e non viverla passivamente.

Mah, in politica bisogna per forza prendere una posizione e per le poche idee buone di un partito si deve aderire completamente ad esso. Nella mia umile opinione di elettore non sono tanto i politici il “male” quanto la politica stessa, il sistema politico. Permettere a chi sale al governo che sia di destra o di sinistra di fare i propri comodi è di per se anti-democratico.
Ora si sta a processare Berlusconi (e sì, penso sia stata una strategia politica il perfetto “tempismo” del processo che tuttavia doveva essere aperto di cui approvo la legittimità) ma fatti del genere sono capitati e capiteranno sempre per entrambe le fazioni politiche questo appunto per la facile “corruttibilità” del nostro sistema politico.
Mi ha sempre fatto sorridere il fatto che un governo debba avere fiducia dal Parlamento, va benissimo la logica che rende anche collegiale e più legale il potere governativo ma, a mio parere, il procedimento dovrebbe essere un tantino più diretto 🙂
Vogliamo parlare delle coalizioni?! Che buffonata, solo per guadagnare molti più voti con la sola differenza che la sinistra continua a bisticciare e riesce a tenersi unita per il massimo tempo di 5 minuti mentre la destra si tiene unita sì, ma riesce a concludere ben poco a causa della grande differenza di idee ed addirittura ideali (es: lega nord/PDL).
Quindi sono d’accordo con chi dice di scegliere il “male minore” o per lo meno, i partiti con cui siamo più affini, molto triste ma per ora è l’unica soluzione coerente ai principi democratici.

Io sarò sempre qui a difendere la magistratura, e anche in questo caso non ci vedo proprio alcuna dietrologia. I processi non sono controllati solo dai giudici, ci sono regole che lo disciplinano, bisogna tener conto poi dei lavori del tribunale ecc. La sentenza poi è più vecchia e solo ora vengono depositate le motivazioni. Tra l’altro queste elezioni non sono poi decisive: si vota per il Parlamento europeo e sono solo una verifica di popolarità, non ci sono regioni in gioco quindi sarebbe sprecato uno scandalo del genere.

Col rischio di andare un pò OT, vorrei dire una cosa sulla fiducia.
L’Italia ha una forma di stato repubblicana e come forma di governo dovrebbe essere una democrazia parlamentare. I cittadini votano i loro rappresentanti in Parlamento e questi appoggiano o meno un certa politica del governo. Alle origini il Parlamento aveva un ruolo preponderante sul governo. Nel parlamento si faceva la politica, lì si prendevano le decisioni e il governo in quanto “esecutivo” doveva solo fare in modo che le decisioni del Parlamento fossero realizzate. Ora il fatto che ci appaia strano che il governo debba avere la fiducia del Parlamento mi pare molto grave. Vuol dire che ci siamo abituati all’idea che a reggere il paese non è più il parlamento ma il governo. Che dunque l’opposizione non serve a nulla e la politica e le decisioni le prende solo il governo. Tutto questo, anche se funzionale per prendere decisioni in fretta è assai poco democratico. Io preferisco che la politica venga fatta in Parlamento, con il dialogo e il confronto, che le leggi vengano approvate in Parlamento e non abusando dei decreti-legge e dei decreti delegati. Oppure dobbiamo rassegnarci al fatto che che per 5 anni metà del paese non sia rappresentato dalla politica perchè di solito il governo è composto da esponenti di una sola fazione e accettare l’idea che il Parlamento sta lì a registrare le decisioni prese a Palazzo Chigi.

Anche le coalizioni in sè non sono un male, anzi rendono più democratico il Parlamento permettendo un maggior pluralismo politico. Come la diversità è un importante fattore di sviluppo per la cultura, anche in politica il pluralismo è un valore e non un problema. Ridurre il numero dei partiti in Parlamento vuol dire ridurre la sua rappresentatività, ad esempio io non sono assolutamente rappresentato in Parlamento e visto che in questa legislatura si parla di una riforma pesante della Costituzione io rischio di vedermi approvata una Costituzione che non mi rappresenta, quando invece la Costituzione dovrebbe racchiudere tutti i valori “condivisi” su cui fondare la società.

P.S. Votare il meno peggio ripeto deve accompagnarsi anche a un attivo impegno a migliorare prima la stessa classe politica.