Reply To: Destino

#800077
peppo_93
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Allora: provo a rispolverare questo vecchio topic, xke lo ritengo interessante e perchè recentemente l’ho affrontato con gli amici e ho scritto questo “saggio breve”[SPOILER]
La vita: la mia storia è già scritta?Da sempre l’uomo si pone delle domande fondamentali alle quali non riesce a dare spiegazioni concrete: Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Ecc..
Tra questi interrogativi c’è sicuramente sul Futuro.
Destino, Fato, Fortuna esistono davvero che ogni singola decisione che ci troviamo davanti sia già scritta e decisa da qualcun altro?Possiamo davvero influire sulla nostra vita? Una redenzione è possibile? Esiste il libero arbitrio, o è solo una mera illusione?
Entrambe le possibili soluzioni portano a conclusioni amare.

Caso 1: E’ tutto già scritto
Sono bello ricco e famoso (sulle ultime due ci stiamo lavorando), ho una vita splendida e questo lo devo solo grazie a un qualche entità intangibile, misteriosa e inconcepibile che non ha nulla di meglio da fare che scrivere la mia vita. Finché ci atteniamo a una vita del genere chi si lamenterebbe? Il guaio è che non succede quasi mai, almeno non a me. Quindi dovrei vivere una vita mediocre solo perché qualcuno ha deciso così per me? Non voglio guardare la mia vita, ma viverla. Inoltre come dice Osho Rajneesh “Accettare l’esistenza del fato comporta un suicidio, in quanto toglie ogni responsabilità all’essere”. Infatti essendo sicuri che tutto ciò che deve accadere si compie ineluttabilmente si perde la giusta misura della vita. Ci si può sottrarre alle responsabilità quotidiane nascondendosi dietro la grande scusa del “è tutto già scritto”

Prevedere il futuro
Si solleva naturalmente un’altra questione: Se tutto è già scritto, allora possiamo prevederlo? Cartomanti, astrologi e imbroglioni vari le ritengo professioni indegne in quanto illudono gli altri seducendoli con le loro false promesse o intimorendoli con minacce di sventura. E quelli che ne fanno le spese sono i più deboli: gli anziani, le persone rimaste sole, gente con problemi ecc … L’uomo è una creatura stupida e prevedibile: vuole farsi dire che tutto andrà bene anche se sa perfettamente che non sarà così o comunque non avrà modo di verificarlo se non vivendo. Ma oltre gli abusi psicologici che possono provocare questi imbroglioni (mandare in malora un rapporto, il lavoro, la stessa vita) c’è il serio rischio del cosiddetto “effetto placebo”(anzi in questo caso “nocebo”). Questo fenomeno consiste nel farsi condizionare da ciò che viene detto ed agire di conseguenza.
Ammettiamo di poter conoscere in anticipo il futuro. Chi ci dice che è possibile cambiare l’avvenire?
Se potessimo davvero cambiarlo CHI ce ne darebbe l’AUTORITA’. Un solo uomo è troppo piccolo per prevedere tutte le conseguenze di anche una singola un’azione. E’ un tema affrontato molte volte nella fantascienza riguardo i viaggi nel tempo, ma che ogni volta ha la stessa conclusione: NON bisogna interferire con il continum spazio-temporale.
Se invece non possiamo, come mi fece riflettere una persona che stimo, “il desiderio di conoscere il futuro è dettato dalla convinzione di poter evitare una scelta sbagliata…ma, ammessa la sua ineluttabilità, tutto ciò non ha più senso”.
Quindi perché cercare di prevedere il futuro? Se negativo si soffrirebbe prima del dovuto; se positivo si perderebbe la componente che fa della nostra vita una cosa meravigliosa: la sorpresa.

Caso 2: Ma quale destino, c’è solo il CASO
La vita è un’accozzaglia di scelte guidate dal caso. Ora posso basarmi solo sulle mie decisioni, libero da una volontà divina, diventando artefice del mio Destino. Ogni scelta che faccio avrà ripercussioni concrete su ciò che mi circonda. Non potrò dare la colpa a nessun dio, solo a me stesso. Inebriato da questa falsa libertà dimentico che la vita non può essere controllata così facilmente. C’è sempre qualcosa che non possiamo prevedere. Come ci ricorda la legge di Murphy: “Se qualcosa ha la possibilità di andar male, lo farà”. Questa volta sono quindi schiavo del caso. La vera libertà non esiste, il condizionamento a qualcosa di superiore è ineluttabile e noi non possiamo farci niente. Non ci resta che agire con coscienza e sperare in un futuro “fortunato”.

La teoria del multiverso
Riguardo l’importanza delle nostre scelte esiste una teoria, detta del “Multiverso” che, privata dei tecnicismi fisico-matematici, si riduce all’esistenza di vari universi paralleli che divergano per diverse leggi fisiche, differenti dimensioni spazio temporali ecc… Secondo una corrente di pensiero collegata a tale teoria “Quando compiamo una decisione creiamo letteralmente un altro mondo, la storia si dirama in 2 parti, creando una terra dove abbiamo fatto la scelta, e una seconda dove non l’abbiamo fatta. Miliardi di persone che compiono miliardi di scelte e creano infinite Terre. Alcune così simili che puoi passare tutta la vita a cercare una differenza. Altre così diverse da sfidare la comprensione” (Howlman – Crisis of Two Hearts) E’ una teoria interessante, per quanto improbabile. Cosa accadrebbe se potessimo viaggiare tra questi piani di realtà?

Il Fato secondo le Religioni
E’ interessante conoscere anche la concezione religiosa sull’argomento. Varie religioni hanno diversi punti di vista, chi appoggia un Caso, chi l’Altro.
Nell’antichità i Greci avevano le 3 Moire (Parche per i Romani, Norne per i Norrei), che tessevano il destino di ogni uomo, o divinità che dovevano sottostare alla loro volontà. Il Cristianesimo introduce invece il “Libero arbitrio”, sul quale poi ci fu lo Scisma tra Cattolicesimo e Protestantesimo. Il primo incarna la concezione del libero arbitrio concesso da Dio dall’alba dei tempi (pur essendo la più grande scusa dietro cui nascondersi dagli orrori commessi dall’uomo e dalle catastrofi naturali), per il secondo invece vale la Predestinazione ossia che da prima della nascita il nostro Fato è deciso (siamo destinati alla Salvezza o alla Dannazione). I particolari della Predestinazione variano da eresia a eresia di stampo protestante (ad esempio per i Calvinisti è possibile capire il proprio destino dal successo nel mondo lavorativo) ma appoggiano tutti l’ineluttabilità del Fato.

Caso 3: 50:50
Una visione del tutto diversa, che va a formare una terza possibilità, ed è data dalle culture orientali (condivisa dal Neopaganesimo), ossia quella del Karma. Per Karma si intende l’insieme delle azioni commesse dall’individuo. Un’ “azione virtuosa volontaria” genera benefici nelle vite successive, mentre un’azione “non virtuosa volontaria” genera malessere e disagi nelle vite successive (anche se la visione occidentale ritiene che agisca anche nella vita corrente). Quindi secondo questa visione c’è una fusione trai primi due casi: le Nostre Azioni determinano quelle del Caso, facendoci quindi partecipi attivamente del nostro Destino.
E’ inoltre doverosa una chiarificazione. Benché nell’uso comune Fato e Destino siano considerati sinonimi, differiscono molto. Il Fato è qualcosa di ineluttabile e spesso dal connotato tragico (ha la stessa radice di Fatalità), il Destino invece (stessa radice di Destinazione) non costringe ad agire, senza la volontà dell’individuo.

Indipendentemente dalla soluzione
Che crediamo in una o nell’altra risposta, le scelte che affrontiamo ogni giorno, i bivi che costantemente ci si pongono innanzi, grandi o piccoli, reversibili o irreversibili che siano, vanno a costituire il nostro passato, il nostro presente e gettano le basi a quello che sarà il nostro futuro. Pensare che la vita intera di una persona avrebbe potuto essere completamente diversa per una singola scelta dettata dal caso è spiazzante. Se magari un giorno invece di prendere un caffè nel solito bar avrebbe deciso di cambiare, avrebbe potuto non incontrare mai la sua futura moglie. Questo è un grande spunto di riflessione, e proprio questo è (credo io) uno dei motivi per cui l’uomo tende a creare un’entità superiore che tutto osserva e che tutto stabilisce poiché che è assai più facile incolpare qualcun altro, sia esso il Destino o il Caso piuttosto che se stessi. Per vivere più serenamente bisogna imparare ad ammettere le nostre colpe ed a riconoscere ed accettare ciò che non è sotto il nostro controllo.
Le più brillanti menti hanno dibattuto a riguardo e non ho la presunzione di avere una risposta, anche perché credo che non esista UNA verità, ma che ognuno di noi ha la propria e che costituisce la sua visone del mondo. Ma se questo mio discorso riesce ad ispirare anche una sola delle persone che lo leggerà, allora non sarà stato vano, ma anzi questa “fatica” acquisirà un nuovo significato.
Un ultimo consiglio: Non lasciate che le cose accadano, ma fatele accadere voi! [/SPOILER]
ditemi un po voi cosa ne pensate sull’argomento :icon_smile: