Reply To: One Piece 686: Ipotesi e Discussioni Spoiler

#933459
chaplin
Partecipante

Io credo proprio di si invece.. Così come l’Haki funziona anche sui Paramisha (Luffy ne è la prova più lampante), non vedo perchè non dovrebbe funzionare sugli Zoan. Altrimenti, uno come Marco sarebbe impossibile da colpire senza l’ausilio dell’Algamatolite e risulterebbe un personaggio troppo forte. Senza contare che sarebbe assurdo che per Rogia e Paramisha l’Haki funzioni, mentre su Zoan no. :sisi:

Sarebbe un discorso da farsi nel thread dell’haki…
Comunque, si parlava del potere rigenerativo…
Una ferita prodotta dall’haki non può più essere rigenerata?
A Kizaru quindi sarebbe bastato caricare di haki i colpi per produrre ferite mortali a Marco?
Invece le ferite prodotte mentre aveva le manette le ha rigenerate senza problemi…

Rileggendo il commento di Iori mi rendo conto di aver forse frainteso il suo discorso…
M’era parso di capire che riconoscesse al frutto mitologico di Monet un potere simile a quello di marco…
Se ricordo bene, era stato invece blu a fare un paragone tra la neve di Monet e il fuoco rigeneratore di marco…
dandomi l’idea che si parlasse di neve rigeneratrice…

Se parliamo invece di proprietà di un corpo… che… fatto di neve… assorbe il colpo senza subire gravi danni
(è un materiale “elastico” come la gomma di Luffy)
beh
ma se spacchi la faccia ad uno fruttato zoo zoo trasformato… gli spacchi la faccia…
Quella è la sua faccia…
Quello appena fatto sarebbe invece un discorso per il thread sui frutto :sisi:

Provo a dare un’interpretazione differente…
Abbiamo visto come il calore sia un elemento che contrasta il potere di Monet
Lei patisce i colpi di calore…
Un proiettile è generalmente piuttosto caldo…
Che Oda abbia tenuto conto di questo?
Ah boooh…

Per quanto riguarda il morso…
Ha raffreddato la spalla fino a renderla insensibile ma sensibilmente più facile da staccar via…
lasciando la ferita tamponata :sisi:

Mi ricorda un po’ la storia dei barboni a cui i topi possono staccar via le dita dei piedi a morsi,
mentre dormono, poiché il freddo invernale le rende insensibili