Più che altro, il grande limite di Conan è la struttura di giallo di stampo molto, troppo, classico.
Casi risolti per indizi certi (e a volte trovati “casualmente”), ragionamenti e salti logici enormi, ecc ecc. Per non parlare dei personaggi abbastanza piatti.
La critica ha questo tipo di struttura, basata su deduzioni brillanti piuttosto che vere indagini, ha portato al fantastico genere del Noir, sacrosanto oltretutto.
io non direi che è un limite, in quanto è sin dall’inizio che è impostato in questa maniera. e si vede chiaramente che non fa nulla per essere diverso, l’autore vuole che rimanga così. altrimenti, da genio che è, Gosho l’avrebbe di sicuro fatto evolvere alla grande.
i personaggi poi non sono piatti. tutti sono stati sviluppati a dovere, con flashback o senza. e ricordiamoci che sono persone “reali”, in un contesto “reale” e in una storia “reale”, e non di fantasia come il 95% dei manga shonen.
forse ad una prima lettura potrebbero sembrare piatti, ma basti pensare subito che tutti i comportamenti,reazioni,ecc… sono “reali, umane” per far cessare questo pensiero.
cioè, già se un personaggi secondario (e forse di più) come l’agente Chiba è sviluppato a dovere, con una propria personalità,ecc… si capisce come questo manga sia molto corale e di sicuro non piatto per quanto riguarda le caratterizzazioni.
Di certo non si hanno caratterizzazioni, comportamenti o reazioni forzate come la stragrande maggioranza degli shonen.
Poi ovviamente sono pareri.