Una recensione interessante su one piece

  • Questo topic ha 103 risposte, 24 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 13 anni, 7 mesi fa da Anonimo.
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  • #630950
    LoneWolf
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    Questa non è mia, ma navigando in internet mi sono imbattuto in un’interessante recensione fatta da un utente di un sito: leggetela, vi assicuro che l’analisi è intelligente, e ci sarà da discutere:

    Recensione by ::Koizumi::
    Volumetti letti: 56 — Voto: 7

    [Attenzione, lievi spoiler]
    Chi non conosce One Piece o non ne ha mai sentito parlare sicuramente non può definirsi appassionato di manga: parliamo infatti del manga indicato da tutti come l’erede di Dragon Ball e del manga che attualmente vende di più in Giappone (non in Europa e nel mondo però, dove la superiorità su Naruto non è schiacciante come in patria).
    Nonostante da queste prime righe possa sembrare un grande estimatore della serie, il mio pensiero in realtà è diametralmente opposto: considero infatti One Piece il manga più sopravvalutato di sempre.
    Attenzione però, dico questo non perché One Piece non sia bello o perché non si legga volentieri, ma semplicemente perché è stato scambiato dalle masse come qualcosa che non è, ovvero un capolavoro: l’autore Eichiro Oda è secondo me partito con l’idea di creare un manga molto leggero ma allo stesso tempo appassionante, simpatico e che facesse un po’ la parodia di se stesso senza caricare troppo la sua serie di elementi che la facessero eleggere a manga dalla qualità cristallina. Il fulcro di One Piece è appassionare divertendo, non è certo una lettura intensa o impegnativa, e direi che ormai all’interno del mondo shonen odierno sia rimasto uno dei pochi manga (se non l’unico) senza uno straccio di contenuti, senza uno straccio di crescita interna psicologica dei personaggi, senza uno straccio di trama “vera” (approfondirò il concetto più avanti) e senza uno straccio di logica. Tutto ciò non sarebbe necessariamente un difetto se si leggesse One Piece per quello che è, il discorso cambia se si usano parole come “capolavoro” o se ci mettiamo a recensirlo: al mondo d’oggi ci sono infatti shonen molto più maturi e completi, molti dei quali vantano contenuti molto più importanti, puntando spesso e volentieri sulla psicologia dei personaggi e sulla loro crescita interna.
    Al cospetto di questi manga, se di qualità si vuole parlare (e qualità non è sinonimo di “oh quanto è bello e divertente questo manga“), One Piece appare certamente in difficoltà.
    Ma vediamo di analizzarlo in dettaglio.

    Parliamo di trama: One Piece viene ideato con la precisa idea di creare un manga a saghe. Questa scelta abbastanza arcaica (ormai nessun manga ha un concetto di saga così drastico, senza nessun collegamento fra una e l‘altra) si è rivelata commercialmente parlando azzeccatissima, perché permette all’autore di non dare una reale trama di base al manga (se non che il protagonista vuole arrivare in fondo al suo viaggio per diventare il Re dei pirati) e di creare una trama per ogni isola su cui la ciurma approda. In questo senso un manga sui pirati, affiancato al ragionamento 1 isola = 1 mini trama è sicuramente stata un’ottima scelta, degna di quel volpone dell’autore.
    Ogni saga ha una mini trama che si attesta attorno ai 10/15 volumi, finita una ne inizia un’altra. Ogni tanto poi, l’autore piazza all’interno di un’isola qualche indizio palesemente fine a se stesso che servirebbe a creare un’ipotetica maxi trama a questo manga, in relazione circa 5 pagine ogni 15 volumi per non rischiare di dover concludere la serie in tempi troppo brevi, visto che si va avanti così “solo“ da 13 anni.
    La cosa che fa più innervosire di questi “indizi” è che Oda ce li da rimanendo sempre abbottonato, senza mai rischiare nulla che possa compromettere poi la libertà futura del manga: l‘autore infatti non vuole imbrigliarsi a trame antipatiche a cui dar retta e dar un filo logico, ma vuole continuare a vivere di mini trame e alla giornata, in modo tale da poter rigirare la situazione a suo favore appena possibile.
    La cosa più assurda sta però nel sentire dire a Oda stesso, quando lo intervistano, di aver avuto già in testa tutto dall’inizio, e nel vedere che c’è anche qualcuno che ci crede.
    E’ solamente la sua parola, senza nessuna prova tangibile.
    Un autore che ha già ideato tutto a tavolino, non si fa certo pregare nel rimpinzare i primissimi volumi della sua serie di particolari dettagliatissimi, che ritirerà fuori verso la fine del manga per chiudere il cerchio e dimostrare di aver avuto in testa tutto dall’inizio. Ma soprattutto, un autore che ha già in mente tutto dall’inizio, fa muovere i vari personaggi grazie ad avvenimenti logici conseguenti, non a casaccio. In One Piece si gode chiaramente di ideazioni momentanee, non certo decise a tavolino dall’autore prima dell’inizio della serie perchè tutto quello che ci viene svelato e ci viene fatto passare per trama, in realtà non affonda le proprie radici nel passato del manga, visto che non esistono cose a cui all’inizio non fai caso o non dai un senso, che poi grazie a spiegazioni future acquistano significato e ti fanno capire la genialità dell’autore.
    Questo furbacchione ogni tanto salta su e dice cose sconvolgenti legate a Gold Roger, alle origini del mondo ecc ecc, ma se ci si pensa, potrebbe averci anche pensato il giorno prima: non è che il manga si è mosso in funzione di quello che ti ha appena detto (senza fartelo capire) in tutti questi anni di pubblicazione.
    Smascherata quindi l’idea furba dell’autore per faticare poco, non imbrigliarsi in trame da “mantenere” e ottenere comunque ottimi riscontri da parte dei lettori, si potrebbe però comunque pensare che in fin dei conti anche unire tanti mini trame può essere gradevole: è un modo per resettare situazioni, personaggi, mondi, cattivi a ogni “x” volumi, cosa che rende il manga sempre fresco e non annoia mai. Insomma, Oda sembrerebbe aver trovato il modo per rendere un manga eterno, e il nostro genio usa proprio il suddetto metodo per gettare fumo negli occhi dei fans. La nota dolente è però che tutte queste saghe sono identiche fra loro:
    – i nostri arrivano su un isola;
    – su quest’isola c’è di solito un mistero (o un problema) e un personaggio cattivo molto forte, che si riconosce facilmente perché è colui che Rufy inizia a maledire e ad offendere già dopo 3 pagine anche se questo ancora non gli ha fatto nulla;
    – Rufy è impossibilitato a combattere (perchè sviene, perchè si perde, perchè “ha una palla di metallo fusa col braccio” ecc ecc);
    – mancando il capitano, è compito degli altri iniziare a combattere. Ci si potrebbe a questo punto chiedere il motivo che li sta spingendo a combattere, siccome nessuno li ha chiamati e nessuno gli ha chiesto niente, ma si finirebbe col non trovare nessuna risposta degna di nota;
    – Zoro le prende;
    – Sanji le prende;
    – Usop e Chopper urlano;
    – Robin sparisce per tutto il tempo;
    – Nami piange;
    – Rufy si libera del precedente intoppo, arriva sul campo di battaglia e ne prende anche lui a tal punto che una persona normale dovrebbe morire (trapassato da un uncino e abbandonato nel deserto di solito succede);
    – i nostri si caricano, d’altronde ognuno di loro ha un sogno da difendere, e non mancheranno di ricordarcelo urlando disperatamente le solite 3 o 4 frasi;
    – spunta fuori un gruppo/associazione che dipende dal boss cattivo;
    – Rufy combatte contro il capo;
    – Zoro combatte contro il secondo più forte;
    – Sanji combatte contro il terzo più forte;
    – Usopp-Chopper-Nami combattono contro i restanti avversari (di solito questi combattimenti sono veramente assurdi e finiscono con una incredibile quanto improbabile vittoria per i nostri) o vanno in aiuto a compagni più forti, spesso solo a rompere le scatole;
    – passano un paio di volumi di rissa;
    – i buoni vincono anche se sono nelle stesse identiche condizioni che solo qualche volume prima li aveva costretti alla resa;
    – Robin riappare dal nulla con una storia assurda;
    – Nami è già sulla nave pronta a salpare;
    – liberano l’isola dal cattivo, senza guadagnarci nulla;
    – partono per un altra isola.
    n.b.
    La trama potrebbe subire una variazione nel caso in cui su quest’ isola incontrassero un personaggio che all’inizio bisticcia con loro e che proprio odia i pirati. Ma anche lui sicuramente avrà un sogno, e alla fine è una brava persona. Quindi si unirà alla ciurma. Logico no? Anche perché casualmente questo personaggio, che senza motivazione alcuna è fortissimo in combattimento, è proprio il personaggio che mancava all’occorrenza nell’economia della nave (un cuoco, un carpentiere, un musicista ecc ecc). Certo, insomma forte e utile, proprio una bella “fortuna”… li trovano proprio tutti loro! Che coincidenze fortuite, questo Rufy è proprio amato da Dio!

    #813015
    LoneWolf
    Membro

    la recensione continua qui:

    Ora molti di voi staranno pensando che ho esagerato, che ho fatto una parodia assurda e roba simile, ma guardate bene che non sto scherzando né esagerando, chi non ci crede può controllare. Se si sintetizzano le varie trame delle isole di questo manga, ne verrà fuori sempre il medesimo schema: pur variando le situazioni, tutte le isole godono della medesima trama, soprattutto nei primi 40/45 volumi, visto che da Thriller Bark in poi qualcosa sembra che stia iniziando a cambiare.
    Insomma, Oda trova il modo di allungare il brodo in maniera indegna, ma i fans che lo seguono purtroppo si fanno accecare dalla sua furbizia con cui li frega perennemente. Altro esempio? Eccovi serviti: dopo 50 volumi, decide bene di far scomparire tutti i membri della ciurma, e di affiancare al protagonista nuovi compagni. Per farlo, lo fa andare in prigione, dove incontrerà vecchi nemici che si uniranno a lui. Ed ecco che il fan pensa: “cavolo ha collegato fatti e cose accadute 10 anni fa, ha fatto venir fuori personaggi che sembravano dispersi, è proprio un genio”.
    Peccato che la genialità non stia da nessuna parte: quei personaggi arrivati a quel punto si trovano li per caso, si alleano per caso e agiscono per caso. Non c’è un incrocio di trama che effettivamente e logicamente dia un senso al fatto che questi personaggi tornino fuori “perché servono”, ne ci sono collegamenti col ruolo che questi vecchi volti ebbero un tempo in relazione alla saga circostante, semplicemente l’autore butta fumo negli occhi con un altro mezzuccio dei suoi. Se al posto dei personaggi vecchi avesse affiancato a Rufy dei galeotti nuovi, sarebbe cambiato qualcosa? No, of course, perché il personaggio, pur essendo un volto vecchio, non è utile a Rufy “perché è vecchio”, ma “perché è forte“… il discorso però è che con personaggi nuovi, il lettore non avrebbe avuto la sua dose di fumo negli occhi quotidiana. E questo no, non va bene. Dopo il lettore medio non poteva dire “Wooooow, ha collegato la trama vecchia, che genio!”.

    Ho finito, dite voi? No, assolutamente. Vi è un altro difetto enorme che questo autore ha nel raccontare ogni situazione (che sia maxi trama o mini saga): Oda ha infatti il viziaccio di fomentare le storie al massimo per attirare l’attenzione e aumentare il pathos del lettore che si chiede “cavolo che situazione disperata, e ora come faranno a venirne fuori?”, solo che poi una volta su due queste cose gli sfuggono di mano e non sa più come controllarle. Decide così di crearsi “con la forza” una soluzione di ripiego, l’importante è che sia originale in modo tale che poi il lettore non valuti la logica di tale scelta, ma solo il contenuto “artistico” che in molti spacciano col falso nome di “originalità”. Per fare un esempio, Rufy e i suoi non sarebbero mai usciti vivi da Enies Lobby senza quella storia assurda della nave che prende coscienza, si mette a parlare e di sua iniziativa va a salvarli proprio nel momento in cui sono circondati da navi della marina su un pezzo di cemento galleggiante, feriti quasi a morte, senza possibilità di muoversi e di scappare. Oda era con le spalle al muro e si è inventato quella storia patetica.
    Questa è chiaramente una soluzione assurda, ma proprio come spiegavo prima il lettore si sofferma nel dire “wow che poesia la nave che parla, che originalità… e poi comunque non è assurdo, siamo in un mondo di fantasia e tutto è lecito”.
    Ma qui vi frego di nuovo: un mondo fantastico non significa un mondo dove tutto è lecito, ma significa che all’inizio del manga l’autore deve gettare le basi per creare un universo non realistico, che deve comunque avere determinate leggi. E allora ecco che in un manga le persone volano, in un altro no. In un manga le persone esplodono onde energetiche, in un altro uccidono la gente scrivendo su un quaderno.
    Sono tutti mondi di fantasia, ma ovviamente hanno un criterio e seguono la logica delle regole che l’autore ha inserito in quel determinato mondo: la genialità dell’autore sta nel creare mondi di fantasia che siano verosimili, e giostrare i vari eventi senza mai sforare da “quello che si può in quel mondo” a quello che “non si può”, perché anche in un mondo di fantasia dove magari ci sono i draghi non è detto poi che le persone possano volare (per fare un esempio stupido).
    Ecco, altra rogna per l’autore che dopo essersi schivato il problema del “dare retta” ad una trama col metodo descritto in precedenza, decide di eliminarsi un altro problema alla radice: ed è così che quindi nel mondo di One Piece… si può tutto! Spuntano quindi uomini incastrati in un forziere, isole nel cielo, zombie, navi che parlano, cyborg, scheletri coi capelli che mangiano e bevono, uomini comuni mortali che cadono da altezze inaudite e non si incrinano nemmeno una costola, poteri che vanno dall’allungamento delle braccia (cosa che rimane nel campo dell’immaginabile) al divenire luce o ombra (fenomeni che, come tali, non hanno relazione con la fisicità del primo potere iniziale).
    Insomma, nulla di queste cose che prese di per se sono certamente trovate geniali, ha un collegamento logico con le altre, vivono tutte di luce propria e sono possibili solo in un mondo senza regole, perché in un mondo o ci sono gli zombie o ci sono isole nel cielo, o ci sono cyborg o navi che parlano, perché siccome tutte queste cose sono supportate da “fisiche” indipendenti, non ci può essere una cosa che le giustifica tutte.
    Ma anche qui il fan non va oltre, si ferma nel dire “cavolo, guarda che trovate geniali che ha Oda, è proprio un manga originale”… altro fumo negli occhi.

    Ma, direte voi, anche con questi difetti (che ci sono, non mi sto inventando nulla, ne sto dando il mio giudizio, sto parlando in maniera oggettiva) un manga non si basa solo sulla trama. Va bene, parliamo ora dei personaggi: in teoria questo nasce come punto forte dell’opera, sono tutti simpaticissimi, pazzi e ben caratterizzati. Il modo di interagire fra loro è unico e realistico, insomma ti immedesimi e ti sembra di stare in mezzo a loro quando scherzano. All’inizio era bello vedere Usopp fare la figura dell’idiota, Chopper fare l‘isterico, Sanji fare gli occhi dolci a tutte le donne, Zoro perdersi ovunque, Nami fare la super donna assatanata di soldi, Rufy agire d’istinto sempre e ovunque e Robin osservare con attenzione senza dire assolutamente nulla, ma alla lunga queste situazioni sempre identiche non fanno più ridere! Basta! Insomma, quello che c’era di buono sotto questo aspetto viene deturpato da una monotonia dilagante, mentre quello che già non funzionava prima continua a non funzionare nemmeno col passare dei volumi: è assurdo infatti che tutti i buoni abbiano il background totalmente uguale, fotocopiato direi con lo stesso metodo con cui vengono fotocopiate le saghe delle isole. Insomma, c’è solo un copione originale che ci dice che questo personaggio in un’età individuabile (per tutti) attorno ai 10 anni o meno, ha avuto un forte trauma dovuto al fatto che una persona a lui molto vicina è morta o in tutti i casi si è sacrificata per lui (morte che tra l’altro può avvenire solo in questi flash back, perché secondo Oda nel presente non si può morire, chiedere a Pen di Alabasta per maggiori conferme). Proprio questo episodio farà nascere nel nostro personaggio la voglia di realizzare un sogno (alcuni veramente assurdi e privi di logica), che lo porterà a diventare un pirata e a rischiare la vita per vederlo realizzato.
    Insomma, cambiano solo i nomi dei personaggi, le persone che li traumatizzarono e il tipo di sogno (che parte sempre col “voglio fare o diventare x”).
    Ovviamente poi, questi personaggi vivono mille esperienze ma dopo 50 volumi nessuno sembra aver avuto nessun tipo di maturazione interna, tanto è vero che sono identici alla loro prima apparizione.
    Da questo punto di vista, non pretendo in un shonen chissà quali caratterizzazioni o spunti psicologici, ma vorrei almeno veder abbozzata una crescita e qualche cambiamento, frutto delle esperienze vissute. Qui invece, queste esperienze non hanno insegnato proprio nulla, ed è un peccato.

    #813016
    LoneWolf
    Membro

    terza parte della recensione:

    Be’, direte, questo manga l’hai massacrato abbastanza… be’ signori, il bello deve ancora venire. Perché se su tutto questo si può chiudere un occhio, i picchi di ridicolo più alti questo manga li tocca nei combattimenti: non esiste il concetto di crescita, il Rufy del volume 1 è forte come il Rufy del volume 50 ma non ci viene spiegato mai perché è così forte, siccome già da subito si chiarisce il fatto che con il solo frutto del diavolo non si può diventare così forti. Avrà fatto qualche allenamento? Bho! non è dato a sapersi. Ma se per lui si può anche soprassedere, siccome comunque ha mangiato un frutto del diavolo, non si può fare il medesimo discorso sugli altri: Sanji, Zoro e Usopp, per esempio, sono 3 comuni mortali. I primi 2 molto forti (anche loro si saranno allenati, come non è dato sapersi, siccome uno girando su se stesso provoca scintille tali da incendiarsi la gamba e uno simula di avere 6 braccia) ma pur sempre umani. Un umano col solo allenamento (per quanto assurdo e disumano sia stato) non può cadere da una altezza come quella dell’upper yard, assimilabile all’altezza dell’Everest o del K2, e atterrare senza nemmeno incrinarsi una costola. Ah, ma già, è vero, questo è un mondo di fantasia vero? So che voi fan di One Piece che state leggendo questa recensione lo avrete pensato… ma come vi ho già spiegato, la fantasia va contestualizzata, altrimenti i manga li può fare anche Muchacha di Art Attack, che di fantasia ne ha da vendere…
    C’è poi Usopp (o Sogeking che dir si voglia), preso per i fondelli fin dal primo capitolo per la sua totale inutilità in combattimento, che si vede però una volta fracassare il cranio (con tanto di disegnino di Oda atto a farci vedere l’ossatura interna del naso che si sbriciola) per poi rialzarsi e vincere ovviamente con una botta di fortuna mista a casualità, sconfiggendo il nemico al primo colpo dopo che quello l’aveva malmenato per interi volumi (questo succede però in tutti i combattimenti, non solo nei suoi), mentre un’altra volta lo si vede fulminato assumendo per questo un colorito simile al nero abbrustolito di una salsiccia tenuta troppo sul barbecue, e mettendo gli occhi in posizione simile a quella dei deceduti, ma pronto però a rialzarsi dopo circa 7 o 8 ore (nel manga passano un po’ di volumi, ma se si tiene il conto del tempo in realtà è vicinissimo) dopo utilissima bendatura (eh beh, si sa che le bende cicatrizzano le ustioni), andando ad arrampicarsi in modi impossibili insieme al compagno Sanji (ma lui è forte, per lui è lecita una cosa del genere…).
    Nami però è sicuramente la migliore: all’inizio sta sulla nave, poi però Oda si accorge che facendo combattere solo gli uomini le saghe finivano in fretta, e decide così di farla entrare in azione con un bastone magico (?) che richiama le nuvole e connessi lampi, pioggia, tifoni ecc ecc. E, sapete… funziona sul serio! Anche lei poi quindi diventa forte un sacco e batte i nemici… ah appunto, i nemici, il vero bello di tutto il discorso: all’arrivo sull’isola, la ciurma ha sempre un primo meeting col gruppo dei cattivi (che casualmente numericamente è sempre pari con quello dei buoni) e ne esce devastata: Oda ci da come margine d’esempio per aumentare il dramma, il fatto che Rufy (il buono più forte) è si e no all’altezza di uno dei tirapiedi del boss finale, che con la forza attuale non riuscirebbe nemmeno a sfiorare con un dito. Situazione drammatica, ma voi direte “eh ma in tutti i manga e così, poi si allenano o comunque migliorano e alla fine vincono”. Ecco appunto “si allenano” o “succede qualcosa”, ma non è che il solo fatto che siano passati 15 volumi giustifichi il fatto che solo con le motivazioni tutti i personaggi siano diventati improvvisamente più forti di tutti gli stessi nemici che prima non riuscivano nemmeno ad avvicinare!
    A dire il vero, ogni tanto succede qualcosa di simile al power up, ma forse era meglio non vederlo: sto parlando del piede incandescente di Sanji o del gear (second o third, decidete voi) di Rufy, entrambe buttate li senza nessuna logica e senza nessun senso, insomma completamente improvvisate sul momento (magari ci ha pensato anni prima, ma senza mai lasciare un indizio e senza mai darsi delle regole, un lettore non può imporsi di pensare che l’autore ci abbia pensato tempo prima, non ci sono prove o tracce nel manga).
    E comunque in linea di massima non capisco perché i nemici pestano i buoni per 6 volumi, poi il buono con un solo e ultimo colpo vince e l’avversario non è in grado più di rialzarsi…ah, già, le motivazioni dite voi… cavolo Oda, che geniaccio!
    Rimanendo ancora in tema combattimenti, c’è da dire che comunque ci va di lusso quando abbiamo il combattimento 1 vs 1: spesso infatti Oda si diverte a piazzare 2 persone contro un intero esercito, facendo comunque uscire vincitrici le 2 persone. La cosa, oltre ad essere palesemente assurda, non è nemmeno bella da vedere, perchè combattimenti di questo tipo non possono non risultare caotici alla lettura. Non contento però, da un po’ di tempo a questa parte il nostro eccentrico autore si diverte a mettere nella mischia anche giganti e bestie enormi, che aumentano ancor di più la confusione.

    Ok, basta, è ora del voto: 7.
    Ma come, direte voi, dopo tutta queste critiche dai 7 (anche se io considero 10 come voto massimo, e in questo contesto 7 è un voto discreto ma nella norma)?
    Certo, perché io non dico che One Piece non sia bello: le avventure sono appassionanti ed emozionanti nonostante la ripetitività, i personaggi comunque gradevoli e spesso geniali anche nella loro monotonia, quel senso di avventura, di esplorazione e di sogno che trasuda dalle pagine è unico e l’originalità nel design dei personaggi di Oda ma anche delle isole o delle situazioni è spesso sorprendente, anche se magari priva di una ferrea logica. A tutto si aggiunge poi un disegno, quello si, originale e innovativo, dettagliato e curato, in netta evoluzione rispetto ai primi volumi. Incredibili alcune tavole che riescono a raffigurare anche il più piccolo dettaglio, sempre con l’Oda-Style, che ci permettono di vivere veramente un viaggio con Rufy & Co.
    Il messaggio che voglio dare con questa recensione è che questo è si un bel manga, che va preso però per quello che è. Il fatto che piaccia per via delle furbate di Oda, molto bravo ad aver creato un prodotto che si legge volentieri sempre, non significa che il manga sia qualitativamente ottimo: ha, come elencato, lacune enormi tecnicamente parlando.
    Anche se quelli che ho elencato possono non essere difetti per i fan più accaniti, perché a loro il manga piace così, non è comunque negabile che esistano e a partire da questo concetto la qualità di questo manga non può essere nemmeno paragonata alla qualità di altri shonen, sia vecchi che nuovi.
    One Piece e il suo autore si sono avventurati nella strada dell’alternativo, realizzando un prodotto che piace e interessa magari anche più di altri manga qualitativamente migliori, proprio grazie alla sua semplicità, ma il giudizio non deve MAI sforare questa labile contraddizione.
    In parole povere, un conto è il piacere che si prova a leggere qualcosa, un conto è darne un giudizio tecnico e qualitativo, possibilmente oggettivo e neutrale.

    #813026
    Caesar VII
    Partecipante

    Ammetto di non averla letta per intero MA:
    1) Il tipo vuole essere obiettivo, in realtà parte con dei preconcetti e con l’intenzione di criticare.
    2) Ha fatto una lettura superficiale di One Piece, probabilmente basata su scan. Certe frasi non stanno proprio in piedi.
    3) Il topic va spòostato in spoiler :sisi:

    Potrei smontare il 97% del suo discorso ma:
    1) Non ne ho voglia.
    2) Il tipo non potrebbe replicare.
    3) Comunque non capirebbe.

    Con questo non pretendo che One Piece piaccia a tutti; i gusti sono gusti e ognuno ha il sacrasanto diritto di farsi piacere di meno una cosa ma da qui a motivare le sue preferenze con certe argomentazioni che non stanno in piedi ce ne passa….

    #813050
    red dragon
    Membro

    Ammetto di non averla letta per intero MA:
    1) Il tipo vuole essere obiettivo, in realtà parte con dei preconcetti e con l’intenzione di criticare.
    2) Ha fatto una lettura superficiale di One Piece, probabilmente basata su scan. Certe frasi non stanno proprio in piedi.
    3) Il topic va spòostato in spoiler :sisi:

    Potrei smontare il 97% del suo discorso ma:
    1) Non ne ho voglia.
    2) Il tipo non potrebbe replicare.
    3) Comunque non capirebbe.

    Con questo non pretendo che One Piece piaccia a tutti; i gusti sono gusti e ognuno ha il sacrasanto diritto di farsi piacere di meno una cosa ma da qui a motivare le sue preferenze con certe argomentazioni che non stanno in piedi ce ne passa….

    cioe…ma come sta?one piece è il manga + coerente a se stesso che o visto fino a mo…
    oda ha dato sempre na spiegazione per tutto,e oltre tutto fattibili…

    #813121
    bruno
    Partecipante

    ho letto solo la parte in cui parla della trama…tanto è bastato a convincermi che questo tipo è fuori di testa…

    #813126
    Redazione
    Amministratore del forum

    Ammetto di non averla letta per intero MA:
    1) Il tipo vuole essere obiettivo, in realtà parte con dei preconcetti e con l’intenzione di criticare.
    2) Ha fatto una lettura superficiale di One Piece, probabilmente basata su scan. Certe frasi non stanno proprio in piedi.
    3) Il topic va spòostato in spoiler :sisi:

    Potrei smontare il 97% del suo discorso ma:
    1) Non ne ho voglia.
    2) Il tipo non potrebbe replicare.
    3) Comunque non capirebbe.

    Con questo non pretendo che One Piece piaccia a tutti; i gusti sono gusti e ognuno ha il sacrasanto diritto di farsi piacere di meno una cosa ma da qui a motivare le sue preferenze con certe argomentazioni che non stanno in piedi ce ne passa….

    Metto io qualche critica alla critica, il fatto è che ci sarebbe troppo da dire, il compito è arduo… :asd: Principalmente il tizio dice che Oda improvvisa, che non ha la trama chiara in mente. Prendiamo un potere a caso, l’haki. Si potrebbe dire che sia stato introdotto ad un certo punto per bilanciare certi frutti troppo potenti o per permettere ulteriori power up ai protagonisti. Niente di più sbagliato!!! Shanks all’inizio del manga intimidisce il signore della laguna proprio con l’haki. E nell’Upper Yard il mantra di Eneru e dei sacerdoti adesso sappiamo che altro non era che una forma di haki. Insomma, ce lo stava preparando da tempo, praticamente dall’inizio. Tanto per dirne una a caso…
    Altra critica gratuita, quella del buono che distrugge l’avversario con una sola mossa dopo averle prese per tutta una saga… Ma avete mai visto una situazione simile??? Anche vagamente simile…

    #813128
    Redazione
    Amministratore del forum

    Io ho letto solo la prima parte, sinceramente mi sono gia stancato, anche perchè secondo me le cose descritte da questo signore sono insensate. Quoto pienamente con Caesar, e aggiungo alcune cose:

    – Zoro le prende;
    – Rufy combatte contro il capo;
    – Zoro combatte contro il secondo più forte;
    – Sanji combatte contro il terzo più forte;
    – Usopp-Chopper-Nami combattono contro i restanti avversari (di solito questi combattimenti sono veramente assurdi e finiscono con una incredibile quanto improbabile vittoria per i nostri) o vanno in aiuto a compagni più forti, spesso solo a rompere le scatole;

    Non è vero che si svolge sempre cosi, ad esempio come su skypeia: non mi pare che sanji abbia combattuto contro il 3 piu forte, ne tantomeno zoro (si ok, ha battuto ohm che era il sacerdote piu forte) ma ha combattuto anche contro i guerrillas ed ener stesso. A me pare OVVIO che il nostro capitano combatta contro il piu forte essendo lui il piu forte, e ancora come esempio skypiea rufy era il solo che poteva tenegli testa in quel momento.
    Poi Da quello che mi risulta, (ancora a skypiea :prrr: ) chopper ha battuto un sacerdote, e non è cosa da poco.

    – i nostri arrivano su un isola;
    – su quest’isola c’è di solito un mistero (o un problema) e un personaggio cattivo molto forte, che si riconosce facilmente perché è colui che Rufy inizia a maledire e ad offendere già dopo 3 pagine anche se questo ancora non gli ha fatto nulla;
    – Rufy è impossibilitato a combattere (perchè sviene, perchè si perde, perchè “ha una palla di metallo fusa col braccio” ecc ecc);

    A me non pare che a Rougue Town ci fosse un boss da battere[SPOILER] o all’arcipelago shabondy[/SPOILER] ne tantomeno a water 7 era impossibilitato a combattere, anzi, prprio i mugiwara hanno trovato le chiavi perchè proprio rufy si stava scontrando con Lucci….

    – i buoni vincono anche se sono nelle stesse identiche condizioni che solo qualche volume prima li aveva costretti alla resa;
    – Robin riappare dal nulla con una storia assurda;
    – Nami è già sulla nave pronta a salpare;
    – liberano l’isola dal cattivo, senza guadagnarci nulla;
    – partono per un altra isola.

    “i buoni vincono anche se sono nelle stesse identiche condizioni che solo qualche volume prima li aveva costretti alla resa” O.o No comment, non riesco neanche a capire il senso.
    “Robin riappare dal nulla con una storia assurda” …Assurda?? Sono informazioni fondamentali!! E poi non ditemi che non ha mai combattuto…
    “liberano l’isola dal cattivo, senza guadagnarci nulla”….A skypiea (-.-“) hanno preso molto oro e involontariamente anche a TB.

    Questo sottointende che per quel tipo le saghe sarebbero tutte uguali, ma[SPOILER]allora le ultime saghe, quali ID e MF?[/SPOILER]

    Ci sarebbero altre cose che vorrei precisare, magari quando finisco di leggerla.
    Scusate se mi sono dilungato troppo:D
    P.S. Lasciate stare il mio italiano pietoso…. stasera sono KO :D:argh::D

    #813130
    LoneWolf
    Membro

    ahah, sapevo che ci sarebbe stato da discutere: anche io mi trovo d’accordo con voi per un 90%, ma il modo di argomentare alcune cose di questo tizio mi ha sorpreso: più che altro sembrerebbe proprio essere una parodia di one piece: avete visto che punto di vista hanno le persone a cui un manga nn va giù? (anche se potrete notare, leggendo tutta la recensione, che il tipo non odia one piece, anzi, per alcune cose ha detto che gli piace proprio! :asd:) potrebbe essere lo stesso per quelli che amano one piece e che naruto proprio non lo cagano più: a volte è proprio divertente vedere questi punti di vista così opposti.. ma il mondo è bello perchè è vario.. ahah

    p.s. un consiglio: leggetela tutta la recensione, anche se è un po’ lunga..:D

    ———- Post added at 20:42 ———- Previous post was at 20:28 ———-

    E nell’Upper Yard il mantra di Eneru e dei sacerdoti adesso sappiamo che altro non era che una forma di haki. Insomma, ce lo stava preparando da tempo, praticamente dall’inizio.

    ma ciò che intendeva dire il recensore è proprio questo: Oda non aveva chiara la particolarità dell’haki uscita nell’ultimo capitolo: semplicemente avrebbe potuto benissimo inventare il potere normalmente, quello del mantra, e poi, il giorno prima di creare quel particolare tipo di haki spiegato nell’ultimo capitolo, cercare di “incastrare” l’ideale effetto di base del potere del mantra all’interno dell’invenzione dell’haki da lui creata da poco: mi spiego: io creo un potere nel capitolo 5, poi nel capitolo 500 ideo una potenzialità generica (in questo caso l’haki) che racchiuda e possa essere compatibile col potere che avevo inventato anni prima: il potere di un mio personaggio è quello di trasformare i nemici in banane, bene.. a grande effetto, nel capitolo 500, a anni di distanza, dico che esiste un potere generale in grado di conferire a chi lo padroneggi di trasformare le cose in frutta o in banane (manteniamo le banane, và) e che si chiama haki.. non ho fatto nient’altro che dire che quel potere, che in passato avevo pensato ma che poi non mi sarei mai sognato di inserirlo con un nome nuovo, nell’isola del cielo, lo chiamano mantra, e allora il lettore dice: uao: pensa te, questo potere oda l’aveva già in mente al tempo del mantra: infatti nell’ultimo capitolo ha detto che a skypiea lo chiamavano mantra e ora invece si scopre che è l’haki, ma è proprio un geniaccio sto qui! Invece, almeno per questo, non è così:
    la spiegazione è un po’ contorta e infatti all’inizio anch’io non capivo bene se il recensore ci faceva o ci era, ma poi, se leggi tra le righe, te ne accorgi, certo che poi su molte cose non sono d’accordo con lui.. :asd:

    #813133
    bruko
    Partecipante

    ho letto la recensione e devo dire che la penso molto diversa da chi l’ha scritta…unica cosa che però ho sempre pensato anchio è che oda a differenza di kishimoto ha creato le saghe staccate una dall’altra…
    lui dice che questa è stata una furbata di oda e che inventa mano mano, secondo me invece era obbligato a una cosa del genere…in un manga fatto di pirati è normali che essi approdano su un’isola dopo l’altra e che ogni volta ci sia una storia a sè…anche in naruto se kishi ci avesse raccontato la storia come tanti tipi di missioni allora non sarebbe stato un evento dopo l’altro come invece è avvenuto, poichè lì ogni saga è legata alla successiva…
    oda invece mantiene la sua storia generale (che ha sicuramente tutta in mente) e a mano a mano aggiunge le varie saghe delle isole…inoltre ha il vantaggio di poter cambiare l’ordine delle cose che magari aveva in mente all’inizio o aggiungerne altre che magari 10 anni fa non aveva ancora inventato, mentre ad esempio kishi non può fare lo stesso perchè deve seguire la storia che si stà costruendo…è per questo che in one piece ora come ora non potremmo mai sapere quale sarà l’isola dopo quella degli uomini pesce e così via fino a raftel, mentre in altri manga piu o meno ci si puo avvicinare all’idea di cosa potrà accadere in futuro.

    #813134
    LoneWolf
    Membro

    “i buoni vincono anche se sono nelle stesse identiche condizioni che solo qualche volume prima li aveva costretti alla resa”

    qui il recensore probabilmente si riferisce al fatto dei gear nelle saghe di water seven e enies lobby: e infetti, se ci pensi bene, l’evoluzione che ha mostrato rufy nel combattimento della galley-la, in cui non riusciva nemmeno a sfiorare le natiche a califa, e quello successivo a enies lobby, in cui è riuscito a stendere nientemeno che lucci (seppur a fatica) è strano: si, tu mi dirai, ma rufy ha utilizzato i gear: proprio questo: è davvero difficile pensare che nel giro di un giorno (ricordiamo che passano molti volumi dalla partenza dell’ultimo treno di water seven e dal finale della sfida contro lucci, ma in realtà l’intervallo di tempo può essere approssimato a quello di un giorno, anzi forse anche poche ore..) rufy abbia imparato una tecnica cosi’ complessa come i gear, dai: addirittura il soru e altre cose di questo tipo: sono belle, stupende da vedere queste trovate, ma non potete negare, e dovete essere onesti, che siano un pò forzate – strane.. mi spiego? Poi comunque è soltanto una mia osservazione, a me one piece piace tantissimo!

    ———- Post added at 20:57 ———- Previous post was at 20:49 ———-

    ho letto la recensione e devo dire che la penso molto diversa da chi l’ha scritta…unica cosa che però ho sempre pensato anchio è che oda a differenza di kishimoto ha creato le saghe staccate una dall’altra…
    lui dice che questa è stata una furbata di oda e che inventa mano mano, secondo me invece era obbligato a una cosa del genere…in un manga fatto di pirati è normali che essi approdano su un’isola dopo l’altra e che ogni volta ci sia una storia a sè…anche in naruto se kishi ci avesse raccontato la storia come tanti tipi di missioni allora non sarebbe stato un evento dopo l’altro come invece è avvenuto, poichè lì ogni saga è legata alla successiva…
    oda invece mantiene la sua storia generale (che ha sicuramente tutta in mente) e a mano a mano aggiunge le varie saghe delle isole…inoltre ha il vantaggio di poter cambiare l’ordine delle cose che magari aveva in mente all’inizio o aggiungerne altre che magari 10 anni fa non aveva ancora inventato, mentre ad esempio kishi non può fare lo stesso perchè deve seguire la storia che si stà costruendo…è per questo che in one piece ora come ora non potremmo mai sapere quale sarà l’isola dopo quella degli uomini pesce e così via fino a raftel, mentre in altri manga piu o meno ci si puo avvicinare all’idea di cosa potrà accadere in futuro.

    In questo senso la creazione a saghe, molto più semplice da delineare rispetto a una trama a impulsi continui coem quella di naruto, è una furbata mascherata molto bene in one piece come.. fatto necessario: perchè i pirati vanno di isola in isola dunque è inevitabile creare la storia come un insieme di saghe, come ha detto bruko: poi oda è in gamba a collegare e a incastrare i vari avvenimenti, questo bisogna dirlo: certo, un racconto a saghe implica sempre nuove sorprese e la possibilità per l’autore di spaziare molto di più con la fantasia: una tipologia di trama invece più complicata come quella di naruto è già in partenza una bella gatta da pelare: credo che se in naruto ci fossero state delle saghe come in one piece, sarebbe andato sicuramente meglio e ora sarebbe al pari (o quasi) di one piece: non per niente la prima parte di naruto piace a molto: li di saghe o pseudo saghe ce ne sono state, se ci pensate: la grande saga della selezione dei chunin, la saga di zabuza(puo’ essere ritenuta una saga, no?), la saga del quartetto del suono.. nella seconda parte forse il gomitolo della trama si è intricato un po’, ma anche li qualche saga individuabile c’è..

    #813135
    red dragon
    Membro

    per il gear rufy penso che lo aveva gia svilluppato prima,dopo la sconfitta contro l’ammiraglio ghiacciolo.la prima volta non h avuto il tempo di attivarlo…
    comunque quei power up so stati frettolosi…questo si…
    saghe o non saghe mi pare che una storia di fondo ci sia,gia dall’inizio,poi è naturale che uno lascia tutto vago,alla fine l’idee devo essere affinate man mano…alla fine rufy non è il piu forte,è stato sconfitto piu di una volta…e ha vinto sempre con lotte tese,mai unilaterali con dominanza del cattivo,per capirci come i cavalieri dello zodiaco…li 3 puntate a piglia schiaffi poi un colpo e ammazzi un dio…
    quindi one piece lo vedo coerente con il mondo creato su misura per lui,in altri manga anche inventandosi un mondo,risultavano incoerenti con loro stessi…

    #813136
    Caesar VII
    Partecipante

    qui il recensore probabilmente si riferisce al fatto dei gear nelle saghe di water seven e enies lobby: e infetti, se ci pensi bene, l’evoluzione che ha mostrato rufy nel combattimento della galley-la, in cui non riusciva nemmeno a sfiorare le natiche a califa, e quello successivo a enies lobby, in cui è riuscito a stendere nientemeno che lucci (seppur a fatica) è strano: si, tu mi dirai, ma rufy ha utilizzato i gear: proprio questo: è davvero difficile pensare che nel giro di un giorno (ricordiamo che passano molti volumi dalla partenza dell’ultimo treno di water seven e dal finale della sfida contro lucci, ma in realtà l’intervallo di tempo può essere approssimato a quello di un giorno, anzi forse anche poche ore..) rufy abbia imparato una tecnica cosi’ complessa come i gear, dai: addirittura il soru e altre cose di questo tipo: sono belle, stupende da vedere queste trovate, ma non potete negare, e dovete essere onesti, che siano un pò forzate – strane.. mi spiego? Poi comunque è soltanto una mia osservazione, a me one piece piace tantissimo!

    Oda attraverso Nami ha spiegato questa cosa: Rufy a Water Seven era demotivato: Robin sembrava averli appena traditi, Usop li aveva lasciati e tutti li accusavano di un tentato omicidio… Rufy non è riuscito a dare il meglio di sè… I gear li ha ideati fra LongRingLand e Water Seven… In tutto il viaggio sul Puffing Tom Rufy continua a ripetere di avere nuove mosse da provare… Non possono essere considerati un power up improvviso…

    In questo senso la creazione a saghe, molto più semplice da delineare rispetto a una trama a impulsi continui coem quella di naruto, è una furbata mascherata molto bene in one piece come.. fatto necessario: perchè i pirati vanno di isola in isola dunque è inevitabile creare la storia come un insieme di saghe, come ha detto bruko: poi oda è in gamba a collegare e a incastrare i vari avvenimenti, questo bisogna dirlo: certo, un racconto a saghe implica sempre nuove sorprese e la possibilità per l’autore di spaziare molto di più con la fantasia: una tipologia di trama invece più complicata come quella di naruto è già in partenza una bella gatta da pelare: credo che se in naruto ci fossero state delle saghe come in one piece, sarebbe andato sicuramente meglio e ora sarebbe al pari (o quasi) di one piece: non per niente la prima parte di naruto piace a molto: li di saghe o pseudo saghe ce ne sono state, se ci pensate: la grande saga della selezione dei chunin, la saga di zabuza(puo’ essere ritenuta una saga, no?), la saga del quartetto del suono.. nella seconda parte forse il gomitolo della trama si è intricato un po’, ma anche li qualche saga individuabile c’è..

    Sulle saghe hai già detto tu… Non conosco una storia a puntate che non presenti delle saghe (manga, serial tv, anche film…) In One Piece la cosa è più evidente perchè ad ogni saga corrisponde un cambiamento dell’ambientazione e dei personaggi secondari… il tipo dice poi che lo schema sbarco-nuovi amici- nuovi nemici- vittoria- partenza si ripete sempre… E cosa dovrebbe mostrarci Oda, Rufy che si gira i pollici? Ovviamente troveranno smerpe nuovi amici e nuovi nemici nel loro viaggio ma lo schema non è mai lo stesso, ci sono smepre innumerevoli variazioni che rendono ogni saga sempre originale…

    Il discorso haki mi stupisce molto… Credete sia facile spargere a caso dettagli vari e poi un giorno decidere di riunirli tutti insieme creando una nuova abilità: l’haki? State sottovalutando di molto il lavoro dello sceneggiatore ed editore: caratteristiche fondamentali come i frutti del diavolo e l’haki si discutono fin da subito quando il mangaka presenta le sue bozze al redattore, per chiarire l’atmosfera del manga e le caratteristiche di quel mondo… Posso capire che Oda non avesse in mente fin dall’inizio del manga il personaggio di Disco (primo che mi è venuto in mente) e che l’abbia ideato poco prima della saga di Sabaody ma caratteristiche come l’haki saranno state discusse e definite ancora prima che Oda desse un nome a tutti i membri della ciurma…

    #813141
    LoneWolf
    Membro

    Oda attraverso Nami ha spiegato questa cosa: Rufy a Water Seven era demotivato: Robin sembrava averli appena traditi, Usop li aveva lasciati e tutti li accusavano di un tentato omicidio… Rufy non è riuscito a dare il meglio di sè… I gear li ha ideati fra LongRingLand e Water Seven… In tutto il viaggio sul Puffing Tom Rufy continua a ripetere di avere nuove mosse da provare… Non possono essere considerati un power up improvviso…

    Sulle saghe hai già detto tu… Non conosco una storia a puntate che non presenti delle saghe (manga, serial tv, anche film…) In One Piece la cosa è più evidente perchè ad ogni saga corrisponde un cambiamento dell’ambientazione e dei personaggi secondari… il tipo dice poi che lo schema sbarco-nuovi amici- nuovi nemici- vittoria- partenza si ripete sempre… E cosa dovrebbe mostrarci Oda, Rufy che si gira i pollici? Ovviamente troveranno smerpe nuovi amici e nuovi nemici nel loro viaggio ma lo schema non è mai lo stesso, ci sono smepre innumerevoli variazioni che rendono ogni saga sempre originale…

    Il discorso haki mi stupisce molto… Credete sia facile spargere a caso dettagli vari e poi un giorno decidere di riunirli tutti insieme creando una nuova abilità: l’haki? State sottovalutando di molto il lavoro dello sceneggiatore ed editore: caratteristiche fondamentali come i frutti del diavolo e l’haki si discutono fin da subito quando il mangaka presenta le sue bozze al redattore, per chiarire l’atmosfera del manga e le caratteristiche di quel mondo… Posso capire che Oda non avesse in mente fin dall’inizio del manga il personaggio di Disco (primo che mi è venuto in mente) e che l’abbia ideato poco prima della saga di Sabaody ma caratteristiche come l’haki saranno state discusse e definite ancora prima che Oda desse un nome a tutti i membri della ciurma…

    certo Caesar, l’haki era solo un esempio per fare intendere la considerazione personale, però sarai d’accordo anche tu che molte meccaniche possono benissimo scattare anche a caso: di cose importanti in one piece ce ne sono: se oda avesse previsto tutte le meccaniche più importanti fin dall’inizio, ci sarebbe andato davvero forse troppo tempo.. comunque è vero, sicuramente i pilastri della storia oda li ha in mente sin dall’inizio, su questo hai ragione: credimi, però, la creazione a saghe è necessaria per one piece, per quanto spiegato prima, ma l’impostazione di altri manga sembrerebbe fatta a saghe, mentre invece non è così: già solo in FMA non è evidente una netta definizione in saghe della trama: forse in tutti i manga famosi è più semplice trovare una scomposizione di tale tipo, e forse solamente in manga più maturi, dove cio’ che conta di più è la caratterizzazione e l’analisi psicologica dei personaggi, più dei combattimenti, si riesce a percepire questa caratteristica trama a impulsi continui: peeò, se avrai modo di leggere alcune cose in rete, la trama di Naruto è realmente riconosciuta come una trama a impulsi continui.

    #813145


    Non ho parole.
    Come dice Caesar, nessuno ha detto che One Piece DEVE piacere a tutti.
    One Piece piace per quello che è, ovvero un Manga con un suo stile personale e unico che nessun altro è mai riuscito ad imitare…

    Ora, potrei stare qui a scrivere 10 pagine di cose in 20 minuti, che basterebbero a smontare anche la più idiota delle critiche del deficiente (e qui ricordo che non gli ho lanciato un offesa, dato che deficienza è un comunissimo verbo che indica “mancanza”, o più volgarmente “ignoranza) che ha scritto questa trama, ma siccome non ho ne il tempo, ne la voglia gli lancio un unico appello (che da lui purtroppo non sarà mai letto) :

    Prima di fiondarti a scrivere di cose che tu non sai per via della tua “ignoranza” nei confronti di One Piece, ti pregherei di informarti meglio e in tal caso, non pubblicare idiozie simili in internet; questo è un INSULTO ad Eiichiro Oda, uno dei migliori mangaka di sempre. E qui chiudo.

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