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I Radiohead fanno veramente paura. Stipe non poteva dirla più giusta.
A me piacciono molto 15 step e There there; ma tutte le loro canzoni sono spettacolari.Ho appena provato con Everything in its right place e viene perfettamente con quella. Tempo fa ho provato con Kid A e non mi piacque molto l’effetto.
L’effetto è riproducibile sull’intero album e sul tubo ci sono i video dei singoli già sovrapposti.
L’effetto è riproducibile sull’intero album e sul tubo ci sono i video dei singoli già sovrapposti.
La prima cosa la sapevo, la seconda no. 😀
Grazie Nick. 😀L’effetto è riproducibile sull’intero album e sul tubo ci sono i video dei singoli già sovrapposti.
Come può uno anche solo immaginarsi di creare una roba del genere?! Dei mostri, nient’altro da dire. Alcune canzoni con l’effetto 17 sono più belle delle originali.
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:asd:Intanto a Toronto è caduto il palco dei Radiohead.
Chissà se andrò al concerto.
2058m84.jpgArriviamo alle 14 a Bologna per il concerto. Riusciamo ad accaparrarci dei gran posti, a circa 10 metri da Johnny e 15 da Thom, seppur di fianco ai woofer.
I Radiohead hanno dato spettacolo. Gran coreografia, con 18 teleschermi mobili e vari led, bottiglie riciclate e altre luci (credo li usino dall’inizio del tour). Gran scaletta, considerando che erano vincolati dall’ultimo album. Ci sono state un sacco di variazioni rispetto al live di Firenze, ma il numero di brani per ogni genere e album è rimasto credo lo stesso. Hanno fatto tantissime canzoni vecchie o che nessuno si sarebbe mai aspettato facessero (I might be wrong, Pyramid Song, You and who’s army, Exit Music, Lucky), The Daily Mail dall’ultimo EP, classici come Paranoid Android, Idioteque, 15 Steps, altre come House of cards ecc., e ovviamente quasi tutto l’ultimo album (credo abbiano saltato solo Codex), per un totale di circa 25 brani. Hanno chiuso con Everything in its right place, introdotta da un (credo) pezzo improvvisato di Yorke al piano e voce.
Sono principalmente un gruppo da ascoltare senza tanti discorsi, quindi nessuno si è meravigliato che le interazioni fossero qualche ”grazie”, ”alora”, ”come andiamo?” di Yorke, eccezion fatta per Yorke che offende Johnny perché ha sbagliato a suonare la tastiera in Exit Music quando doveva suonare la chitarra (anche se un dotto mi disse che era alla seconda strofa che è il punto giusto), che tra l’altro mi è parsa una cosa molto preparata. Quel sociopatico di Greenwood se l’è presa ed è andato a stare un po’ nascosto dietro a scancherare con le sue cosette. Yorke è stato ineccepibile. Mai una sbavatura, un passaggio limpido da prima a seconda voce, un mostro da palcoscenico. Pare che i Radiohead abbiano preso definitivamente il gemello sincronizzato e pelato di Selway per l’altra batteria, perché mi pare che ci sia sempre in ogni apparizione da The King of Limbs. Il fascino alla Edward Scissorhands di Johnny è sempre lo stesso, Colin viene rinnegato in fondo tra le due batterie e O’Brien non mi è parso diverso dal solito, era abbastanza allegro.
Un live imperdibile, uno show perfetto.
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