Monster

  • Questo topic ha 94 risposte, 29 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 10 anni fa da Jiraiya92.
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  • #997176

    Mi rivolgo a chi è a conoscenza del finale del manga, quindi scrivo sotto spoiler.
    [SPOILER]Ho letto Monster nel corso degli ultimi giorni dopo aver aspettato a lungo la ristampa dei volumi che mi mancavano (il secondo e il terzo dell’ultima edizione della Panini).
    Senza imbastire necessariamente la discussione sulla definizione di mostruosità suggerita dal manga, che, fuor di metafora (il totalitarismo, la scienza “malata”, l’ambizione sfrenata e così via), a grandi linee mi pare coincida con la privazione dell’identità e degli affetti, sono molto interessato a sentire la vostra opinione sulle tavole finali del manga. Come interpretate quel letto vuoto? Che sensazioni vi ha lasciato? Io ho provato solo stupore e smarrimento, ma forse ciò è normale ed è semplicemente ancora troppo presto perché qualche altro sentimento “ponderato” – con questo ossimoro mi riferisco a ciò che si prova dopo aver scelto la propria spiegazione per un finale aperto come quello di Monster – prenda il sopravvento.

    Nota a margine: ho apprezzato molto come con il progredire della narrazione l’autore sia riuscito a presentare la figura di Johan sempre più come vittima, senza tuttavia depotenziare la sua funzione di carnefice. Occorre un’abilità non comune per riuscire nell’impresa.
    [/SPOILER]

    #997223
    ningen
    Membro

    Mi rivolgo a chi è a conoscenza del finale del manga, quindi scrivo sotto spoiler.
    [SPOILER]Ho letto Monster nel corso degli ultimi giorni dopo aver aspettato a lungo la ristampa dei volumi che mi mancavano (il secondo e il terzo dell’ultima edizione della Panini).
    Senza imbastire necessariamente la discussione sulla definizione di mostruosità suggerita dal manga, che, fuor di metafora (il totalitarismo, la scienza “malata”, l’ambizione sfrenata e così via), a grandi linee mi pare coincida con la privazione dell’identità e degli affetti, sono molto interessato a sentire la vostra opinione sulle tavole finali del manga. Come interpretate quel letto vuoto? Che sensazioni vi ha lasciato? Io ho provato solo stupore e smarrimento, ma forse ciò è normale ed è semplicemente ancora troppo presto perché qualche altro sentimento “ponderato” – con questo ossimoro mi riferisco a ciò che si prova dopo aver scelto la propria spiegazione ad un finale aperto come quello di Monster – prenda il sopravvento.

    Nota a margine: ho apprezzato molto come con il progredire della narrazione l’autore sia riuscito a presentare la figura di Johan sempre più come vittima, senza tuttavia depotenziare la sua funzione di carnefice. Occorre un’abilità non comune per riuscire nell’impresa.
    [/SPOILER]

    [SPOILER]Interessanti riflessioni su uno dei finali più enigmatici che mi sia capitato di leggere in un manga. Tuttavia io lo trovo ugualmente splendido e “chiude” benissimo la storia. Ad ogni modo penso che Urasawa sia un pò pessimista in questa circostanza. Quando tutto sembrava essere finito, ecco che ci mette la pulce nell’orecchio, ecco che ci fa riflettere su chi sia il vero mostro. Johan alla fine si rivela una vittima, e questo è indubbiamente vero, ma chi o cosa lo ha reso un killer? Forse con l’ultimo capitolo Urasawa vuole fare intendere che il “dramma” di Johan scaturì si dagli esperimenti disumani a cui fu sottoposto, ma la scintilla che fece odiare a Johan il mondo fu proprio l’atteggiamento della madre di “mancato amore”. Ci sarebbe pure da analizzare la storia del mostro che ruba le identità, mostro con il quale, se non ricordo male (è da un pò che non leggo il manga, anche se un pò di tempo fa ho visto l’anime), si identificava lo stesso Johan. Forse, questo rinnegamento della madre, portò Johan al rinnegamento del proprio io, da cui poi il suo comportamento e l’identificazione con il mostro della storia di quel libro per bambini. L’analisi è un pò complessa e la faccenda si presta a diverse interpretazioni.
    Il fatto che il letto poi sia vuoto, lo interpreto come un segnale pessimistico di Urasawa, una cosa del tipo “avete catturato il mostro, ma non lo avete ancora eliminato”. Difatti il lettore rimane un pò in sospeso, nel senso che non sa se Johan ricomincerà ad uccidere come prima, o se farà altro. A giudicare dalle parole di Johan a Tenma (in quella che sembra una visione, ma forse non lo è), si direbbe che Johan continuerà ad uccidere, anche se non sapremo mai la verità su questo punto (a meno che Urasawa non continui la storia di Monster). Un’altra interpretazione più generale può essere intesa come “il male non può essere sconfitto”. In ogni caso il finale mi sembra abbastanza pessimista.[/SPOILER]

    #997240

    [SPOILER]Interessanti riflessioni su uno dei finali più enigmatici che mi sia capitato di leggere in un manga. Tuttavia io lo trovo ugualmente splendido e “chiude” benissimo la storia. Ad ogni modo penso che Urasawa sia un pò pessimista in questa circostanza. Quando tutto sembrava essere finito, ecco che ci mette la pulce nell’orecchio, ecco che ci fa riflettere su chi sia il vero mostro. Johan alla fine si rivela una vittima, e questo è indubbiamente vero, ma chi o cosa lo ha reso un killer? Forse con l’ultimo capitolo Urasawa vuole fare intendere che il “dramma” di Johan scaturì si dagli esperimenti disumani a cui fu sottoposto, ma la scintilla che fece odiare a Johan il mondo fu proprio l’atteggiamento della madre di “mancato amore”. Ci sarebbe pure da analizzare la storia del mostro che ruba le identità, mostro con il quale, se non ricordo male (è da un pò che non leggo il manga, anche se un pò di tempo fa ho visto l’anime), si identificava lo stesso Johan. Forse, questo rinnegamento della madre, portò Johan al rinnegamento del proprio io, da cui poi il suo comportamento e l’identificazione con il mostro della storia di quel libro per bambini. L’analisi è un pò complessa e la faccenda si presta a diverse interpretazioni.
    Il fatto che il letto poi sia vuoto, lo interpreto come un segnale pessimistico di Urasawa, una cosa del tipo “avete catturato il mostro, ma non lo avete ancora eliminato”. Difatti il lettore rimane un pò in sospeso, nel senso che non sa se Johan ricomincerà ad uccidere come prima, o se farà altro. A giudicare dalle parole di Johan a Tenma (in quella che sembra una visione, ma forse non lo è), si direbbe che Johan continuerà ad uccidere, anche se non sapremo mai la verità su questo punto (a meno che Urasawa non continui la storia di Monster). Un’altra interpretazione più generale può essere intesa come “il male non può essere sconfitto”. In ogni caso il finale mi sembra abbastanza pessimista.[/SPOILER]

    [SPOILER]Probabilmente è proprio quello che hai scritto tu il significato dell’ultima tavola: l’impossibilità di sradicare il male dall’uomo. Per quanto lo si possa combattere, ci sarà sempre qualcuno che sarà sopraffatto dalla mostruosità insita in sé e che, di conseguenza, diventerà il mostro di turno.

    Per quanto riguarda la storia del mostro senza nome, nel manga vengono presentati più racconti fra quelli utilizzati nei cosiddetti “gruppi di lettura” di Franz Bonaparta. Certamente quello che citi è il più significativo perché si conclude con il totale annichilimento della razza umana e la vittoria definitiva del mostro, che, però, subito dopo aver trionfato si rende conto della scelleratezza delle sue azioni, che lo hanno reso ancora più solo di prima. Si tratta sostanzialmente di una favola di un pessimismo cosmico verso la natura umana portato all’estremo.

    Ciò che ha eroso definitivamente l’io di Johan è stato il dubbio: la madre lasciò la sua mano perché non lo amava quanto amava sua sorella o perché si era confusa e aveva scambiato l’uno per l’altra? Johan non è riuscito a superare questo stallo e ha ceduto alla disperazione.

    Ho letto che esiste un romanzo, intitolato , che approfondisce alcuni aspetti dell’opera da un punto di vista orientato all’inchiesta giornalistica condotta dopo gli eventi del manga. Magari bisognerebbe darci un’occhiata. :ahsisi:[/SPOILER]

    #997252
    Jiraiya92
    Membro

    Ho amato tantissimo Monster così come tutte le opere di Urasawa.

    Purtroppo è passato tanto tempo dall’ultima volta che l’ho letto (più di 1 anno e mezzo fa), troppo per consentirmi di fare un commento completo ed esaustivo (soprattutto sul finale) data anche la complessità e sottigliezza dell’opera.

    Riguardo Another Monster se non sbaglio è un progetto estraneo ad Urasawa. Non dovrebbe averci messo il becco, quindi si tratterebbe per lo più di uno spin-off, sempre se si può definirlo così.

    #627571

    Riguardo Another Monster se non sbaglio è un progetto estraneo ad Urasawa. Non dovrebbe averci messo il becco, quindi si tratterebbe per lo più di uno spin-off, sempre se si può definirlo così.

    Su Wikipedia è scritto così: “Urasawa later wrote and illustrated the novel Another Monster, a story detailing the events of the manga from an investigative reporter’s point of view”. Certo, Wikipedia non è la fonte più attendibile che ci sia, ma quantomeno lascia intendere che l’autore orginale abbia partecipato in parte alla stesura dell’opera. Ciò non toglie che si tratti comunque di un di più per appassionati. “Chi vuol esser lieto, sia:” un’occhiata ce la dia. 😀

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