Mario

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    Gilles Villeneuve
    Partecipante

    Kishimoto vuole portare le tematiche seinen in uno shounen. Riguardo i personaggi di Kishi e i loro tradimenti, posso immaginare determinati target che potrebbero non apprezzare, quelli che appunto amano lo shonen puro con il villain puro.

    Certo, ma determinate tematiche sono determinate da determinati periodi storici. Nella letteratura ottocentesca piaceva e si scriveva degli eroi, magari tormentati, ma sempre superuomini, nella letteratura del novecento si scriveva di uomini psicopatici e robe simili (sto semplificando,ovviamente) ; nei primi film ci si rifaceva o al realismo o alla letteratura ottocentesca, ed è da là che nasce il west e i film mafia-based, ma quel tempo è finito (quanti film recenti sulla mafia hanno cambiato l’industria negli ultimi 20 anni?). Anche i film di Quentin Tarantino, nonostante siano comunque grandiosi, non cambiano più l’industria e sembrano vecchi nelle loro tematiche.

    Qualcuno ne perderà e magari altri ne guadagnerà. Registi, scrittori, cantanti, musicisti cambiano sempre qualcosa ad ogni lavoro, figuriamoci Kishi che dal ’99 porta avanti Naruto, per esempio HxH è ben più complesso di YuYu, però ben venga.

    Ripeto, l’importante è che l’opera sia fatta bene, poi chi se ne frega se è l’ennesima storia di buoni e cattivi, di mafiosi che si tradiscono tutto il tempo o di cattivi che diventano buoni. Non è che si debba cambiare per forza l’industria di cui si fa parte.

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