Ma perchè tutti se la prendono con Sasuke ???

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  • #866250
    Caius Iulius
    Partecipante

    Secondo me c’è un altro punto a sfavore di Sasuke: è che NON RAGIONA. Agisce punto. A molti può sembrare un bene, ma secondo me non riflette sulle cose, non da un giudizio facendo un paragone tra realtà e propri sentimenti. Secondo me se lo facesse agirebbe diversamente.

    A parte adesso, che secondo me si sta avvicinando alla irrecuperabilità (la mia unica speranza è Naruto, perché alla fine anch’io un po’ ci spero…), un tempo, se avesse ragionato, avrebbe dato un po’ più retta a Kakashi: ricordate quando combatte con Naruto sull’ospedale e poi Kakashi li redarguisce? Io fossi stato in lui avrei meditato su quello che gli aveva detto. Ma lui no, mentre il sensei parlava, lui pensava: ““. Kakashi glielo dice chiaramente, anche io avrei potuto fare il vendicatore (vista la storia di suo padre) anche lui è stato una “vittima del sistema” (passatemi l’espressione…), ma ho scelto un’altra strada, perchè intorno a me ho visto morire troppe persone (“tutti i miei amici di un tempo non ci sono più”). Io avrei parlato con lui, gli avrei chiesto cos’era successo, come mai aveva scelto quella via e non un’altra, quali erano i fatti che lo avevano spinto a fare determinate scelte…. E invece no, e sapete perchè? Perchè non gliene fregava una sennulla!! In questo concordo con Blu: lui non li ha voluti i maestri.

    Ma come può ragionare uno in preda all’odio più nero e alla sofferenza più profonda ???
    Ha una mente letteralmente devastata e ormai è troppo tardi….

    Straquoto Giò che ci ha visto giustissimo: non sono riusciti a far nulla per Sasuke prima, figuriamoci ora !!!!

    #866257
    Giò83
    Partecipante

    Iruka ha cercato Naruto perchè Naruto cercava insistentemente qualcuno, chiunque fosse, che capisse la sua disperazione! Faceva dispetti e scherzi per attirare l’attenzione, e tutti coloro che ebbero una buona dose di sensibilità lo notarono (Iruka, Hiruzen, Jiraya..). Naruto ha partecipato attivamente al proprio riscatto sociale.
    Sasuke invece cosa ha fatto: all’inizio ha cercato forzatamente di integrarsi, ma continuamente distoglieva l’attenzione verso il fratello, anche quando scoprì che Itachi stava per catturare Naruto, si preoccupò solo della sua inutile vendetta, fino alla valle dell’epilogo, dove vigliaccamente taglia i ponti con la sua infanzia per raggiungere il potere facilmente, ed ora ha scavalcato un altro ponte, quello del “conquisterò il potere a modo mio”,

    Naruto aveva bisogno di attenzione perchè non ne aveva mai ricevuta, Sasuke aveva bisogno di vendetta. Naruto è stato capito alla svelta perchè ha ricevuto ciò che voleva ottenere, Sasuke no, perchè non è stato capito da nessuno in tempo. Sasuke era già inguaiatissimo di partenza.

    Quali grandi amici e appassionate storie d’amore abbiamo avuto noi a 13 anni vero? Erano rapporti normalissimi, anzi, anche abbastanza maturi per dei 13enni..
    Kakashi ha seguito Sasuke nell’apprendimento del Chidori, lo ha aiutato col sigillo di Orochimaru, avrebbe dato la vita per lui, Naruto avrebbe/darebbe dato la vita per lui, Sakura, kiba-Chouji-Shikamaru-Neji-Lee gli sono corsi dietro, dopo tali dimostrazioni di affetto, mi vieni a dire che ha avuto meno di Naruto? Non scherziamo..

    Ripeto che secondo me al tempo Kakashi era un po’ più distaccato dai suoi allievi rispetto a tutti gli altri insegnanti. Beh, a 13 anni un paio di amici di fiducia ce li avevo già, poi giustamente dipende da persona a persona.. kiba-chouji-shikamaru-neji-lee gli volevano correre dietro solo perchè è uno della foglia, non ha niente a che fare con slanci di affetto fraterno e simili. Naruto ha iniziato a sentirsi suo amico solo da quando Sasuke è scappato, prima non gli ha dato quasi un singolo motivo per ritenerlo “amico”, al max compagno di squadra.
    E poi scherzo quanto voglio!:laugh:

    #866269
    bluclaudino
    Partecipante

    Ma come può ragionare uno in preda all’odio più nero e alla sofferenza più profonda ???
    Ha una mente letteralmente devastata e ormai è troppo tardi….

    Straquoto Giò che ci ha visto giustissimo: non sono riusciti a far nulla per Sasuke prima, figuriamoci ora !!!!

    Perchè continui a non vedere il paragone con Naruto e Gaara?

    ———- Post added 06-09-2011 at 00:02 ———- Previous post was 05-09-2011 at 23:58 ———-

    Naruto aveva bisogno di attenzione perchè non ne aveva mai ricevuta, Sasuke aveva bisogno di vendetta. Naruto è stato capito alla svelta perchè ha ricevuto ciò che voleva ottenere, Sasuke no, perchè non è stato capito da nessuno in tempo. Sasuke era già inguaiatissimo di partenza.

    Allora ammetti che è scemo: aveva bisogno di vendetta?:stupid:Naruto sapeva ciò che voleva, Sasuke non lo sa nemmeno ora..

    Ripeto che secondo me al tempo Kakashi era un po’ più distaccato dai suoi allievi rispetto a tutti gli altri insegnanti. Beh, a 13 anni un paio di amici di fiducia ce li avevo già, poi giustamente dipende da persona a persona.. kiba-chouji-shikamaru-neji-lee gli volevano correre dietro solo perchè è uno della foglia, non ha niente a che fare con slanci di affetto fraterno e simili. Naruto ha iniziato a sentirsi suo amico solo da quando Sasuke è scappato, prima non gli ha dato quasi un singolo motivo per ritenerlo “amico”, al max compagno di squadra.

    Era distaccato perchè è il suo modo di fare, lo era anche con Naruto.. I genin che hanno seguito Sasuke lo hanno fatto a costo della vita, lo consideravano un compagno valoroso (anche se antipatico, come dice Shikamaru), è comunque una prova di affetto/attaccamento/amicizia innegabile..

    E poi scherzo quanto voglio!:laugh:

    :prrr:

    #866312
    Caius Iulius
    Partecipante

    Perchè continui a non vedere il paragone con Naruto e Gaara?

    Perchè con Naruto non c’entra niente: le loro storie sono esattamente l’opposto come ho già detto.

    Con Gaara che dire ?? E’ andato avanti per anni a massacrare, ammazzare e sterminare gente a casaccio perchè lo faceva sentire “vivo”….
    ….sì è ravvesuto solamente perchè ha trovato uno caparbio come Naruto che è riuscito a suonargliele per bene, battendolo sul suo terreno….

    Finchè qualcuno non sarà in grado di “dare una lezione del genere” a Sasuke lui non si ravvederà mai :sisi:

    #866373
    Giò83
    Partecipante

    Allora ammetti che è scemo: aveva bisogno di vendetta?:stupid:Naruto sapeva ciò che voleva, Sasuke non lo sa nemmeno ora..

    Ammetto solo che la sua situazione era più complicata di quella di Naruto, e forse Sasuke aveva più bisogno di cure e rassicurazioni rispetto a Naruto.

    Era distaccato perchè è il suo modo di fare, lo era anche con Naruto.. I genin che hanno seguito Sasuke lo hanno fatto a costo della vita, lo consideravano un compagno valoroso (anche se antipatico, come dice Shikamaru), è comunque una prova di affetto/attaccamento/amicizia innegabile..

    Sì, infatti sto dicendo che Sasuke non ha mai trovato nessuno con la stessa umanità di Iruka o Jiraya.

    Direi più una prova di capacità: da quello che hanno detto sembrava una qualsiasi missione ninja più che un aprova di affetto. L’unica emozione che provano sembra quasi una lieve ammirazione per le sue capacità, che mi ha ricordato l’antica concezione ninja=arma. Semplicemente non provavano particolari emozioni per chi non mostrava emozioni.

    #866377

    1/2

    Mi ero ripromesso di non rispondere punto su punto: il thread è “perché tutti se la prendono con Sasuke” quindi molte cose sono soggettive e tali devono rimanere.

    Però ci sono alcuni argomenti di cui non riesco a capire il senso logico. Ne cito solo uno perché ci sarebbe da discutere giorni interi e non finiremmo più. L’argomento, ricorrente nei post degli anti-Sasuke (leggasi bluclaudino e hinata-chan :D), è questo:

    Perchè continui a non vedere il paragone con Naruto e Gaara?

    Blu e Hinata, il paragone non è che non si vuole vederlo, semplicemente non può esistere. Innanzitutto è discutibile il paragone in sé come strumento per analizzare il percorso di una persona: ha l’effetto di azzerare la soggettività dell’altro e di dare origine a valutazioni parziali, fuorvianti e spesso basate esclusivamente sulla soggettività propria (a che serve?). Ma anche se volessimo utilizzare questo strumento (e faccio molta fatica), non vedo il senso nel paragonare due tipi diversi di reazione a due tipi diversi di sofferenze. Perché diamo per assodato che la sofferenza non sia una, universale ed uguale per tutti, no?

    Su un piatto della bilancia c’è il percorso (peraltro diversissimo) di due Jinchuuriki: ovvero due persone che hanno avuto, fin dall’infanzia, il problema di essere accettate per quello che erano, cioè degli esseri umani con dentro dei mostri. La gente, invece, li guardava come dei mostri rinchiusi dentro degli esseri umani e da questo “equivoco” (che curiosamente si basa su un meccanismo simile a quello che critico sopra) nascono tutte le loro sofferenze: essere portatori di un’umanità che gli altri non solo ignorano, ma addirittura respingono ha come effetto il bisogno di essere considerati e accettati. Naturalmente un bambino non conosce le sfumature, l’accettazione è un meccanismo abbastanza complesso, di conseguenza tutte le azioni sono finalizzate al semplice mettersi in mostra: fare casino, combinare guai, insomma, tutto quello che sappiamo.
    Bisogna poi considerare la mancanza di genitori, anche se si tratta di una questione, sì, molto importante, ma meno decisiva di quel che sembra: per tutti questi motivi la sofferenza di Naruto (Gaara lo metto da parte) è stata una sofferenza enorme, che lo ha portato ad avere come principale se non unica ragione di vita quella di essere riconosciuto e benvoluto da tutti.

    Se la tua ragione di vita è questa, è naturale che tutti gli sforzi siano finalizzati al volere il bene degli altri, quindi anche al farlo: l'”altruismo” è una reazione fisiologica, perché è l’unica reazione che ti consente di realizzare il tuo obiettivo e perché è uguale e contraria all’azione che ha causato la tua sofferenza. Chi ti respinge costruisce davanti a te una barriera, tu per essere accettato devi costruire un ponte. In questo ho visto anche una bellissima metafora da parte di Kishimoto: non penso che la scelta del ponte col nome del protagonista sia stata casuale, perché il ponte è il simbolo della comunicazione e dello scambio reciproco.
    A questo bisogna aggiungere un altro aspetto molto importante: non appena riesci a trovare una persona in grado di darti questo bene si viene a creare un legame incredibilmente forte, un’empatia con la quale inizi ad avere “confidenza” e che ti fa stare bene, tanto da volerla riproporre con altre persone. E tra queste persone troverai sicuramente qualcun altro con cui creare un legame, a quel punto ti accorgerai che stare bene con due persone è meglio che stare bene con una e rifarai la stessa cosa con gli altri, anzi con tutti: è un circolo virtuoso che può incontrare qualche ostacolo ma che una volta innescato è inarrestabile. Ed è evidente che questo circolo virtuoso è stato innescato da due fattori fondamentali:
    1) La natura del dolore di Naruto
    2) L’aver trovato una persona in grado di dargli ciò di cui aveva bisogno, cioè Iruka.

    In questo percorso non ci vedo molta forza, sempre che abbia senso parlare di forza in bambini di 12 anni: perché se ci fate caso le due “forze” che hanno innescato il circolo virtuoso sono due “forze esterne” a Naruto, nel senso che non dipendono dalla sua volontà ma dalle situazioni a cui la vita lo ha messo di fronte.
    Quello che vedo in Naruto è la determinazione (non la forza) nel portare avanti il suo percorso nonostante le difficoltà, perché questo percorso è sempre stato coerente con la sua ragione di vita, fin da quando era molto piccolo (e per Sasuke è la stessa cosa).

    ->

    #866378

    2/2 ->

    Sull’altro piatto della bilancia c’è Sasuke: una persona che ha vissuto l’infanzia accanto ad un fratello maggiore che adorava, nel vero senso della parola, e che da un momento all’altro si è ritrovato davanti i genitori morti, uccisi dal suo amato fratello. Non solo: lo stesso Itachi, che era sempre stato visto da Sasuke come un esempio da imitare, dopo aver ucciso i genitori pronuncia le parole che tutti sappiamo, crudelissime, facendo il lavaggio del cervello ad un bimbo di 8 anni che non può certo ribellarsi, per di più in quella situazione disperata. Sasuke in quel momento si fa trascinare dalle parole del fratello e non può fare diversamente: in presenza di un dolore così devastante ed inspiegabile la reazione umana più ovvia è quella di cercare qualche appiglio, qualche ancora di salvataggio che possa rendere il dolore meno lacerante, o semplicemente non insopportabile. Insensatamente si cercano delle motivazioni, come se il sapere perché i tuoi genitori sono stati uccisi possa rendere la loro morte meno dolorosa. Ed in quel momento l’unico appiglio erano le parole del fratello, che sono state marchiate a fuoco nella sua testa. Questo è ciò che è successo a Sasuke. 8 anni.

    A causa di quell’episodio fa suoi un obiettivo ed una visione del mondo che condizioneranno per sempre la sua vita e che col passare del tempo non potranno fare altro che radicarsi. Bisogna pensare che dal giorno dello sterminio al giorno della formazione del team7 Sasuke ha vissuto da solo col suo dolore, senza qualcuno che si prendesse cura di lui. Ed è ovvio che, essendo completamente solo, ricercasse la forza in sé stesso e non all’esterno: questo ha fatto sì che tutti i sentimenti che provava da quella sera venissero incanalati in un odio smodato verso il fratello. Sasuke non ha iniziato ad odiare Itachi dalla sera dello sterminio: un dolore di quel tipo, a seconda di quanto è forte e di come viene elaborato, può sfociare in sentimenti molto diversi, dalla rassegnazione al rancore all’odio a tanti altri. Che in quegli anni Sasuke iniziasse ad odiare il fratello e che la vendetta diventasse la sua unica ragione di vita era più che naturale, sia per quanto era forte il suo dolore e sia per come era stato, presumibilmente, elaborato (in assenza di una guida la strada che si sceglie di percorrere è quella più immediata, a maggior ragione se hai 8-9 anni). L’unico modo che Sasuke aveva per ottenere vendetta era diventare un ninja più forte di suo fratello: il resto non esisteva e doveva non esistere, poteva essere solo d’intralcio, distogliendo la sua attenzione dall’unica strada che gli avrebbe permesso di cancellare il suo passato e di renderlo meno doloroso. O almeno, lui erroneamente lo credeva.

    Già a questo punto si può notare come la sua situazione fosse diametralmente opposta rispetto a quella di Naruto: Sasuke per stare bene doveva innalzare delle barriere ed abbattere tutti i ponti, Naruto l’esatto contrario. Ora sappiamo quanto queste sue mete fossero illusorie, ma le guide servono proprio a questo, a non farti prendere la strada sbagliata. Sasuke non ne ha mai avuta una che fosse capace di indirizzarlo, nonostante l’affetto di chi gli stava intorno fosse sincero. Ma neanche le buone intenzioni, in certe situazioni, possono essere utili: figurarsi il semplice affetto. Sasuke aveva bisogno di una figura molto diversa da quella di cui aveva bisogno Naruto: una figura in grado di abbattere le barriere, non di creare ponti. E costruire un ponte è molto più facile: ci si viene incontro, si fa più o meno metà strada ciascuno, si converge nello stesso punto e si rimane lì, perché l’obiettivo comune è la vicinanza e la strada è quella giusta. Abbattere le barriere invece è molto più difficile: chi decide di prendersi questa responsabilità deve fare tutta la strada da solo, deve andarsi a prendere la persona che sta rinchiusa nel suo dolore, deve fronteggiare le sue resistenze, deve metterla su un’altra strada e deve fare in modo che questa nuova strada non converga mai, in nessun punto, con la strada che la persona aveva deciso di percorrere inizialmente. Oltre allo scegliere una strada che sia adatta per lui, che non è detto che sia la propria, anzi. E’ un lavoro che assomiglia per certi versi a quello di un genitore, ed è uno sforzo enorme, oltre che prolungato nel tempo: bisogna prendere una persona per mano ed accompagnarla, il solo starle vicino è completamente inutile. L’odio verso Itachi ha quindi spinto Sasuke ad isolarsi, a respingere chiunque cercasse di infrangere questa barriera e ad odiare tutto ciò che potesse essere d’intralcio al suo cammino, compresi, talvolta, se stesso e la propria inadeguatezza. In tutto questo Sasuke è rimasto in completa solitudine.
    Rispetto a quello di Naruto il percorso è uguale e contrario: questa volta è un circolo vizioso che una volta innescato è difficile da fermare, non a caso si parla di “spirale di odio”. Ed anche in questo caso i fattori che lo hanno innescato sono due:
    1) La natura del dolore di Sasuke
    2) Il non aver trovato nessuna persona in grado di dargli ciò di cui aveva bisogno.

    Ve ne sarete accorti, sto utilizzando la stessa struttura analitica, perché i due percorsi sono esattamente l’uno il contrario dell’altro. In alcuni punti avrei potuto usare le stesse, identiche parole, sostituendo la parola “Sasuke” alla parola “Naruto” e ad alcuni aggettivi o sostantivi il loro contrario.

    In questo percorso non ci vedo molta debolezza, sempre che abbia senso parlare di debolezza in bambini di 12 anni: perché se ci fate caso le due “forze” che hanno innescato il circolo vizioso sono due “forze esterne” a Sasuke, nel senso che non dipendono dalla sua volontà ma dalle situazioni a cui la vita lo ha messo di fronte.

    Ecco, questi sono i motivi per i quali trovo il paragone totalmente insensato: i percorsi di Sasuke e Naruto non hanno alcun punto in comune: non è in comune il punto di partenza e non sono in comune i punti successivi (mentre ho l’impressione che Kishimoto voglia far coincidere i punti di arrivo). Fuori di metafora: non è in comune il tipo di sofferenza, non è in comune il modo in cui si è radicata, non è in comune il modo in cui è stata affrontata, non è in comune il modo in cui è stata lenita o esacerbata dagli eventi della vita e dalle persone, non è in comune il modo in cui si è evoluta, non è in comune nulla.

    Si tratta di due vite segnate dal dolore: basta questo per metterle a paragone?

    #866385
    bluclaudino
    Partecipante

    Ecco, questi sono i motivi per i quali trovo il paragone totalmente insensato: i percorsi di Sasuke e Naruto non hanno alcun punto in comune: non è in comune il punto di partenza e non sono in comune i punti successivi (mentre ho l’impressione che Kishimoto voglia far coincidere i punti di arrivo). Fuori di metafora: non è in comune il tipo di sofferenza, non è in comune il modo in cui si è radicata, non è in comune il modo in cui è stata affrontata, non è in comune il modo in cui è stata lenita o esacerbata dagli eventi della vita e dalle persone, non è in comune il modo in cui si è evoluta, non è in comune nulla.

    Si tratta di due vite segnate dal dolore: basta questo per metterle a paragone?

    Rispondo abbastanza brevemente perchè ho già scritto un posto bello lungo e finirei per ripetermi/confondermi/dire minchiate (P.s. il tuo posto l’ho letto tutto:sisi:)

    E’ vero, Naruto e Sasuke hanno avuto due sofferenze diverse causate da traumi diversi e necessitanti di differenti “cure”: Naruto cercava il rispetto e Sasuke odiava chi lo riveriva, Naruto cercava amici e Sasuke li evitava, ma entrambi desideravano una cosa ardentemente, una cosa che è comune a tutti esseri umani: LA FAMIGLIA.
    Naruto desiderava trasformare ogni persona che incontrava in un membro della sua famiglia, lui non sapeva cosa fosse ma sapeva di volerla e che gli mancava come se l’avesse avuta e poi persa: Sasuke voleva inidetro la sua famiglia sterminata, non cercava surrogati (Naruto vede Iruka come padre, e Sasuke come fratello), rivoleva la sua a tutti i costi, ed è proprio qui che sbaglia, proprio nella ricerca di una soluzione..
    La vendetta non riporta indietro nessuno ma conduce solo ad una sofferenza differente, Sasuke non ha mai cercato di sentirsi bene, non ha mai cercato, come Naruto fa ad ogni costo, la felicità, e non ha mai voluto integrarsi; Sasuke ha trovato eccome una guida di eccezionale forza, che gli voleva e gli vuole un bene infinito, quella guida è proprio Naruto, e il piccolo Uchiha l’ha rifiutata, poteva essere un esempio per lui, se Sasuke avesse avuto un Iruka, sarebbe cambiato qualcosa? Assolutamente no! Ha dato prova mille volte di non CERCARE l’affetto, non sarebbe cambiato assolutamente nulla..
    Comunque, rimane un pensiero personale secondo me, a me Sasuke da l’idea di una piuma in mezzo alla tempesta, rintontito tra un evento ed un altro ed incapace di prendere una direzione propria ed inequivocabile..

    #866389
    Caius Iulius
    Partecipante

    Comunque, rimane un pensiero personale secondo me, a me Sasuke da l’idea di una piuma in mezzo alla tempesta, rintontito tra un evento ed un altro ed incapace di prendere una direzione propria ed inequivocabile..

    E ci hai visto giusto blu: Sasuke è una piuma nella tempesta, ma non deve assumere un significato inequivocabilmente negativo, nel senso di ritenerlo incapace di prendere una decisione sua perchè è una testaccia calda :asd:,

    piuttosto nella tua metafora io vedo in maniera evidente la FRAGILITA’ di Sasuke, la leggerezza della sua volontà, non perchè mancante, ma perchè sopraffatta da eventi più grandi di lui, vittima del suo destino (passato e futuro).

    #866390
    hinata-chan
    Partecipante

    Innanzitutto devo dire che la tua analisi è veramente bellissima e molto profonda (non nel senso di approfondita, proprio profonda). Thin Blue Line, mi è piaciuto molto quando parli dei due circoli: virtuoso e vizioso; secondo me hai reso molto bene entrambe le situazioni e i sentimenti che le governano. Mi sono venuti subito in mente Yin e Yian e il simbolo che li rappresenta: secondo me hai reso veramente l’idea. Azzarderei a dire che proprio la natura di questi 2 percorsi è il punto centrale di tutto il manga.

    Comunque sta di fatto che Naruto gliel’ha tesa la mano e più di una volta, ed il fatto che lui non lo abbia nemmeno considerato è proprio grave, questo segna l’irrecuperabilità di Sasuke. Che sia bisognoso non ci sono dubbi (anche se lui non lo sa) e il fatto che non tenda anche lui la mano, vuol proprio dire che non si riconosce come bisognoso di altro.

    Il fatto che io “odii” Sasuke, è perchè veramente se fosse figlio mio uno scapaccione glielo tirerei di brutto, e infatti spero veramente che Naruto gli spacchi il :ciapet: (non che spaccherei il culo a mio figlio, ma è per rendere l’idea – è l’istinto materno di ogni donna… -), ma non per puro sentimento negativo, perchè spero che alla fine possa essere felice e siccome si è cacciato, appunto, in un circolo vizioso dici: cazzo, però questo no, fino a questo punto no, ecchecavolo!! E allora monta la rabbia.

    #866444
    Giò83
    Partecipante

    Concordo al 100% con thin blue line.
    Comunque voglio sottolineare che Sasuke, nei suoi 5/6 anni di permanenza a Konoha (60 mesi, 1500 giorni circa) non ha avuto al suo fianco nessuno che gli potesse dare un briciolo di conforto. Uno potrebbe chiedersi “ma perchè alla valle dell’epilogo Sasuke non ha accettato la proposta di Naruto di tornare al villaggio?”, ma rispondo con un’altra domanda “come si può convincere una persona a restare dicendogli di volergli bene con così tanta buona volontà solo all’ultimo secondo?”. So che Naruto gli volesse bene, ma non glielo ha mai fatto capire, anzi, ha sempre voluto sfidarlo, gli ha mostrato solo competizione diretta. Io credo che Sasuke, se avesse trovato una persona uguale a quella descritta da blue line, non avrebbe neanche pensato di lasciare il villaggio, ma non l’ha trovata. Dopotutto, era un ottimo allievo e non dava preoccupazioni di nessun tipo a nessuno, di conseguenza non era stato nemmeno notato il suo disagio e nessuno si è mai voluto occupare di lui.
    Tutto ciò che succede dopo la valle dell’epilogo è solo un continuo ruzzolare nel baratro, un perseverare e rinforzare il suo atteggiamento tenuto in quello scontro.

    #866449
    Caius Iulius
    Partecipante

    Concordo al 100% con thin blue line.
    Comunque voglio sottolineare che Sasuke, nei suoi 5/6 anni di permanenza a Konoha (60 mesi, 1500 giorni circa) non ha avuto al suo fianco nessuno che gli potesse dare un briciolo di conforto. Uno potrebbe chiedersi “ma perchè alla valle dell’epilogo Sasuke non ha accettato la proposta di Naruto di tornare al villaggio?”, ma rispondo con un’altra domanda “come si può convincere una persona a restare dicendogli di volergli bene con così tanta buona volontà solo all’ultimo secondo?”. So che Naruto gli volesse bene, ma non glielo ha mai fatto capire, anzi, ha sempre voluto sfidarlo, gli ha mostrato solo competizione diretta. Io credo che Sasuke, se avesse trovato una persona uguale a quella descritta da blue line, non avrebbe neanche pensato di lasciare il villaggio, ma non l’ha trovata. Dopotutto, era un ottimo allievo e non dava preoccupazioni di nessun tipo a nessuno, di conseguenza non era stato nemmeno notato il suo disagio e nessuno si è mai voluto occupare di lui.
    Tutto ciò che succede dopo la valle dell’epilogo è solo un continuo ruzzolare nel baratro, un perseverare e rinforzare il suo atteggiamento tenuto in quello scontro.

    Io invece penso che più di una persona in grado di amarlo deve trovare uno in grado di indirizzarlo sulla giusta via con un misto di buone e “cattive” maniere….un po’ come diceva Hinata (ma guarda….almeno qui aveva ragione :D)….un po’ come Gaara, Sasuke necessita inizialmente di una sonora sconfitta sul piano fisico, poi di tutto l’amore che non ha trovato.

    Non pensate in un mio cambiamento di idee su di lui, è solo che si trova in una situazione tale da aver bisogno di qualcosa di “forte ed evidente”, non di parole…è un po’ come uno che stà annegando e si dimena in acqua, rendendo impossibili le operazioni di salvataggio, tu che fai ??? Lo stesndi e lo riporti a riva, io la vedo così :sisi:

    #867073

    Azzarderei a dire che proprio la natura di questi 2 percorsi è il punto centrale di tutto il manga.

    Già :icon_smile:

    La vendetta non riporta indietro nessuno ma conduce solo ad una sofferenza differente, Sasuke non ha mai cercato di sentirsi bene, non ha mai cercato, come Naruto fa ad ogni costo, la felicità, e non ha mai voluto integrarsi; Sasuke ha trovato eccome una guida di eccezionale forza, che gli voleva e gli vuole un bene infinito, quella guida è proprio Naruto, e il piccolo Uchiha l’ha rifiutata, poteva essere un esempio per lui, se Sasuke avesse avuto un Iruka, sarebbe cambiato qualcosa? Assolutamente no! Ha dato prova mille volte di non CERCARE l’affetto, non sarebbe cambiato assolutamente nulla..

    Comunque sta di fatto che Naruto gliel’ha tesa la mano e più di una volta, ed il fatto che lui non lo abbia nemmeno considerato è proprio grave, questo segna l’irrecuperabilità di Sasuke. Che sia bisognoso non ci sono dubbi (anche se lui non lo sa) e il fatto che non tenda anche lui la mano, vuol proprio dire che non si riconosce come bisognoso di altro.

    Penso che il punto su cui divergiamo sia quello in grassetto. Io sono convinto che, almeno all’inizio, nessuno dei due abbia scelto nulla: ciò che hanno avuto se lo sono ritrovati davanti nella strada che hanno iniziato a percorrere da bambini. Era il loro destino, ed è difficile cambiarlo a 9-10 anni senza una guida.
    Sasuke avrebbe potuto prendere un’altra strada in seguito? In linea teorica certamente, ma in circostanze del tutto diverse da quelle che gli si sono presentate. Quando si tratta di psiche e sentimenti alle inversioni ad U improvvise non ci ho mai creduto: se uno spiraglio c’era, doveva essere raggiunto con gradualità e mano nella mano con qualcuno che fosse in grado di rompere la barriera di cui parlavo. Questo qualcuno non c’è mai stato, è questo il punto: non basta voler aiutare una persona, bisogna anche esserne capaci. Credo che uno degli insegnamenti di questo manga sia che la forza di volontà può quasi tutto, ma non tutto: se hai la testa dura puoi essere padrone della tua vita, ma non delle singole vite altrui.

    Sembra ingeneroso dire che Naruto è stato completamente incapace di aiutare Sasuke, ma questa è l’amara verità ed è la causa dei suoi rimpianti. E secondo me è sbagliato ribattere dicendo “Naruto ci ha provato, è Sasuke che non ha voluto”. Intendendoci sul significato di “volere” è ovvio che fosse così: Sasuke non ha visto una mano tesa e l’ha rifiutata, Sasuke non era proprio nelle condizioni di vedere una mano tesa. La sua “non-volontà” era una condizione a priori, Sasuke la barriera se l’era costruita anni prima, non quando ha incontrato Naruto. Naruto ha provato in tutti i modi ad abbatterla, ma non ci è riuscito. Ma poi come poteva riuscirci? Come fai a salvare un tuo amico senza sapere nulla di lui, del suo passato e di come lo ha vissuto? L’argomento “sterminio” e la conseguente sofferenza sono sempre stati tabù, invece, come fa intendere anche Giò83, dovevano essere affrontati di petto. E non da Naruto ma da Kakashi, che si è rivelato essere un ottimo insegnante ma un pessimo maestro, ritardatario anche nel comprendere certe dinamiche. Se Sasuke aveva bisogno di qualcuno che potesse fargli da genitore o da fratello maggiore questo qualcuno non poteva certo essere Naruto, testardo, animato da buoni sentimenti ma pur sempre un bambino.

    Comunque, rimane un pensiero personale secondo me, a me Sasuke da l’idea di una piuma in mezzo alla tempesta, rintontito tra un evento ed un altro ed incapace di prendere una direzione propria ed inequivocabile..

    La metafora rende bene l’idea: io una persona in balia degli eventi in questo modo non riesco ad odiarla.

    Il fatto che io “odii” Sasuke, è perchè veramente se fosse figlio mio uno scapaccione glielo tirerei di brutto, e infatti spero veramente che Naruto gli spacchi il :ciapet: (non che spaccherei il culo a mio figlio, ma è per rendere l’idea – è l’istinto materno di ogni donna… -), ma non per puro sentimento negativo, perchè spero che alla fine possa essere felice e siccome si è cacciato, appunto, in un circolo vizioso dici: cazzo, però questo no, fino a questo punto no, ecchecavolo!! E allora monta la rabbia.

    sì lo scapaccione ci vuole, ma non basta. Ci vuole molto, molto altro.

    [SPOILER]

    (P.s. il tuo posto l’ho letto tutto:sisi:)

    [SPOILER]Apprezzo molto :sisi:[/SPOILER][/SPOILER]

    #876541
    BladeSpirit
    Partecipante

    A mio psrere il motivo è che sasuke esagera cioè iniste nel voler usare la sua sete di vendetta e tutti gli altri coniuano a fare del loro meglio per aiutarlo pur essendo in una situazione orribile…..ma lui non se ne importa…e poi sasuke si fa sepre manipolare da menti malvagie prima era orochimaru ora è Tobi…cioè nn ha molta fortuna ed è stupido che egli ripianga il dolore del suo passato pue naruto la avuta dura ma la supuperato il suo dolore e penso che il dolore di naruto fosse anche peggiore di quello di sasuke

    #632381
    Caius Iulius
    Partecipante

    A mio psrere il motivo è che sasuke esagera cioè iniste nel voler usare la sua sete di vendetta e tutti gli altri coniuano a fare del loro meglio per aiutarlo pur essendo in una situazione orribile…..ma lui non se ne importa…e poi sasuke si fa sepre manipolare da menti malvagie prima era orochimaru ora è Tobi…cioè nn ha molta fortuna ed è stupido che egli ripianga il dolore del suo passato pue naruto la avuta dura ma la supuperato il suo dolore e penso che il dolore di naruto fosse anche peggiore di quello di sasuke

    E’ difficile paragonare 2 dolori diversi e dire quale sia il più intenso, poi dipende anche dalla persone che sei…
    Comunque ci tengo a precisare che Sasuke non è poi così bamboccio: non si fa’ manipolare proprio come un burattino: infatti abbiamo visto che quando era ora di tagliare i ponti con Orochimaru non ci ha pensato troppo su, bisogna anche dire che poi non approvava i suoi “metodi” :sisi:

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