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eh, a volte è una seccatura, ma sono importantissimi, perchè allenano la mano e permettono anche (se fatti più o meno con precisione) di ripassare a china in modo migliore:
io disegno in questo modo:
1 – la prima volta è per lo storyboard, in cui abbozzo i personaggi, le posizioni che devono avere nella vignetta rispetto allo sfondo, e imposto i dialoghi calcolando più o meno quanto spazio occuperanno i baloon
2 – rifaccio la tavola schizzando in modo più dettagliato le figure su un foglio più grande (nello story board disegno le tavole in un formato più piccolo): le pagine che ho postato precedentemente appartengono proprio a questa fase realizzativa
3 – ricalco con una matita più leggera e in modo preciso la tavola schizzata su un foglio più spesso, affinchè il ripasso a china non crei problemi: il livello di dettaglio aumenta ancora.
4 – ripasso a china il tuttocome vedete ridisegno la stessa tavola per ben quattro volte (lo fa la maggior parte dei mangaka): in questo modo l’efficacia dell’allenamento si quadruplica: le prime volte sarà noioso ridisegnare sempre tutto, ma poi ci si fa l’abitudine e diventa divertente, perchè ti accorgi che stai migliorando e ci metti sempre meno tempo per completare l’intero processo.
———- Post added at 19:58 ———- Previous post was at 19:57 ———-
Una specie di moltiplicazione superiore del corpo:asd:
Anche io facevo esattamente come te Lonewolf, poi ho perso l’abitudine…ora è così :
1- Penso tutto a mente : posizione, prospettiva, dimensione, ecc…
2- Disegno
3- InchiostroE’ una abitudine che ho perso quella di fare gli schizzi, aimè molto utile, comunque le tavole vengono bene lo stesso a mio avviso ( giudicherai poi a Luglio xD )
CREATIVE PROCESS
Ultimamente ho ricevuto molte richieste a proposito di come lavoro e in che modo realizzo le tavole, quali strumenti uso e altre cose di questo tipo. Ho deciso di rispondere a tutti e di svelare i ferri del mestiere del mangaka e i segreti che stanno dietro alla creazione di una storia originale.
Ho ribattezzato questa rubrica ***8220;CREATIVE PROCESS***8221;, perché per questo tipo di cose mi piace usare l***8217;inglese. Siete pronti? Allora si parte!1 STARTING: THE STORY
La cosa più importante per un manga è la storia. Non importa che livello di precisione tecnica possieda un autore di manga: se è un ottimo sceneggiatore ed è in grado di raccontare qualcosa, dai temi più banali a quelli più impegnati, la sua risulterà un***8217;ottima storia. Solitamente nessun autore, all***8217;inizio della sua carriera, pensa a questa cosa: la tendenza è quella di dedicarsi interamente alla parte disegnata, senza tenere in minimo conto della storia. Poi, quando si comincia ad avere un po***8217; di esperienza, ci si accorge di questo enorme errore, e si inizia a ragionare con la mentalità giusta (o almeno si dovrebbe). Per esempio, si incomincia a pensare a che personaggi inserire nel racconto, a come, dove e quando presentarli, a come si possa sviluppare il racconto e al modo in cui esso possa concludersi: tutte queste idee vanno elaborate a monte, e, se ritenute valide, dovrebbero essere annotate in forma di appunti su un foglio o su un***8217;agenda personale (io per esempio utilizzo una piccola agenda che utilizzo unicamente a questo scopo).
1.1 GETTING THE IDEA
Per realizzare una storia, però, occorre anche un***8217;ottima idea: un consiglio è quello di guardare molti film oppure trarre spunto dai fatti della vita quotidiana: spesso non ci facciamo caso, ma molte volte ciò che ci circonda e ci sembra banale potrebbe invece essere lo spunto da cui partire per disegnare una storia interessante e originale. Buttate giù su un pezzo di carta tutte le idee che vi vengono in mente, pensate a qualcosa che possa piacere agli altri: pensate di fare qualcosa che, se aveste occasione di leggerlo, vi farebbe divertire e per cui esclamereste: che forza!
Se vi divertite a fare quello che fate, state pur certi che si divertiranno anche gli altri, nel momento in cui lo leggeranno, perciò, non dimenticatevi mai di provare questa sensazione: se doveste cadere nella noia per quello che state facendo, lasciate perdere e abbandonate tutto, perché state sprecando del tempo inutile.1.2 ORIGINAL CHARACTERS
Affinché la vostra storia sia intrigante, insieme ad un buon concept, occorre avere in mano anche due o tre personaggi ***8220;carismatici***8221;, come piace dire a me; perciò, l***8217;idea per una storia e i personaggi che in essa appaiono sono le due cose principali di cui dovrete tenere conto all***8217;inizio.
Per creare un buon personaggio potete per esempio partire da una caratteristica caratteriale che lo identifichi tra gli altri e che appartenga solo a lui. Oppure potreste pensare ad un look particolare, nel taglio dei capelli, negli occhi, nell***8217;abbigliamento o ancora potreste pensare ad una posa particolare da fargli assumere in determinate circostanze, o partire dai suoi gusti in fatto di donne, soldi e cibo.
I personaggi devono essere solidi: creato il personaggio principale, potreste farlo accompagnare da un***8217;eroina, e poi da amici e amiche. Creare diversi personaggi dà respiro alla storia e la rende più fresca e piacevole. Anche i co-protagonisti dovrebbero essere caratterizzati al meglio: pensate a come potrebbero interagire insieme al protagonista e con gli altri personaggi
Il protagonista, se si tratta di uno shonen manga, dovrà possedere una qualche abilità o una qualche particolarità-peculiarità che lo diversifichi da tutti gli altri (altrimenti non sarebbe il protagonista). Analizzate a fondo la psicologia del vostro personaggio. Anche se può risultare strano, anche nei manga comici e in quelli che sembrerebbero i più lontani da quei generi profondi e introspettivi come per esempio i seinen-manga, i personaggi sono analizzati e studiati con incredibile perizia: se non pensate a questo aspetto, rischiate di creare personaggi vuoti e privi di personalità, di cui il lettore presto si dimenticherà.
Terminato il processo ideativi, potrete passare alla parte grafica, dedicandovi al design. Fate molti schizzi preparatori e create delle schede su ognuno dei personaggi che intendete fare apparire durante la storia, contenenti dati, informazioni, appunti e tutti gli schizzi che servono per definirli al meglio.2. ARE YOU READY?
Con dei solidi personaggi in mano e con la vostra agenda su cui avete delineato quelli che saranno i tratti fondamentali della vostra storia, diciamo che avete completato il 40% del lavoro.
Continuate ad allenarvi con schizzi di personaggi, espressioni, pose e paesaggi per qualche mese tutti i giorni (o per quanti più giorni possibili durante la settimana), prima di iniziare a disegnare il vostro manga. Fate anche tante tavole, incominciando ad immaginare, per prima cosa, la disposizione dei baloon e poi quella dei personaggi e degli sfondi.
Dopo che avrete fatto pratica, se vi sentite pronti, potete iniziare!3. THE NAME
Il name è quello che noi chiamiamo storyboard. In Giappone, la realizzazione di un name per un mangaka professionista non occupa più di quattro giorni, mentre per me e per voi, be***8217;, non c***8217;è un limite o una scadenza da rispettare. Il mio consiglio è quello di prendersi il giusto tempo, poiché più della metà del processo realizzativo e dell***8217;esito finale di una storia si decide proprio qui, con il name.
Tutti i mangaka realizzano il name su normali fogli da stampante: una cosa importante è disegnare le pagine del capitolo a due a due, in modo da poter visualizzare lo stesso effetto che verrà restituito a volumetto stampato: IMGIl name serve per stabilire la posizione dei personaggi all***8217;interno della tavola, la presenza di campi lunghi, primi e primissimi piani, disposti in modo equilibrato ed intervallato e per verificare o spazio occupato dai baloon. Dato che il name è realizzato per questi scopi, non sarà necessario andare nel dettaglio e disegnare in modo troppo particolareggiato: basterà abbozzare il tutto.
Tanto per darvi un***8217;idea, per il name di Up! solitamente impiego non meno di un mese- un mese e mezzo, per cui, prendetevela comoda!4. ROUGH SKETCHES
Terminato il name, è tempo di passare alla realizzazione vera e propria del manoscritto. Questa volta procuratevi dei fogli dello stesso formato con cui volete utilizzare per le tavole inchiostrate. Per quanto riguarda o spessore, potranno ancora essere leggeri, poiché anche questi rimarranno a matita.
Disegnate in modo più dettagliato le tavole, tenendo a fianco il vostro name e rispettando le inquadrature che avevate deciso (non stravolgete tutto, altrimenti realizzare il nama non sarà servito a niente). Ricordatevi di lasciare una striscia bianca a lato di ciascuna tavla, in corrispondenza di quella che potrebbe essere la rilegatura del volumetto (se intendete stamparlo, o farlo stampare, oppure se qualcuno ve lo pubblicherà. Anche se non avverrà nulla di tutto questo, vi consiglio comunque di farlo, perché a mio avviso è una buona abitudine).
Delineate in modo particolareggiato gli sfondi, le espressioni e tutto ciò che serve a completare la vostra pagina: una volta posata la matita, e iniziata l***8217;inchiostrazione, non dovrete più ricorrere a ritocchi e rimaneggiamenti a matita: in quel momento, tutto dovrebbe già essere stato definito.5. INKING AND LETTERING
Per quanto riguarda l’;inchiostrazione (e gli strumenti che vengono utilizzati) e il lettering, vi rimando al tutorial che ho inserito qualche post fa, sempre in questa sezione.
oggi posto due schizzi di due dei protagonisti di Up! Eichi e Daisuke: sono in versione sketch (gli ho realizzati con un pennarello) e colorati (coi copic): enjoy :D:
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[/SPOILER]sono ragazzini di 12 anni, non sono mica spessi come dei giocatori di rugby, ahah! No, in effetti, non mi sembrano calanti, anche perchè sono in una posizione rilassata: certo, in pose dinamiche le spalle sono più allargate, ma in questo tipo di inquadrature, no.. 😀
quoto lonewolf! e poi in teoria ci sono anche la sciarpa e il cappuccio che enfatizzano questo calare delle spalle dato che rialzano la parte vicina al collo
sono ragazzini di 12 anni, non sono mica spessi come dei giocatori di rugby, ahah! No, in effetti, non mi sembrano calanti, anche perchè sono in una posizione rilassata: certo, in pose dinamiche le spalle sono più allargate, ma in questo tipo di inquadrature, no.. 😀
nn è tanto questione di essere giocatori di rugby o avere le spalle larghe, il problema è che tendono un pò troppo verso il basso…c’è troppa distanza tra le spalle e il mento, un pò stona anche perchè nei tuoi disegni del 1 cap erano + proporzionate…
poi va be è solo un piccolo appunto personale…
ma i disegni del primo capitolo sono stati molto più curati di questi: d’altronde, sono quelli originali delle storia. I due che ho postato sono schizzi fatti in 5 minuti con un pennarello nero: ogni personaggio che viene rappresentato nella storia viene curato in maniera molto più approfondita: l’attenzione alle proporzioni non deve essere maniacale in schizzi di questo tipo.. sono dei disegni che si avvicinano in un qualche modo allo stile chibi.. non so se mi spiego..
Il fatto dell’enfatizzare o meno certi tratti somatici o fisici del corpo può giocare a favore di Lonewolf ( o di chiunque in generale ), in quanto potrebbe diventare un tratto caratteristico, o comunque un segno di riconoscimento e quindi una particolarità, dei suoi disegni. Questa cosa potrebbe essere apprezzata 😀 ( comunque mi sembrano normali xD )
si, infatti, si tratta anche di una questione di stile.
Comunque, apprezzo gli appunti fatti sui miei disegni e anche chi invece ha supportato la mia tesi: entrambi questi aspetti sono fondamentali per un disegnatore affinchè possa crescere e migliorare, quindi, grazie.Dato che non volevo solo scrivere dei ringraziamenti in questo post, ne approfitto per spoilerarvi che nel prossimo capitolo ci saranno pagine a colori! Illustrazione a doppia pagina e prima pagina del capitolo! Le ho già realizzate, per cui questa notizia è certa.
E poi ci sarà un’altra sorpresa.. :asd:
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