Il manga che vorreste

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  • #634125
    Redazione
    Amministratore del forum

    Dopo anni a seguire Dragon Ball. Dopo anni a seguire Hokuto no Ken.
    Dopo tutti questi anni, importantissimi per la storia dei manga, e, da un certo punto di vista, della nostra adolescenza, si possono dividere gli Shonen, in due classi, una Old ed una New School.
    Partendo da questo presupposto che, almeno graficamente,in parte, è veritiero, si può tranquillamente dire che uno, Ken, è la bandiera della OS, e l’altro, Dragon Ball, della NS.
    Adesso, noi viviamo nell’era NS, dove molte opere sono, graficamente, e, al livello di plot, influenzate dal massiccio lavoro di Toriyama (guardando non solo Dragon Ball ma anche il suo vero capolavoro, Arale, e tutto il resto).
    Arriviamo alla domanda.
    Molte storie iniziano da buoni propositi (vedi l’esempio lampante, Naruto) e poi finisco per rovinare tutto avvicinandosi troppo a DB e alle sue meccaniche di sviluppo di storia (vedi Power Up e Blast enormi che compromettono il buco dell’ozono), altre, invece si ispirano al livello di gestione di combattimento (un “livello di combattimento” numerabile che rende tutto molto incasinato e, tirandola per le lunghe, ingestibile, vedi Bleach), io, sinceramente, e ve lo dico da uno che ha sempre comprato gli albi, non sono disposto a pagare soldi, o almeno, adesso come adesso, per leggere delle copie, o delle blande imitazioni quasi umilianti, di un manga, si bellissimo (DB), ma che fu ripetitivo anche ai suoi tempi.
    Dopo questa introduzione alla domanda, chilometrica, oserei dire, vi chiedo ciò che mi sto domandando da tempo.
    Cosa volete vedere da uno Shonen moderno?

    La mia risposta è la seguente, la scrivo per vedere cosa ne pensate e discuterne su, infondo, è un foro, Maledizione!
    Io vorrei uno stile grafico personale, che, magari, si evolve nel tempo, facendo crescere nel lettore l’appetito per uno stile fresco e piacevole (vedi Oh Great! Precisamente i primi volumi di I&P, i primi volumi di AG, mettili a confronto con gli ultimi), vorrei leggere una storia nuova, dove, il protagonista, non è di una razza diversa dalle altre e/o ha demoni/bestie/tricicli dentro di se (Naruto, Goku, ichigo (sto citando i più famosi, per capirci, ma ce ne sarebbero a miliardi, es. Soichiiro Nagi), una storia non complessa, che non permetta al MANGAKA STESSO, di esagerare, per poi tornare indietro sulle informazioni che ci ha dato nei primi volumi (vedi lo Sharingan è l'”imbastardimento” del Byakugan, se, vabè, come no…) e vorrei una evoluzione, una vera evoluzione, lineare nel plot, e non casini cosmici che ti “intrippano” le cervella per poi inventare cose su due piedi che non stanno ne in cielo ne in terra (vedi l’Aki di One Piece).

    Ora detta la mia, voi come lo vorreste un manga perfetto? Un manga che, al livello grafico, e al livello di storia, vi lasci a bocca aperta senza farvi dire niente, solo, “quando esce il prossimo volume”?

    BakaShirudo

    p.s. le mie sono opinioni personali, se non vi trovate d’accordo con me, non attaccatemi ma proteggete ciò che vi piace con argomentazioni valide! 😀

    Aspetto le vostre risposte!

    #949703
    Ruffy
    Membro

    per le mie conoscenze, ammetto molto scarse ma sto cercando di ampliarle :asd:, di manga…la perfezione sarebbe hunter x hunter con una trama alla one piece 😀

    #949720
    Redazione
    Amministratore del forum

    Credo che stai imponendo dei parametri non pratici per uno shonen, vista la natura degli shonen, e soprattutto, si ritorna sul fatto che alla fin fine non puoi pretendere una coerenza scientifica per ciò che accade in uno shonen, considerando che quasi sempre si tratta di alieni, o di poteri strani. Non ho una conoscenza così ampia a manga, ma penso che quello che si avvicina di più alla tua idea di shonen “alternativo” sia Bakuman, o mi sbaglio? Niente poteri sovraumani, niente mondo da salvare, ma forse non sarà nemmeno considerato un shonen, non lo so. (non l’ho ancora finito di leggere, quindi vi pregherei di evitare spoiler :asd:).
    Se cerchi qualcosa di più, bè, penso che si tratti di rivoluzionare lo standard degli shonen, e chi riuscisse, sarebbe considerato un “genio”, penso. :asd:

    #949726
    Redazione
    Amministratore del forum

    Credo che stai imponendo dei parametri non pratici per uno shonen, vista la natura degli shonen, e soprattutto, si ritorna sul fatto che alla fin fine non puoi pretendere una coerenza scientifica per ciò che accade in uno shonen, considerando che quasi sempre si tratta di alieni, o di poteri strani. Non ho una conoscenza così ampia a manga, ma penso che quello che si avvicina di più alla tua idea di shonen “alternativo” sia Bakuman, o mi sbaglio? Niente poteri sovraumani, niente mondo da salvare, ma forse non sarà nemmeno considerato un shonen, non lo so. (non l’ho ancora finito di leggere, quindi vi pregherei di evitare spoiler :asd:).
    Se cerchi qualcosa di più, bè, penso che si tratti di rivoluzionare lo standard degli shonen, e chi riuscisse, sarebbe considerato un “genio”, penso. :asd:

    Partendo dal presupposto che io non ho mai parlato di “coerenza scientifica”, ma solo narrativa, un esempio che mi viene in mente è la coerenza di ambientazione. Ho smesso con One Piece quando di pirati erano rimasti solo alcuni personaggi. Mi spiego meglio. Tralasciamo la saga di Ener che, personalmente mi ha fatto pensare “ma ci sta prendendo per cretini”?, ma prendiamo in esame le varie avventure in deserti, lande nevicate e isole piene di fantasmi, di queste ambientazioni, e analizzando i personaggi che vi ci troviamo all’interno, quali di questi “oggetti” sono davvero inerenti al mondo dei pirati? Pochi, forse nessuno.
    Quello che intendevo era molto semplice, non lo chiamavi il manga dei pirati se dopo ci dovevi mettere tutto!
    Ti devo, purtroppo, contraddire per quanto riguarda gli alieni. Solo in DB e altri pochi manga si parla di protagonisti “alieni” veri e propri. Dico pochi perchè il numero di protagonisti “demoniaci” li surclassano e non solo in tema fumettistico ma anche nel mondo videoludico (pensa a Ryu di SF e Jin di Tekken).
    Comunque,si, Bakuman è uno shonen, un manga per adolescenti. Bakuman è il chiaro esempio che i manga per adolescenti possono distinguersi dalla massa informe della noia.
    Non cerco qualcosa di più, perchè non sono nessuno per chiedere di più, chiedo solo qualcosa di nuovo. Questo non dovrebbe significare essere un genio ma, semplicemente, fare bene il proprio lavoro.

    Rispondendo a Rufy.
    Nell’occhio del ciclone, della mia critica, purtroppo, c’era anche OP. Però rispetto i tuoi gusti, al livello di trama. Per quanto riguarda HxH, si, in un certo qual modo, quest’opera è a metà tra la NS o l’OS, comunque, per i suoi, ormai andati tempi, era una novità, penso che ultimamente si sta avvicinando alla massa, come tutti i manga Shonen estremamente molto longevi (Vedi Berserk).

    #949727
    Redazione
    Amministratore del forum

    Partendo dal presupposto che io non ho mai parlato di “coerenza scientifica”, ma solo narrativa, un esempio che mi viene in mente è la coerenza di ambientazione. Ho smesso con One Piece quando di pirati erano rimasti solo alcuni personaggi. Mi spiego meglio. Tralasciamo la saga di Ener che, personalmente mi ha fatto pensare “ma ci sta prendendo per cretini”?, ma prendiamo in esame le varie avventure in deserti, lande nevicate e isole piene di fantasmi, di queste ambientazioni, e analizzando i personaggi che vi ci troviamo all’interno, quali di questi “oggetti” sono davvero inerenti al mondo dei pirati? Pochi, forse nessuno.
    Quello che intendevo era molto semplice, non lo chiamavi il manga dei pirati se dopo ci dovevi mettere tutto!
    Ti devo, purtroppo, contraddire per quanto riguarda gli alieni. Solo in DB e altri pochi manga si parla di protagonisti “alieni” veri e propri. Dico pochi perchè il numero di protagonisti “demoniaci” li surclassano e non solo in tema fumettistico ma anche nel mondo videoludico (pensa a Ryu di SF e Jin di Tekken).
    Comunque,si, Bakuman è uno shonen, un manga per adolescenti. Bakuman è il chiaro esempio che i manga per adolescenti possono distinguersi dalla massa informe della noia.
    Non cerco qualcosa di più, perchè non sono nessuno per chiedere di più, chiedo solo qualcosa di nuovo. Questo non dovrebbe significare essere un genio ma, semplicemente, fare bene il proprio lavoro.

    Premetto che non sono così bravo ad esprimere quello che penso, spesso mi incasino i pensieri, o mi perdo per strada, spiegando male. :S

    Per la coerenza narrativa che dici, fai poi riferimento alla saga di ener, penso soprattutto alla sua “resurrezione”. Bè, se ti fa storcere il naso, è proprio perchè non sta nè in cielo nè in terra una cosa del genere, ed anche basandosi sulla “fisica” del mondo di OP resta un’assurdità. E penso che oltre che narrativa, sia soprattutto un aspetto fisico che ti fa ridere, quindi scientifico, per quello l’ho chiamato così. Se poi vogliamo continuare su OP, facciamo notte, e ci saranno decine di thread su KJ che ne parlano. :asd: Poi critichi le ambientazioni poco piratesche, ma in fondo se leggi OP e vuoi amarlo, devi partire dal fatto che non troverai nulla di banale lì dentro, poi ora che sono nel Nuovo Mondo, peggio che andar di notte. XD Ma anche solo pensare alle tecnologie usate nel mondo OP, all’avanguardia per certi aspetti, terribilmente antiquate per altr (cos’è, gli scienziati inventano una cosa fine a se stessa, e non la riutilizzano per altro? Perchè vanno ancora tutti in giro con navi a vela, subendo il fattore clima, quando potrebbero tutti andare in giro motorizzati in vari modi, avendo visto diverse fonti di energia già utilizzate per cose complesse. Considerache sono nel 1500, e che quindi ha voluto localizzare precisamente la storia in una determinata epoca, capisci che è un completo non sense, come shonen. Mi sono dilungato XD)

    Per gli alieni, volevo riferirmi a tutte le “cose” diverse da un normale umano di dimensioni e aspetto normali, quindi demoni, giganti, fate, etc… :sisi:

    Infine, cerchi semplicemente qualcosa di nuovo.
    Toryama, con Dragon Ball, ha creato una New School come tu hai detto, con qualcosa di estremamente semplice, cambiando lo standard degli shonen. Bè, è considerato un genio però. :asd:

    #949733
    Jiraiya92
    Membro

    giusto per sottolineare una cosa: sia Hokuto che Berserk non sono affatto manga shonen.
    sono seinen.

    rispondendo alla domanda posso dire brevemente:

    – gli shonen mi vanno quasi tutti bene (quelli comici però proprio non li digerisco).
    anche i power up vanno benissimo, a patto che siano coerenti (quindi se si giustificano bene le vicende, anche i power up nel breve tempo mi vanno bene). cioè, l’importante è il loro sviluppo coerente con la storia.
    anche se delle cose sanno già di “già visto”, possono risultare molto belle se la storia è narrata bene (vedi psyren)
    gli enigmi ed intrighi per me sono molto determinanti.

    – quello che non mi va di uno shonen è quando tenta di elevarsi troppo sopra la massa, quando crea situazioni tanto “fighe”, quando promette un sacco di belle robe, quando genera hype solo fine a se stesso e poi alla fine se la sbriga con spiegazioni o vicende banali, scontate o non coerenti.

    – non mi piace l’estremo fan service di certi manga per dei poveri pervertiti (al momento one piece non lo batte nessuno).

    – l’eccessivo frazionamento in saghe pregiudica un po’ la bellezza generale dell’opera. preferisco che questo “frazionamento” si percepisca di meno

    – la ripetitività alla lunga stanca (bakuman, per quanto sia bella la storia è troppo ripetitivo). con ciò mi riferisco anche allo svolgimento delle saghe.

    uno shonen veramente buono è quello senza questi difetti.

    #949737
    Regola
    Membro

    (Vedi Berserk).

    berserk è un seinen!

    quando ho tempo vi dico la mia: è lunga.

    #949740
    Nick90
    Moderatore

    Di shonen diversi ce ne sono, basta farsi un giro per trovarli, il primo che mi viene in mente adesso è Beck.
    E in tutta franchezza, non ti capisco. Se non sei soddisfatto dagli shonen, passa ai seinen. Visto anche il “dopo tutti questi anni” e KenShiro dovrebbe essere anche ora.

    #949746
    bluclaudino
    Partecipante

    Bakashirudo ti ho mandato un MessaggioPrivato (MP) :sisi:

    Per il resto appena ho tempo scrivo anch’io ma in linea di massima concordo con nick, se la “leggerezza” e le contraddizioni di uno shonen non sono più attrattive si può passare ai seinen :sisi: C’è però il rovescio della medaglia, la leggerezza, ma anche la trepidazione settimanale nell’aspettare un capitolo vengono meno :sisi:

    #949751
    Redazione
    Amministratore del forum

    Bakashirudo ti ho mandato un MessaggioPrivato (MP) :sisi:

    Per il resto appena ho tempo scrivo anch’io ma in linea di massima concordo con nick, se la “leggerezza” e le contraddizioni di uno shonen non sono più attrattive si può passare ai seinen :sisi: C’è però il rovescio della medaglia, la leggerezza, ma anche la trepidazione settimanale nell’aspettare un capitolo vengono meno :sisi:

    Ho risposto e scusami ancora!

    Ad ogni modo.
    Intendiamoci. Ken si, è un Seinen, ma ha influenzato tutti gli Shonen moderni e negarlo, è semplicemente impossibile. Su Berserk ho sbagliato ad esprimermi, volevo intendere che portare storie sulle lunghe, esse siano Shonen o di altro genere, le farà rovinare, se, ovviamente, non c’è molto altro da dire.

    Chiarito questo rispondo a Nick, con poche parole.
    La leggerezza non ti permette di fare storie inconcludenti e/o dare spiegazioni dal nulla che non hanno capo ne coda. Nelle cose, qualsiasi esse siano, bisogna essere coerenti. Molti Shonen, e molti manga, di adesso, non lo sono, portandomi a pensare che le idee non mancano (partono tutti a razzo) ma dopo si finisce sempre in qualche errore banale e, sicuramente, evitabile

    #949755
    Regola
    Membro

    Stando a mia madre, guardavo “cartoni animati giapponesi” all’età di due anni, e ho aperto il primo manga nel 1995, a dieci anni (per chi volesse sapere era silent moebius di kia asamiya). in ventisei anni ne ho visti tanti, troppi, quindi la mia opinione è complessa perchè influenzata da troppi elementi. cercherò di sintetizzare in alcuni punti la mia visione della questione… e probabilmente su molte cose che dirò ci sarà disaccordo.

    1) usate la parola shonen in maniera impropria: essa vuol dire “ragazzo” e si usa per manga che hanno come pubblico ragazzi dai 12 ai 18 anni. essere action per uno shonen non è scontato.

    2) umorismo: di vari tipi, presente in maggiore o minore quantità, è una caratteristica essenziale. toglila e non stai leggendo un manga.

    3) ecchi: questo può e non può esserci, ma tutti gli autori se ne ricordano e presto o tardi lo sfoderano. a seconda del taglio della storia può venire meno o restare presente (in naruto per esempio, è presente all’inizio e scompare dopo poco).

    4) morte: i manga per ragazzi, anche se violenti (cosa strana, trall’altro, che mi facessero storie per la violenza di certi anime mentre guardare conan il barbaro a 5 anni era perfettamente normale… Crom!) spesso edulcorano questo elemento. quasi negato in alcuni manga (in dragon ball la morte è una barzelletta…ma non bisogna dimenticare che toriyama verrà ricordato soprattutto come autore umoristico), riscoperto di recente e usato comunque con cautela sembrava essere quasi stato dimenticato all’inizio di questo secolo.

    5) più generazioni: le storie composte da nonni, padri, figli…l’idea che ci sia sempre qualcosa prima e che ci sarà qualcosa dopo, per certi versi dovuta anche essa a toriyama che parli di eventi che coinvolgono 3 generazioni.

    6) power up: sfido a fare un manga dove il protagonista è già il più forte all’inizio, durerebbe 30 capitoli. più che altro, non è che sia impossibile, è semplicemente molto difficile. il power up richiama poi anche il “sovrannaturale”, o l’energia mistica. l’unico shonen action senza sovrannaturale esistente e decisamente avvincente è rouroni kenshin.

    7) durata: proporzionale al numero di personaggi, sempre che non si finisca, come succede spesso oggi, a mettere troppa carne al fuoco e non arrivare mai alla fine. indipendentemente da quanto possa essere bravo uno sceneggiatore prima o poi cadrà in contraddizione, è leggittimamente umano. personalmente, ritengo che la durata ideale per uno shonen action dovrebbe essere tra i 7 e i 10 anni.

    8) ambientazione: vanno bene tutte, purchè ci possa essere qualcosa che il protagonista possa e voglia raggiungere, sennò fai come kurumada che la ricerca della sorella di pegasus te la perdi per strada. indubbiamente le ambientazioni frutto di fantasia danno più spazio alla creatività, ma anche quelle ambientate in un mondo simile al nostro possono dare spunti per avventure varie.

    A questo punto, non mi resta che dirvi come dovrebbe essere il mio shonen action ideale.

    Personalmente, una delle ambientazioni che più mi ha attirato negli ultimi anni è quella di to aru majutsu no index, soprattutto per il tipo di intreccio e situazione creato fra alcuni personaggi; combattimenti misti fra quelli di naruto e medaka box; personaggi che non necessariamente maturano secondo lo stereotipo, e soprattutto, presenti in numero ristretto…aspetta…lo hanno fatto un manga con caratteristiche simili, e lo hanno chiuso: Psyren.

    (spero di non esser stato troppo prolisso)

    #949756
    Redazione
    Amministratore del forum

    Stando a mia madre, guardavo “cartoni animati giapponesi” all’età di due anni, e ho aperto il primo manga nel 1995, a dieci anni (per chi volesse sapere era silent moebius di kia asamiya). in ventisei anni ne ho visti tanti, troppi, quindi la mia opinione è complessa perchè influenzata da troppi elementi. cercherò di sintetizzare in alcuni punti la mia visione della questione… e probabilmente su molte cose che dirò ci sarà disaccordo.

    1) usate la parola shonen in maniera impropria: essa vuol dire “ragazzo” e si usa per manga che hanno come pubblico ragazzi dai 12 ai 18 anni. essere action per uno shonen non è scontato.

    2) umorismo: di vari tipi, presente in maggiore o minore quantità, è una caratteristica essenziale. toglila e non stai leggendo un manga.

    3) ecchi: questo può e non può esserci, ma tutti gli autori se ne ricordano e presto o tardi lo sfoderano. a seconda del taglio della storia può venire meno o restare presente (in naruto per esempio, è presente all’inizio e scompare dopo poco).

    4) morte: i manga per ragazzi, anche se violenti (cosa strana, trall’altro, che mi facessero storie per la violenza di certi anime mentre guardare conan il barbaro a 5 anni era perfettamente normale… Crom!) spesso edulcorano questo elemento. quasi negato in alcuni manga (in dragon ball la morte è una barzelletta…ma non bisogna dimenticare che toriyama verrà ricordato soprattutto come autore umoristico), riscoperto di recente e usato comunque con cautela sembrava essere quasi stato dimenticato all’inizio di questo secolo.

    5) più generazioni: le storie composte da nonni, padri, figli…l’idea che ci sia sempre qualcosa prima e che ci sarà qualcosa dopo, per certi versi dovuta anche essa a toriyama che parli di eventi che coinvolgono 3 generazioni.

    6) power up: sfido a fare un manga dove il protagonista è già il più forte all’inizio, durerebbe 30 capitoli. più che altro, non è che sia impossibile, è semplicemente molto difficile. il power up richiama poi anche il “sovrannaturale”, o l’energia mistica. l’unico shonen action senza sovrannaturale esistente e decisamente avvincente è rouroni kenshin.

    7) durata: proporzionale al numero di personaggi, sempre che non si finisca, come succede spesso oggi, a mettere troppa carne al fuoco e non arrivare mai alla fine. indipendentemente da quanto possa essere bravo uno sceneggiatore prima o poi cadrà in contraddizione, è leggittimamente umano. personalmente, ritengo che la durata ideale per uno shonen action dovrebbe essere tra i 7 e i 10 anni.

    8) ambientazione: vanno bene tutte, purchè ci possa essere qualcosa che il protagonista possa e voglia raggiungere, sennò fai come kurumada che la ricerca della sorella di pegasus te la perdi per strada. indubbiamente le ambientazioni frutto di fantasia danno più spazio alla creatività, ma anche quelle ambientate in un mondo simile al nostro possono dare spunti per avventure varie.

    A questo punto, non mi resta che dirvi come dovrebbe essere il mio shonen action ideale.

    Personalmente, una delle ambientazioni che più mi ha attirato negli ultimi anni è quella di to aru majutsu no index, soprattutto per il tipo di intreccio e situazione creato fra alcuni personaggi; combattimenti misti fra quelli di naruto e medaka box; personaggi che non necessariamente maturano secondo lo stereotipo, e soprattutto, presenti in numero ristretto…aspetta…lo hanno fatto un manga con caratteristiche simili, e lo hanno chiuso: Psyren.

    (spero di non esser stato troppo prolisso)

    Perfetto!
    Adesso però devo farti delle precisazioni, per non incappare in incomprensioni.
    Io non ho detto che i “Power up” non ci devono essere. Ci devono essere ma fatti in grazia di Dio. Ho parlato, fondamentalmente, di Shonen action perché, alla fine, penso siano quelli sulla bocca di tutti o, almeno, sono quelli su cui volevo incentrare la conversazione.

    Per quanto riguarda la comicità concordo pienamente con te. Un manga non è tale se non ti strappa una risata! Ah! Proprio parlando di questo, , riprendendo, il primo punto, l’action Shonen, no, non per forza questa tipologia di manga deve contenere azione, o almeno, combattimenti “seri”, vedi ad esempio Arale.
    Il mio manga ideale, se posso ampliare la descrizione già data, è Arale, ovviamente, dico Arale immaginando di essere un suo lettore nel 79′, ovvero un lettore incredulo a cosa sta leggendo. Una novità, una semplice idea che resterà per sempre nella memoria collettiva di tutti coloro che leggono manga. Non per forza un capolavoro, ma gestito in maniera tale da restare integro nella memoria per la sua semplicità.
    Con uno sfondo umoristico, grandi citazioni al cinema americano e anche un po di critica alla vita dei giapponesi. Semplice e mai contraddittorio.

    #949769
    Querion
    Membro

    A parte che considerare l’autore di DB un genio mi pare esagerato…
    la tua critica mi pare un pò fine a se stessa perché inserisci molti, moltissimi fatti di gusto personale.
    Ad esempio a me i siparietti comici interessano poco, e in ogni caso non devono essermi di intralcio alla lettura.
    Io non ho problemi con alieni, demoni o altro.
    Ecc ecc

    #949773
    Redazione
    Amministratore del forum

    A parte che considerare l’autore di DB un genio mi pare esagerato…
    la tua critica mi pare un pò fine a se stessa perché inserisci molti, moltissimi fatti di gusto personale.
    Ad esempio a me i siparietti comici interessano poco, e in ogni caso non devono essermi di intralcio alla lettura.
    Io non ho problemi con alieni, demoni o altro.
    Ecc ecc

    Non considerare Akira Toriyama un genio del manga è un po come dire che Michelangelo non era uno dei 4 rinascimentali.
    Il suo lavoro (che non si limita a DB ed Arale) è importantissimo nella storia del fumetto giapponese e non sono io a dirlo ma i giapponesi stessi. Molti autori nuovi ne traggono ispirazione e non sono io a dirlo. Che Arale sia un capolavoro del manga, non sono io a dirlo.
    Che l’ironia ed i “siparietti comici” siano parte integrante dello stile narrativo giapponese, non sono io a dirlo ma dei canoni ben prestabiliti.
    Per tutto il resto si, erano miei gusti personali, ho aperto la discussione per questo, per sapere cosa vi piacerebbe vedere in manga futuri. Non vedo critiche fini a se stesse ma solo considerazioni personali.
    Se poi vogliamo nasconderci dietro un dito e fare i fan boy penso che siano un altro paio di maniche, perché negare alcune delle cose da me citate è davvero, davvero, molto difficile.

    #949774
    Querion
    Membro

    Non considerare Akira Toriyama un genio del manga è un po come dire che Michelangelo non era uno dei 4 rinascimentali.

    Direi che le differenze ci sono eccome.

    Il suo lavoro (che non si limita a DB ed Arale) è importantissimo nella storia del fumetto giapponese e non sono io a dirlo ma i giapponesi stessi. Molti autori nuovi ne traggono ispirazione e non sono io a dirlo. Che Arale sia un capolavoro del manga, non sono io a dirlo.

    Non ho detto che non è importante. Ho detto che non è un genio come tu affermi. La differenza è sostanziale.

    Che l’ironia ed i “siparietti comici” siano parte integrante dello stile narrativo giapponese, non sono io a dirlo ma dei canoni ben prestabiliti.

    Questo al massimo solo nello shonen. Seinen e altra narrativa giapponese non hanno alcuna ironia.

    Per tutto il resto si, erano miei gusti personali, ho aperto la discussione per questo, per sapere cosa vi piacerebbe vedere in manga futuri. Non vedo critiche fini a se stesse ma solo considerazioni personali.

    Fumetti come quelli che dici esistono già, te lo hanno detto anche altri. Non hanno successo perché si avvicinano a un punto di vista più “occidentale” e quindi credo poco amato dai giapponesi. Ti consiglierei i fumetti francesi, in cui si può trovare davvero di tutto, trattato con più approfondimento e “logica”. Ma credo tu voglia solo manga.

    Se poi vogliamo nasconderci dietro un dito e fare i fan boy penso che siano un altro paio di maniche, perché negare alcune delle cose da me citate è davvero, davvero, molto difficile.

    Calmati bello, non fare il fanboy.
    Posso tranquillamente negare alcune cose che dici. Non sempre la qualità o i grossi cambiamenti nei media sono frutto di geni.
    Toriyama è un ottimo mestierante e ha avuto la fortuna di imbroccare una buona storia (DB), ma poi è vissuto di rendita. Già nel secondo torneo la storia iniziava a perdere molti colpi, spesso mostrando le critiche che tu stessi noti in quelli moderni.
    Glielo si può perdonare, in fondo è stato il primo.
    Il vero problema è che ha bloccato anche tutte le innovazioni successive. Se vuoi definirlo genio, no problem, per me però la sua figura e la sua tipologia di storia sta bloccando la creatività e la possibilità di fare altre storie ben più interessanti.

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