Fuel

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    OBSCURE
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    Dopo aver lavorato alla riproposizione videoludica di due campioni d’incassi dell’animazione cinematografica digitale come Ratatouille e WALL-E, i ragazzi della casa di sviluppo francese Asobo Studio sono stati giudicati idonei da Codemasters per portare avanti un progetto a dir poco ambizioso, ossia creare un gioco di corse arcade adrenalinico e senza vincoli “autostradali” o geografici: stiamo naturalmente parlando di Fuel.

    Trovandoci a ridosso dell’uscita per il mercato PC, possiamo perciò analizzarne con calma la versione per console ad alta definizione dopo i pareri alterni espressi (a volte sbrigativamente) dalla stampa internazionale su questo promettente gioco di corse arcade targato Codemasters.

    [SPOILER][/SPOILER]

    BORN TO BE WILD
    Esattamente come in Easy Rider, film dal quale abbiamo estrapolato il titolo della canzone di Steppenwolf per “inaugurare” questo capitolo, Fuel ci ripropone in salsa moderna quell’infinita voglia di evasione che ha caratterizzato parte della produzione cinematografica hollywoodiana tra i primi anni ‘60 e gli inizi degli anni ‘70: se però le attrattive di un tempo erano i vari James Dean e Marlon Brando, le esigenze videoludiche del pubblico dei giorni nostri chiedono invece agli studi Asobo e a Codemasters di ampliare a dismisura l’area di gioco di Fuel per dare sfogo al “viaggiatore hippie” che è in ogniuno di noi.

    Sotto questo aspetto, la sfida lanciata alla casa di sviluppo francese non solo è stata accettata, ma è stata già vinta con l’ufficializzazione del Guinnes dei Primati che attribuisce a Fuel la maggiore estensione territoriale mai raggiunta da una produzione videoludica: ben 14.400 sono infatti i chilometri quadrati “calpestabili”, ossia liberamente esplorabili durante le gare ma anche durante la ricerca degli obiettivi secondari, delle livree dei veicoli e di ulteriori taniche di benzina.

    Pur semplificata nelle meccaniche, la giocabilità di Fuel riesce a regalare un’importante e sana dose di divertimento sia durante le partite in multigiocatore, ma anche e soprattutto durante la difficile campagna in singolo, che merita di essere citata a parte per spiegarne le tante caratteristiche.

    Traendo ispirazione dall’immensa varietà geografica degli Stati Uniti (il parco dello Yellowstone e il Grand Canyon, tanto per citarne due), i ragazzi di Asobo Studio hanno saggiamente suddiviso l’intera regione in 19 “mini” staterelli costituiti ogniuno dal proprio bagaglio di gare ufficiali, di sfide e di obiettivi secondari: il livello di difficoltà, scelto gara per gara, dà diritto ad un quantitativo variabile di carburante, utilizzato come valuta di scambio per comprare mezzi sempre più potenti, e di “stelle” che serviranno di volta in volta per sbloccare nuove regioni e dettagli per il proprio GPS.

    Già, il GPS: perchè così come devono aver sicuramente notato coloro i quali hanno osservato in questi mesi i video di gioco riguardanti Fuel, la nuova creatura targata Codemasters manda a quel paese il Codice Stradale ed offre gare in cui, per raggiungere i vari CheckPoint, si ha sempre a disposizione un GPS che indica la strada più “sicura” ma non viene preclusa la possibilità di poter scegliere percorsi che definire “alternativi” sarebbe un eufemismo (tagliare per una foresta in piena notte è un’esperienza mistica).

    Anche se poco più di un terzo del parco veicoli di Fuel odia a morte i terreni sconnessi, fidarsi sempre e solo del GPS si rivela quasi sempre una scelta sbagliata: questa caratteristica, unita a delle condizioni meteo imprevedibili, rende ogni gara una sfida contro se stessi e contro le proprie capacità sensoriali, anche se l’Intelligenza Artificiale dei piloti nemici non perderà occasione nel ricordarci quanto siamo piccoli rispetto alla vastità di una nazione in preda al caos e a bande di sciacalli senza scrupoli

    [SPOILER][/SPOILER]

    GRAFICA E SONORO
    Mosso da un motore grafico in grado di generare in tempo reale le caratteristiche grafiche di territori che si estendono a perdita d’occhio, la nuova produzione Asobo Studio e Codemasters vive però di alti e bassi che offuscano negativamente il giudizio più che positivo sulla capacità di gestione di ambienti tanto vasti. Nonostante le texture e i modelli dei veicoli siano più che convincenti, il meno stupefacente sistema particellare manda in palla il framerate durante le azioni con molte auto, camion o moto su schermo ma anche quando le condizioni meteorologiche prevedono tornado o pioggie incessanti di lapilli (realizzati malissimo, tra l’altro).

    Il comparto audio di Fuel, esattamente come la grafica nel suo complesso, vive di alti e bassi difficilmente spiegabili visto il lungo periodo di sviluppo: pur avendo una colonna sonora orecchiabile che segue dinamicamente le azioni di gioco, il prodotto targato Codemasters tende ad essere ripetitivo sin dopo un’ora scarsa di gioco ininterrotto. E ciò è male, soprattutto quando si ha a che fare con un titolo che cerca di giocare contemporaneamente gli assi della concentrazione e del divertimento spicciolo.

    Mia considerazione: Gioco davvero niente male! Un po’ alla motorstorm, ma comunque irresistibile per chi ama uno stile di gioco un po’ più “dirty”. Per quanto mi riguarda lo consiglio a tutti! Ciaoooooo alla prossima :cool::icon_wink:

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