Concorso Jump!

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  • #883783
    SnakeStrife
    Membro

    Sì, viene notato, ma appunto: magari pubblicano la storia, giudicano il risultato non interessante e la cosa finisce lì.
    E puoi presentare one shot se te lo chiedono loro.

    Anch’io ho detto la stessa cosa. Io parlo della differenza fondamentale tra pubblicare un one-shot (forse non così impossibile, se il materiale è buono ed è tradotto in giapponese) e farsi serializzare (con tutti i problemi di cui sopra legati allo stretto legame con l’editor).

    Infatti non direi mai a nessuno di non provare. Dalle mie parti si dice che capisci le cose solo quando ti ci spezzi le corna contro.

    Beh, son contento per te che la tua famiglia ti supporti, anche economicamente. Non è una cosa esattamente economica trasferirsi e mantenersi a Tokyo.

    Le mie storie brevi le ho pubblicate in Italia su riviste/antologie varie, e negli USA per un paio di antologie di una casa editrice ora defunta (Narwain) e sulla rivista Heavy Metal.

    In che senso: ” Non è una cosa esattamente economica trasferirsi e mantenersi a Tokyo ”
    Ci sarebbero problemi lì?

    E con queste tue storie brevi riesci a campare? Il mondo dei fumettisti è proprio un mondo difficile :icon_eek:
    Ma come gia detto sopra da adulto ho voglia di provare un po’ dappertutto ed essere sempre ottimista 🙂 Amo i fumetti, ma ancor più i manga

    #883786
    Manga-ka
    Membro

    Uhuh la discussione si fa interessante 🙂
    Allora prima di tutto inizio con una domanda personale ad Adriano Barone:
    A fare il tuo lavoro si guadagna bene?(scusa se la domanda non ti garba)
    A me piacerebbe diventare uno sceneggiatore di manga,anche se questo comporterebbe il trasferimento in Giappone e l’imparare la lingua Nipponica.
    Ho anche intenzione di partecipare al M.I.C.C. insieme ad una disegnatrice,anche se per adesso ancora no dato che siamo occupati nel KJ’Manga project che se vinto ci permetterebbe di essere pubblicato dal Comics Factory.
    Poi non penso proprio che sia così difficile,dato che Giorgio Battisti e Raffaele Lamorte sono andati in Giappone e hanno ricevuto ottimi consigli per i loro manga.
    Forse sarà il mio estremo ottimismo,ma io credo che anche io un giorno potrò essere pubblicato,non so come,non so quando ma prima o poi potrà accadere.

    #883791
    SnakeStrife
    Membro

    Uhuh la discussione si fa interessante 🙂
    Allora prima di tutto inizio con una domanda personale ad Adriano Barone:
    A fare il tuo lavoro si guadagna bene?(scusa se la domanda non ti garba)
    A me piacerebbe diventare uno sceneggiatore di manga,anche se questo comporterebbe il trasferimento in Giappone e l’imparare la lingua Nipponica.
    Ho anche intenzione di partecipare al M.I.C.C. insieme ad una disegnatrice,anche se per adesso ancora no dato che siamo occupati nel KJ’Manga project che se vinto ci permetterebbe di essere pubblicato dal Comics Factory.
    Poi non penso proprio che sia così difficile,dato che Giorgio Battisti e Raffaele Lamorte sono andati in Giappone e hanno ricevuto ottimi consigli per i loro manga.
    Forse sarà il mio estremo ottimismo,ma io credo che anche io un giorno potrò essere pubblicato,non so come,non so quando ma prima o poi potrà accadere.

    Anche io sono come te.
    Voglio pensare bene fino all’ultimo.
    In effetti dopo i messaggi scritti da Adriano ho una confusione immensa
    Da un lato sono felice per il concorso, da un altro sono depresso per il fatto che anche se vinco il concorso verrei seguito poco se non publico un’altra One-Shot o mi propongo all’Autore. Giusto?

    #883796
    Manga-ka
    Membro

    Se ho capito bene si,ma poi se vai in Jappo partirai con un buon vantaggio dato che sei già stato pubblicato.
    Comunque Morning International Comic Competition M.I.C.C. questo manga arrivato secondo secondo me ha dei disegni orribili!
    Comunque spero di riuscire ad essere pubblicato 😀

    #883804
    SnakeStrife
    Membro

    Se ho capito bene si,ma poi se vai in Jappo partirai con un buon vantaggio dato che sei già stato pubblicato.
    Comunque Morning International Comic Competition M.I.C.C. questo manga arrivato secondo secondo me ha dei disegni orribili!
    Comunque spero di riuscire ad essere pubblicato 😀

    In base. Se il manga si presenta come comico i disegni potrebbero andare anche bene ( Basti guardare Shin Chan ) per i manga comici i disegni in quel modo sono apprezzati. Se il manga non viene presentato come comico i disegni sono orribili.

    #883805
    Manga-ka
    Membro

    E’ tutt’altro che comico,tratta di un senso di tristezza e individualità

    #883807
    SnakeStrife
    Membro

    Forse li avrà colpiti la storia, dato che i disegni sono proprio inguardabili.

    #883811
    LoneWolf
    Membro

    Per noi l’obiettivo principale è infatti Jump. Il concorso di Morning offre possibilità magari maggiori agli stranieri ma poi i premi non sono esattamente quello che noi vorremmo. come ha detto giustamente Adriano, lo one shot finirebbe quasi sicuramente on-line e la cosa si concluderebbe lì. Meglio tentare il tutto per tutto con altre riviste, come appunto Jump. Sarà molto più difficile, ma partiremo con uno one-shot tradotto in lingua giapponese. Se poi dovessimo vincere, la pubblicazione sarebbe, come da contratto per il Jump Treasure New Artist Prize, sicura. Se davvero fossimo pubblicati, non vedrei il problema di un trasferimento in Giappone! Io tenterei il tutto e per tutto (siamo anche in due, quindi le spese si dimezzerebbero) e poi, cavolo, se davvero vinci, non vedo il motivo di restare qui a gingillarsi!. Un po’ di tempo e inizieremo ad apprendere la lingua (non sembra vero ma vivere immersi in un luogo estraneo, in cui si parla un’altra lingua, ti costringe a impararla!). All’inizio potrebbero esserci incomprensioni, ma non è vero che la lingua è un ostacolo insormontabile: parecchi editor masticano abbastanza bene l’inglese, e su quello non ho problemi, personalmente 🙂
    Il piano sarebbe questo: 1) nella migliore delle ipotesi, sarebbe la cosa più furba cercarsi un amico che conosce bene il giapponese qui, magari appassionato di manga, per fare da tramite là (naturalmente offrendogli un adeguato compenso). Una volta appresa la madrelingua, almeno in parte, si potrà poi decidere se proseguire con lui o decidere di continuare da soli (se volesse continuare la collaborazione, tanto meglio, e poi tre teste sono meglio di due :))
    L’opzione 2 è quella di farsi amico qualcuno conosciuto là e collaborare così come per l’amico italiano.. naturalmente costui dovrebbe conoscere un po’ di inglese..
    La terza ipotesi è quella di continuare in due. Tra l’altro potrebbe esserci affidato qualche editor in grado di parlare dell’inglese, ma se le cose non dovessero andare in questi termini e dovessero bloccare la serie, si potrebbe sempre pensare di ripubblicare più avanti, una volta apprese le basi.

    LA QUARTA OPZIONE E’ FORSE LA PIU’ FATTIBILE: per il tempo in cui non capiamo una mazza di quello che gli editor ci dicono, si potrebbe ingaggiare un traduttore giapponese (che conosca l’italiano o al massimo l’inglese) direttamente là: verrebbe una volta a settimana alla riunione con l’editor in questione (di solito le riunioni sono una volta a settimana) e tradurrebbe per noi le sceneggiature dei vari capitoli, 4 volte al mese.
    la cosa sarebbe perfettamente fattibile e nemmeno onerosa: 8 – dieci interventi al mese, e dei capitoli da tradurre (molto più veloci che traduzioni come pagine di libri, ecc..)
    Nel frattempo inizieremo a masticare il jappo, e a mano a mano faremo sempre più a meno del nostro traduttore..

    LA QUESTIONE E’ QUESTA: se vinciamo, in un modo o nell’altro in Giappone ci DOBBIAMO andare!
    Anche se non dovessimo vincere, un soggiorno ce lo faremo, così coglieremo l’occasione di presentare dal vivo i nostri lavori agli editor (come hanno fatto Giorgio Battisti e Raffaele Lamorte).

    Sembra una cosa impossibile, ma se si desidera intensamente, sarà banale, ma noi pensiamo di potercela fare davvero! :prrr:

    #883813
    Manga-ka
    Membro

    Allora ci andremo insieme XD
    Noi lavoreremo per 1/2 anni su un manga per il M.I.C.C. cercherò di creare un seinen o per lo meno una storia bella.
    Poi sicuramente ci sarà molto gente migliore di noi…ma chissà forse c’è una minima possibilità!

    #883825
    SnakeStrife
    Membro

    Per noi l’obiettivo principale è infatti Jump. Il concorso di Morning offre possibilità magari maggiori agli stranieri ma poi i premi non sono esattamente quello che noi vorremmo. come ha detto giustamente Adriano, lo one shot finirebbe quasi sicuramente on-line e la cosa si concluderebbe lì. Meglio tentare il tutto per tutto con altre riviste, come appunto Jump. Sarà molto più difficile, ma partiremo con uno one-shot tradotto in lingua giapponese. Se poi dovessimo vincere, la pubblicazione sarebbe, come da contratto per il Jump Treasure New Artist Prize, sicura. Se davvero fossimo pubblicati, non vedrei il problema di un trasferimento in Giappone! Io tenterei il tutto e per tutto (siamo anche in due, quindi le spese si dimezzerebbero) e poi, cavolo, se davvero vinci, non vedo il motivo di restare qui a gingillarsi!. Un po’ di tempo e inizieremo ad apprendere la lingua (non sembra vero ma vivere immersi in un luogo estraneo, in cui si parla un’altra lingua, ti costringe a impararla!). All’inizio potrebbero esserci incomprensioni, ma non è vero che la lingua è un ostacolo insormontabile: parecchi editor masticano abbastanza bene l’inglese, e su quello non ho problemi, personalmente 🙂
    Il piano sarebbe questo: 1) nella migliore delle ipotesi, sarebbe la cosa più furba cercarsi un amico che conosce bene il giapponese qui, magari appassionato di manga, per fare da tramite là (naturalmente offrendogli un adeguato compenso). Una volta appresa la madrelingua, almeno in parte, si potrà poi decidere se proseguire con lui o decidere di continuare da soli (se volesse continuare la collaborazione, tanto meglio, e poi tre teste sono meglio di due :))
    L’opzione 2 è quella di farsi amico qualcuno conosciuto là e collaborare così come per l’amico italiano.. naturalmente costui dovrebbe conoscere un po’ di inglese..
    La terza ipotesi è quella di continuare in due. Tra l’altro potrebbe esserci affidato qualche editor in grado di parlare dell’inglese, ma se le cose non dovessero andare in questi termini e dovessero bloccare la serie, si potrebbe sempre pensare di ripubblicare più avanti, una volta apprese le basi.

    LA QUARTA OPZIONE E’ FORSE LA PIU’ FATTIBILE: per il tempo in cui non capiamo una mazza di quello che gli editor ci dicono, si potrebbe ingaggiare un traduttore giapponese (che conosca l’italiano o al massimo l’inglese) direttamente là: verrebbe una volta a settimana alla riunione con l’editor in questione (di solito le riunioni sono una volta a settimana) e tradurrebbe per noi le sceneggiature dei vari capitoli, 4 volte al mese.
    la cosa sarebbe perfettamente fattibile e nemmeno onerosa: 8 – dieci interventi al mese, e dei capitoli da tradurre (molto più veloci che traduzioni come pagine di libri, ecc..)
    Nel frattempo inizieremo a masticare il jappo, e a mano a mano faremo sempre più a meno del nostro traduttore..

    LA QUESTIONE E’ QUESTA: se vinciamo, in un modo o nell’altro in Giappone ci DOBBIAMO andare!
    Anche se non dovessimo vincere, un soggiorno ce lo faremo, così coglieremo l’occasione di presentare dal vivo i nostri lavori agli editor (come hanno fatto Giorgio Battisti e Raffaele Lamorte).

    Sembra una cosa impossibile, ma se si desidera intensamente, sarà banale, ma noi pensiamo di potercela fare davvero! :prrr:

    La penso esattamente come te.
    Ma il concorso Jump New Artist Prize, dove lo hai visto?
    Potresti darci un link?
    Voglio tentare anche io il tutto per tutto.

    #883852
    Redazione
    Amministratore del forum

    In che senso: ” Non è una cosa esattamente economica trasferirsi e mantenersi a Tokyo ”
    Ci sarebbero problemi lì?

    Forse mi sono espresso male: problemi no, ma lì i prezzi sono molto alti e non so quanto sia facile trovare un lavoro…e prima di piazzare una storia e guadagnarci, come ti mantieni? Se non lavori, la tua permanenza lì dipende da quanta disponibilità economica hanno i tuoi, ecco.

    E con queste tue storie brevi riesci a campare?

    No, comunque parlavo dei miei esordi, ad oggi ho pubblicato tre volumi a fumetti. Comunque ancora adesso non riesco a campare con quello che scrivo, e tieni conto che scrivo sia fumetti che libri.

    Il mondo dei fumettisti è proprio un mondo difficile :icon_eek:

    Sì.
    In tutto il mondo. Vedi questo post di Dean Haspiel, fumettista americano: Publish or Perish | Trip City

    ———- Post added at 00:59 ———- Previous post was at 00:48 ———-

    Uhuh la discussione si fa interessante 🙂
    Allora prima di tutto inizio con una domanda personale ad Adriano Barone:
    A fare il tuo lavoro si guadagna bene?(scusa se la domanda non ti garba)

    Io non guadagno abbastanza, infatti faccio un altro lavoro per mantenermi. :icon_smile:

    Di gente che campa scrivendo esclusivamente fumetti ne conosco poca. Di solito anche chi scrive fumetti fa altri lavori. C’è chi scrive prevalentemente fumetti, ma nelle mie conoscenze italiane e non, si fa sempre qualcos’altro.

    Poi non penso proprio che sia così difficile,dato che Giorgio Battisti e Raffaele Lamorte sono andati in Giappone e hanno ricevuto ottimi consigli per i loro manga.
    Forse sarà il mio estremo ottimismo,ma io credo che anche io un giorno potrò essere pubblicato,non so come,non so quando ma prima o poi potrà accadere.

    Non vedo la connessione tra ricevere ottimi consigli ed essere pubblicati, le due cose non sono così consequenziali. In ogni caso non mi sembra che nessuno di quei due ragazzi abbia pubblicato (finora, per carità), o sbaglio?

    Poi, ripeto, lungi da me volere smorzare entusiasmi, ma un po’ di oggettività ci vuole: ad esempio, l’esperimento di Kodansha degli anni ’90 di pubblicare in Giappone autori occidentali non funzionò, e furono chiamati grandi artisti come Igort dall’Italia, Paul Pope dagli USA, Baru dalla Francia, giganti del fumetto internazionale con numerose pubblicazioni di successo alle spalle. Nessuno dei loro progetti fu un successo, e l’esperimento fu considerato da Kodansha fondamentalmente negativo (infatti l’esperienza non venne ripetuta).

    Autori italiani che hanno pubblicato storie brevi su alcune riviste giapponesi ce ne sono.
    La rivista Euromanga (euromanga.jp) pubblica in Giappone fumetti pubblicati in Francia (anche di autori italiani, come Sky Doll di Canepa e Barbucci).
    Essere semplicemente *pubblicati* non è impossibile.
    Avere una serie, quindi camparci, cosa totalmente diversa, allo stato attuale delle cose è praticamente impossibile.
    Le cose cambieranno in un futuro più o meno prossimo? Speriamo.

    ———- Post added at 01:10 ———- Previous post was at 00:59 ———-

    p.s. preciso una mia frase. Ho scritto che a Tokyo i prezzi sono “alti”, ma non rende l’idea di quanto alti. Ecco, nel 2011 la capitale nipponica è risultata la città più costosa al mondo (Classifica delle città più costose al mondo | italiansinfuga)…

    ———- Post added at 01:16 ———- Previous post was at 01:10 ———-

    Il concorso di Morning offre possibilità magari maggiori agli stranieri ma poi i premi non sono esattamente quello che noi vorremmo. come ha detto giustamente Adriano, lo one shot finirebbe quasi sicuramente on-line e la cosa si concluderebbe lì.

    No, non è detto al 100%. Due vincitori del MICC sono stati pubblicati su rivista e hanno fatto altri one-shot. Quello che voglio dire è semplicemente che non è che se vinci il MICC ti danno una serie in automatico, tutto qui.
    A costo di ripetermi (lo sto già facendo, in realtà): pubblicare un one shot non ha come conseguenza inevitabile la serializzazione, specialmente se si è stranieri.
    Allo stato attuale delle cose, il MICC resta l’opportunità migliore, in quanto si aspettano proprio submission da autori non giapponesi.
    A differenza dei premi indetti da Jump.

    #883865
    Manga-ka
    Membro

    Forse hai ragione,anzi sicuramente!
    Magari in futuro ci saranno traduttori,possibilità di pubblicazione e così via anche per gli stranieri 🙂
    Ma è mai stato serializzato un occidentale in Giappone?

    #883866
    Redazione
    Amministratore del forum

    Forse hai ragione,anzi sicuramente!
    Magari in futuro ci saranno traduttori,possibilità di pubblicazione e così via anche per gli stranieri 🙂

    Speriamo. :icon_smile:

    Ma è mai stato serializzato un occidentale in Giappone?

    Esclusi gli autori occidentali che hanno collaborato con Kodansha e che ho citato sopra (ma non ho idea se opere come “L’autoroute de Soleil” di Baru siano state serializzate prima su rivista o raccolte direttamente in volume), no. Meglio: non che io sappia, ma sarebbe stato un caso talmente eclatante che se ne sarebbe parlato. Quindi credo proprio di no.

    #883868
    Manga-ka
    Membro

    Cercando bene L’autoroute de Soleil credo di aver capito che è un opera serializzata.
    Credo che almeno questa frase voglia dire questo ” commissionato per le pagine di Comic Morning”

    #883869
    Redazione
    Amministratore del forum

    Cercando bene L’autoroute de Soleil credo di aver capito che è un opera serializzata.
    Credo che almeno questa frase voglia dire questo ” commissionato per le pagine di Comic Morning”

    Giusto. Quindi è logico pensare che lo stesso accadde allora a tutti gli autori di quel gruppo. Autori (mi ripeto) già ultrafamosi e con diverse pubblicazioni alle spalle e cercati specificamente da Kodansha.

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