Nanoha compie 8 anni

di Regola 1

In questo stesso giorno di 8 anni fa andava in onda (in Giappone) la prima puntata di un anime al giorno d’oggi considerato pietra miliare del suo genere: Magical Lyrical Girl Nanoha. Non perdo pertanto l’occasione per ricordarlo a coloro che come me l’hanno già visto, e per proporlo a coloro che ancora non l’hanno fatto.

 

La serie non ha origine come anime, ma è in realtà uno spin-off della serie di videogiochi Triangle Heart: ci sono alcune differenze tra il gioco e la realizzazione animata, ma mi limiterò a parlarvi solo dell’anime (in particolar modo della prima serie). L’anime è stato prodotto dallo studio Seven Arcs (Sekirei, Dog Days) e diretto da Akiyuki Shinbo, regista oramai consacrato al successo globale con Bakemonogatari e il più recente Puella Magi Madoka Magica: tuttavia Nanoha non ha praticamente quasi nulla a che spartire con Madoka a parte la presenza delle famosissime maghette. Oltre a essere un lavoro sicuramente meno “pesante” psicologicamente, è stato studiato e prodotto in modo da essere godibile per un pubblico variegato, sia femminile che maschile, ma anche adulto nonostante i toni colorati e fantasiosi. Una seconda serie è stata prodotta nel 2005 (Magical Lyrical Girl Nanoha A’s) e una terza ha visto la luce nel 2007 (Magical Lyrical Girls Nanoha StrikerS) ma la regia è stata affidata a Keizo Kusazawa, che si occupa anche del film del 2010.

Nanoha e le sue compagne di classe.

La protagonista Nanoha Takamachi, una bimba di 9 anni che frequenta la terza elementare, un giorno come tanti riceve una misteriosa richiesta di aiuto telepatica che la porta ad aiutare un furetto ferito: si tratta in realtà di Yuno Scrya, un archeologo proveniente da un’altra dimensione che ha cambiato forma per mettersi in salvo. Quando attaccati da una creatura mostruosa Nanoha, che possiede un notevole talento per la magia, stringe un contratto con il Raising Heart per difendersi dall’attacco; decide dopo poco di aiutare Yuno nella ricerca dei Jewel Seed, potentissime reliquie (che ha smarrito) il cui uso sbagliato causerebbe disastri, ma nella ricerca Nanoha dovrà confrontarsi con Fate Testarossa, anch’essa dotata di enormi poteri magici, che sta raccogliendo i Seed per conto di sua madre. Già da queste poche note riguardanti la prima serie (composta da 13 episodi) è possibile notare svariati elementi classici nelle storie che riguardano ragazzine dotate di poteri magici.

Ho scelto quest’immagine dal film per mostrarvi le differenze nel vestito di Nanoha.

Abbiamo una classica mascotte, Yuno, che consiglia e supporta la protagonista nella sua missione; una trasformazione quando Nanoha si appresta ad usare i poteri del Raising Heart; la ricerca e raccolta di oggetti (in questo caso i Jewel Seed), una delle dinamiche chiave come ci insegna Sailor Moon e poi la presenza di tutti quei valori positivi come amicizia, giustizia, spirito di sacrificio. In questo lavoro di Shinbo, a differenza di Madoka, i poteri magici non sono una maledizione e vi è una sostastanziale differenza tra Nanoha e molte altre produzioni del genere, a mio avviso anche il punto di forza della serie: la scelta di integrare elementi fantascientifici a quelli fantastici. Scelta che influenza svariati elementi dell’ambientazione ma anche l’apparente modo di funzionare del Raising Heart che sembra proprio un dispositivo ipertecnologico.

 

Come dicevo all’inizio, la serie è stata prodotta in modo da risultare godibile e interessante per un pubblico variegato: per i più giovani non mancano momenti comici e action; per un pubblico maturo vi sono elementi di riflessione suggeriti dalla sostanziale differenza delle figure parentali di Nanoha e Fate. Troverete animazioni e fondali ne eccezionali ne scadenti, mentre i disegni dalle forme molto semplici sono sicuramente indirizzati alla parte più giovane del pubblico; le musiche anche sono semplici e dirette, e ricordano spesso (giustamente) i midi dei videogiochi di un’altra epoca…

Ho sfruttato questo anniversario per fare un salto nel passato e parlarvi di qualcosa che sicuramente in molti conoscete già, fiducioso del fatto che tornerete a guardare la serie (qualora l’abbiate apprezzata), mentre mi auguro come sempre di essere riuscito a indicare i vari elementi con chiarezza incuriosendo coloro che ancora non l’hanno vista…non mi resta quindi che augurare buon compleanno a Nanoha e buona visione a tutti voi.

Quest’immagine di StrikerS (terza serie) ci mostra i personaggi cresciuti.

Commenti (1)

  1. Bellissimo! 😆 Ho visto tutte le serie, comunque per me la migliore rimane A’s!

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