Koisome Momiji – Recensione Manga

di Regola Commenta

Come ben sappiamo in Giappone vengono prodotti, ogni anno, moltissimi manga: esistono moltissime riviste minori, con tirature limitate o orientate a un pubblico specifico e di nicchia. E la maggior parte di questi manga non arriva in occidente… come pure, a volte non arrivano oltre i dodici mesi di pubblicazione. Questo può succedere principalmente per due motivi: un calo nel gradimento del pubblico, o la decisione da parte dell’autore di disegnare un manga breve. Quale dei due sia stato il destino del manga che vi sto presentando oggi non saprei dirvelo, probabilmente un calo di gradimento e un ottimo lavoro dello sceneggiatore nel presentare un finale, improvviso, ma privo di quel retrogusto amaro tipico delle storie chiuse bruscamente.

 

Koisome Momiji è un manga che negli ultimi sei mesi è stato pubblicato su Weekly Shonen Jump, la rivista della Shueisha su cui pubblicano alcuni degli autori di maggior successo (Oda, Kishimoto, Kubo…): una rivista dove ritagliarsi un posto è sicuramente difficile, e per Tsugirou Sakamoto (sceneggiatore) e Takahiro Miura (disegnatore) lo era ancor di più avendo loro scelto di produrre una commedia romantica in vecchio stile.

 

La storia ha luogo nella città di Kamakura, località turistica, dove quasi per caso il protagonista Shouta Katsuragi conosce Sana Shinomiya, idol di successo. Si tratta di una caratteristica ultimamente sempre più presente nei manga e negli anime, per il rilancio del fenomeno delle idol degli ultimi anni, al punto tale che in molti manga e/o anime shonen harem romantici la idol è diventata uno degli archetipi tipicamente incontrati dal protagonista. Sana si è trasferita a Kamakura per recitare, come protagonista, in una serie televisiva tratta da una light novel di successo, tuttavia avendo una scarsissima esperienza in questioni amorose finisce per chiedere a Shouta di “impersonare il suo fidanzato” in modo da potersi esercitare per la parte che deve interpretare. Shouta ovviamente accetta, come tutti i protagonisti di shounen romantici è disponibile ad aiutare gli altri, ma col tempo (come prevedibile) entrambi si innamoreranno dell’altro: dando così il via a tutta quella serie di eventi a cui siamo tutti abituati. Incomprensioni, gelosie, timidezze, indecisioni, ma soprattutto le difficoltà che si possono incontrare essendo vicini a una persona famosa, la cui vita privata non lo è poi tanto…

 

Le atmosfere di Koisome Momiji, se dovessi coniare io stesso una definizione, “hanno il sapore dell’autunno“: quei scenari comunque tiepidi ma che rammentano che l’inverno è prossimo. Ovviamente non è una storia triste, ma una semplice commedia sull’adolescenza e il primo amore, con un’immagine forse un pò troppo edulcorata del mondo dello spettacolo, e in particolare, quello delle idol. Non manca neppure la tipica figura della protagonista “perfetta”: non solo di bell’aspetto, ma anche di modi educati e di buon carattere, un pò la donna ideale (magari secondo l’immaginario nipponico) che così spesso ritroviamo in manga di questo genere, che risveglia col suo modo di essere immensi dubbi (e complessi d’inferiorità) nello sfortunato protagonista. Ci sono una valanga di manga con queste caratteristiche, in primis mi vengono in mente i lavori di Masakazu Katsura (in particolare per come strutturata la protagonista, I”s), oppure altri lavori come Pastel, Kimi no Iru Machi, Good Ending per citare alcuni lavori recenti.

 

Quando una storia è molto semplice l’importante è saperla raccontare bene (e in questo caso, anche disegnarla bene). Credo che sia stato questo il pregio principale di Koisome Momiji, anche il motivo per cui una volta conosciuto (tramite una pagina di Facebook, trall’altro) ho continuato a seguirlo fino al ventottesimo capitolo, in cui appare la parola “fine”. E questo potrebbe anche essere un altro piccolo pregio per questo manga; una lettura rilassante, divertente, e non troppo impegnativa, qualcosa che non mi stupirebbe di vedere pubblicato in Italia (l’opera è già raccolta in tre tankobon) e che così come ve lo sto consigliando, lo comprerei. C’erano sicuramente i presupposti per una storia lunga (e tormentata), ma in questo modo Koisome Momiji, forse prematuramente interrotto, ha mantenuto dal primo all’ultimo capitolo quella freschezza e quella qualità con cui aveva iniziato, senza per l’appunto appassire come fanno le foglie quando arriva l’autunno.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>