Due parole sul Thor donna e sul Capitan America Nero

di Rorschach Commenta

Chi segue questo blog da un pò lo sa: normalmente evito di riportare notizie di comics, sopratutto se i fumetti in questione sono usciti solo negli Stati Uniti (e quindi auspicabilmente li vedremo qui in Italia solo sei mesi dopo). Questo perchè, solitamente, quando ho a che fare con un fumetto preferisco parlare della sua storia, o approfittarne per sottolineare lo stile di questo o quell’autore…o una particolare dimanica di un certo tipo di fumetto (in questo caso, il supereroistico mainstream).

Ecco, questo è proprio uno di quei casi in cui approfitto di un qualcosa (in questo caso, la notizia), per parlare del fumetto di supereroi.

La notizia non è nemmeno nuovissima, risale a più o meno una settimana fa: si tratta dei ‘cambiamenti’  apportati ai personaggi di Thor e Capitan America all’interno della linea All-New Marvel Now! Per chi non lo sapesse (le immagini sono circolate sui social in maniera virale) sono questi (dopo il solito spoiler alert):

 

 

Questo, bene o male. La Marvel inaugurerà due nuove testate, una con un Thor ‘Al Femminile’, ed una di Capitan America dove lo scudo verrà preso dal suo amico Falcon.

 

 

Le reazioni della comunità di fan sono state le solite: dalle battute, all’indignazione (se di indignazione si può parlare), all’asserire ‘eh ma che schifo’ e via discorrendo. Forse un tempo mi sarei fermato a commentare queste affermazioni, avrei risposto nel merito…ma da tempo ho capito che nell’era in cui Internet ha dato ad una larga fetta di popolazione la possibilità di scrivere quel che gli passa per la testa bisogna ‘non curarsi, guardare e passare’ (semi-cit.)

Ma allora, perchè questo articolo? La risposta è molto semplice: sto prendendo a prestito questa notizia per spendere due parole su COME un cambiamento del genere avviene, e come si dipana…e sopratutto sul come, il più delle volte, non sia tutto questo cambiamento radicale.

E per spiegarlo devo ribadire ancora una volta quello che è il concetto di base delle realtà supereroistiche mainstream (Marvel e DC, per capirsi): quello delle soap opera. E’ non è una battuta: il meccanismo narrativo che sta alla base è esattamente lo stesso. Abbiamo quindi una situazione di base che bene o male è quella e che bene o male sarà SEMPRE quella: questo serve per attirare il lettore occasionale (che magari conosce i fumetti solo per sentito dire o perchè ha visto il film) e per non farlo sentire spiazzato. Messa la situazione di base, avverranno gli sviluppi della trama che porteranno le cose a complicarsi, per poi tornare di nuovo alle situazioni di base. La meccanica da soap opera è quindi un circolo che, bene o male, si ripete in continuazione. Un facile esempio può essere fatto con questo video:

E il meccanismo del fumetto di supereroi (almeno, quello mainstream) è identico. Nel momento in cui si accetta tale dinamica, e ci si concentra sugli avvenimenti e su quello che si può raccontare partendo da lì, ecco che questo tipo di comics diventa avvincente. E se la storia è fatta bene (o se la seguiamo con assiduità), siamo anche in grado di dimenticarci di essere dentro un meccanismo che si ripete, e quindi ci appassioneremo in maniera spontanea (esattamente come le persone che guardano Beautiful).

Ecco, veniamo ora al cosiddetto ‘cambiamento eclatante’. Agli occhi di qualcuno che non è inserito nella dinamica sopra citata, esso apparirà come strano e posticcio: ecco bene o male spiegate tutte le strane reazioni che si possono avere. Ma se un lettore ha bene o male seguito gli avvenimenti che portano a quel cambiamento, questo gli sembrerà normale e logico. Un esempio emblematico può essere la morte di Capitan America, e la presa dello scudo da parte di Bucky(aka il Soldato d’Inverno). Visto all’esterno della dinamica, la notizia appariva come ‘Ah, ok, Cap è morto e il suo vecchio sidecick riportato in vita lo sostituisce finchè questo non resuscita…che noia!’. Visto dall’interno, invece, avevamo:

1) Il ritorno in scena (quasi un anno prima) di Bucky come Soldato d’Inverno, in una storyline talmente fatta bene da essere stata presa a modello (più o meno) per il secondo, meraviglioso film di Capitan America: si assisteva quindi ad una specie di riavvicinamento tra i due, dopo le ovvie inimicizie.

2) Uno dei crossover più temerari di sempre, Civil War, dove Capitan America si schierava contro il governo, perdeva la sua battaglia e nell’epilogo veniva eliminato sulle scale di un tribunale.

3) La presa dello scudo da parte di Bucky, che leggeva il testamento di Steve Rogers.

4) Un nuovo Capitan America molto più ‘estremo’, che ha permesso di raccontare storie davvero molto interessanti.

Vedete come le cose appaiano differenti? Spero che l’esempio sia stato esaustivo: detto in breve, quando abbiamo uno di questi ‘grandi sconvolgimenti’ conviene sempre andare a vedere tutto il contesto, sopratutto i numeri precedenti: è lì che sta la base del cambiamento, ed è li che ne si può trovare la giustificazione(tutto questo al netto della qualità della storia). Ed è solo dopo che il cambiamento avrà dato fondo alle cose che doveva dire che si riattiverà il meccanismo da soap e si tornerà alla situazione iniziale.

Visto in quest’ottica, quindi, non c’è molto di cui meravigliarsi di notizie ‘eclatanti’: è solo la ruota che fa un’altro giro.

Un piccolo post scriptum: leggere le notizie in maniera corretta e non fermarsi a quanto appare aiuterebbe molto. Ad esempio, su Thor donna si è fatta parecchia confusione: non si tratta di ‘Thor che cambia sesso’, ma di ‘Una donna che raccoglie il martello e prende il posto di Thor’. Questo perchè il Dio del Tuono originale ha perso il diritto di impugnare Mjolnir (ed una storia del genere la vorrei proprio leggere, così come le avventure di un Thor senza martello).

La testata, per la cronaca, dovrebbe chiamarsi Thor: Unworthy. Qui alcuni bozzetti preparatori

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>