I problemi non sembrano destinati a finire per la ormai disastrata centrale nucleare di Fukushima. Il problema che in questi giorni sta facendo impazzire gli ingegneri è lo smaltimento delle grandi quantità di acqua radioattiva presenti all’interno dei reattori. Il rischio principale è che quest’acqua possa finire in mare. E purtroppo non ci finirà per sbaglio. Difatti la Tepco ha dichiarato che se non riuscirà a depurare le grandi quantità di liquido radioattivo, sarà costretta a scaricare tutto in mare. Scenario drammatico al quale si spera di non arrivare, ma che pare possa avvenire in un futuro non molto lontano. Lo scarico in mare delle circa 110.000 tonnellate d’acqua contaminata sarebbe talmente dannoso per l’ecosistema marino che non oso immaginare le conseguenze di questo estremo gesto. Dimenticatevi le scene in cui animali pieni di petrolio agonizzano sulle spiagge. Qui parliamo di radiazioni, un nemico invisibile che colpisce dall’interno. Un pesce contaminato può notare per chilometri e chilometri, per poi essere pescato nei mari di altri stati e spargere così la contaminazione agli esseri umani. Intanto, il governo giapponese, sta pensando di estendere l’area di controllo intorno a Fukushima. I livelli di radiazioni misurati nelle zone proibite al pubblico, sembrerebbero molto elevati. Si sta pensando quindi, in accordo con le amministrazioni locali, di estendere di alcuni chilometri l’area contaminata attorno alla centrale. Arrivano notizie di una probabile chiusura dei reattori della centrale che si trova nella prefettura di Fukui. I 14 reattori, fermi per manutenzione, occupano una superficie pari alla città di Roma(e fidatevi, Roma è MOLTO grande). Il governatore della prefettura di Fukui spiega: “dopo la chiusura della centrale di Hamaoka, per l’elevato rischio sismico e per scongiurare un Fukushima bis, il governo centrale deve fornire spiegazioni chiare e precise alle varie prefetture sulle condizioni in cui versano i vari impianti nucleari sparsi per il paese”. Un atteggiamento questo, molto, molto cauto da parte del governatore della prefettura di Fukui. Atteggiamento che forse potrebbe aiutare a sconfiggere il nucleare anche in Giappone(la vedo dure, ma sono speranzoso). In un recente sondaggio effettuato dal quotidiano Asahi è emerso come, verso il nucleare, ci sia un moto di incertezza. Nonostante il governo giapponese abbia dichiarata che il nucleare resterà uno dei 4 pilastri su cui basare la propria politica energetica, il popolo giapponese sembra più propenso alla rinnovabili. Un mondo senza energia nucleare è possibile. Dobbiamo solo investire nelle rinnovabili, del resto, siamo andati sulla luna e non possiamo fare del sole e del vento i nostri motori principali!?!
[fonte – Nippolandia]