Le mamme di Fukushima

di tappoxxl 3

 Da quasi tre mesi ormai, gli abitanti delle zone colpite dal disastroso terremoto dell’11 marzo, sono costrette a convivere con gli enormi disagi che esso ha portato. Lo tsunami scaturito dall’enorme potenza del  terremoto ha inondato il suolo giapponese, distruggendo interi villaggi e uccidendo migliaia di persone. Ora, a due mesi dal “giorno del giudizio” la situazione non sembra migliorare. La ricostruzione è partita, merito della straordinaria efficienza giapponese, ma la centrale nucleare di Fukushima, nonostante gli enormi sforzi fatti dagli operatori sul posto, sembra non sia riuscita a tornare allo stato di sicurezza in cui si trovava prima del terremoto. Il governo giapponese continua a rassicurare gli abitanti dei luoghi limitrofi, spiegando che le radiazioni non sono dannose per la salute e che i limiti imposti dalla legge non sono stati superati. Alcune mamme, preoccupate soprattutto per la salute dei propri figli, hanno deciso di provvedere in prima persona alla misurazione dei livelli di radiazioni. I risultati che hanno ottenuto sono ben oltre i limiti imposti dal governo. Molte mamme hanno così deciso di mandare via i propri figli, di separarsene per paura che la loro salute potesse risentire delle radiazioni causate dalla centrale nucleare di Fukushima. Shiori Yokoyama, una mamma intervistata dal quotidiano “La Repubblica” dichiara: “Ho paura delle radiazioni, uccideranno i miei figli. Il tecnico passa una volta alla settimana. Noi le registriamo tutti i giorni. Ci sono picchi spaventosi. Ecco, guardi, segna 2,4 microsievert l’ora. Arrivano a 36 al giorno, cioè 13.140 l’anno, ossia 13 millisievert l’anno. Ci sono posti dove si raggiunge i 220 l’anno: è più alto di quello della centrale. E cosa significa: morire più tardi? Gli standard internazionali parlano di 1 millisievert l’anno. Solo dopo l’incidente alla centrale lo hanno alzato a 20. E adesso, da due settimane, lo hanno esteso ai bambini. È assurdo, questo ci fa paura. Ci sentiamo ingannate, non sappiamo quale sia la verità. Chi mente e chi nasconde. Vengono quasi tutti i giorni: medici, esperti, persino il governatore della Prefettura ci ha fatto visita. Arrivano, ci rassicurano, dicono che va tutto bene, ci invitano a mangiare latte e verdura. Dobbiamo solo aspettare che passi. Ma noi abbiamo urgenza di capire. I miei figli non possono morire!”.

La signora Yokoyama, ha discusso con altre mamme di questi enormi problemi e hanno deciso di protestare pubblicamente il loro sdegno. Ogni domenica, assieme ad altre 200 mamme circa, formano una catena umana davanti al Palazzo della Prefettura per protestare contro le poche informazioni e le poche tutele che il governo sta dando al suo popolo.


Una seconda donna intervistata, Atsuko Morinaga 51 anni ed un figlio di 11, ha raccontato la sua storia dopo la separazione dal proprio figlio che ha deciso di mandare ad Akuba, nella prefettura di Nagano: “Mi manca ma sono serena. Lì è al sicuro. L’ho affidato ad un volontario che ha messo a disposizione la sua fattoria per accogliere i bambini fatti fuggire delle madri preoccupate. Ce ne sono tanti, so che sta bene. Non so quando tornerà. Per me è diverso: non ho un posto dove andare, devo cercare lavoro, devo mantenermi e lo Stato non mi aiuta. Ho capito subito che le autorità mentivano. Ci sono troppi interessi in ballo. Dopo le nostre proteste hanno iniziato a fare delle misurazioni nelle scuole. C’è il problema del terreno nello spazio giochi esterno. Per loro non c’era nulla di strano. Noi, con i nostri strumenti, abbiamo trovato dei picchi preoccupanti proprio sulla terra dove c’è lo scivolo dei bambini. Adesso dicono che lo rivolteranno, ma non basta: è solo un modo per tenere tranquilla la popolazione. Pochi giorni fa c’era stato un controllo nella scuola di mio figlio. Risultava un livello di 0,74 microsievert l’ora nell’ambiente. Con le altre mamme siamo andate nel cortile interno e la radiazione era di 5,9 microsievert l’ora. Questi sono dati. Vuol dire che ci raccontano bugie. Non ci fidiamo più

Anche le mamme non si fidano del loro governo. Governo che pare intenzionato a risolvere la questione senza lasciare da parte gli enormi interessi economici che ci sono dietro. Purtroppo la situazione in cui si trova il governo è critica: da un lato ci sono le multinazionali che premono per mantenere gli spazi che avevano prima del terremoto, dall’altro c’è tutto un popolo che chiede aiuti concreti e che chiede soprattutto che non gli vengano dette balle. Il futuro giapponese non è così roseo.

[fonte – http://www.repubblica.it/esteri/2011/06/01/news/mamme_fukushima-17047643/index.html?ref=search]

Commenti (3)

  1. Ma queste mamme sono sicure di fare le misurazioni in maniera corretta?

  2. non � solo questo.
    sugli effetti delle radiazioni si pu� aprire un dibattito scientifico lungo un kilometro senza interessi economici in gioco.
    fare una lastra � pericoloso?
    no se… non sei in cinta, e non la fai spesso.
    in pi� a complicare le cose, fino a un certo limite di radiazioni assorbite si parla di malanni “probabili”, o probabilit� di malformazioni o tumori (malformazioni per i nuovi nascituri). (da un certo limite in poi i danni sono sicuri e documentati)

    le radiazioni sono un male insidioso, invisibile e difficile da quantificare.
    secondo me i periti del governo hanno fatto misurazioni medie nelle scuole per avere valori cosi bassi.

    “lo scivolo che fa le lastre”. eh gi�, considerando l’uso dello scivolo occasionale, un valore un po + alto della media non comporterebbe rischi.

    io cmq eviterei di fare lastre inutili e decontaminerei lo scivolo.

  3. In realt� io mi riferivo alle fluttuazioni statistiche della distribuzione di Poisson e al relativo errore sulla misura…

    Inoltre, mi sembra che le mamme usino i Geiger, che contano solo, senza misurare lo spettro energetico della radiazione incidente…

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