Lucca Comics&Games 2012 – Report: Takeshi Obata

di Regola 4

Salve a tutti, come precedentemente anticipato, ecco il mio secondo report riguardo agli eventi ai quali ho partecipato in questo Lucca Comics&Games 2012… e dal titolo potete rapidamente immaginare di cosa vi parlerò in queste poche e modeste righe. Che si può dire di Takeshi Obata oltre a quello che è stato detto fin’ora, mi sono chiesto, e soprattutto come dirlo: ho voluto evitare uno sterile resoconto delle domande e delle risposte date nei vari incontri in quei giorni, presentandovi quest’esposizione più prossima al mio stile, non privo delle mie opinioni personali. Ed è probabile che molti non saranno d’accordo con alcune delle cose che dirò.

Per prima cosa non definirò mai Takeshi Obata un “mangaka” ma un disegnatore: per quanto mi riguarda sono cresciuto con l’idea che un “mangaka” è una persona che si occupa di tutti i passi di creazione del suo manga: non sto dicendo che disprezzo il lavoro di Obata&Ohba, anzi, io stesso sono molto legato al lavoro di un altro duo molto famoso, Buronson&Hara, per non dimenticare la mia passione per i testi di Nisioisin che mi hanno avvicinato a Medaka Box (uno dei miei acquisti a Lucca). La divisione dei compiti è sicuramente uno stratagemma che migliora la qualità e l’efficienza nella produzione, ma non vogliatemene se sono affezionato all’impostazione orientale di produrre fumetto. Sicuramente scelta più felice non sarebbe stata possibile, senza la collaborazione con Tsugumi Ohba non avremmo potuto leggere Bakuman e Death Note, e neppure Hikaru no Go senza quella con Yumi Hotta. D’altronde Obata stesso ha ammesso di non essere in grado di scrivere delle storie avvincenti, trovando difficoltà anche solo a rapportarsi con le figure femminili nei suoi manga: il suo stile di disegno è soprattutto di tipo intuitivo, e non riuscire a immedesimarsi o capire un personaggio gli rende difficile realizzarlo al meglio. Caso diverso gli Shinigami, i quali trovava interessanti e divertenti da realizzare.

 

Ancora più significativo il fatto che Obata ha “immaginato” la figura di L già alla prima lettura del “name” di Ohba: quasi a conferma dell’ipotesi che per questo personaggio la sceneggiatrice si sia ispirata al suo collaboratore. Mi ha dato l’impressione di una persona molto chiusa e riservata, non tanto perchè ha eluso ogni domanda che potesse riguardare la sua vita personale, ma anche per il rapporto con gli interpreti e le persone al suo fianco. Una persona quindi, non adatta al bagno di folla che era prevedibile sarebbe avvenuto (soprattutto al suo incontro sabato pomeriggio alla Camera di Commercio).

 

L’immagine che si è formata nella mia mente di Takeshi Obata è quella di una persona molto timida, poco socievole, ma con una grande passione per il disegno. Ha dedicato, e dedica sicuramente tutt’ora la maggior parte del suo tempo ad esso, e si è dimostrato (come ho visto nel suo Showcase) un vero e proprio “mostro”, perchè completare tre disegni nell’arco di 45 minuti non è da tutti. Mi spiace non potervi mostrare alcun video, ma per sua richiesta sono state proibite riprese non ufficiali (e non sono il tipo di persona da riprendere o fotografarlo di nascosto), ma mentre il suo redattore parlava in sua vece il pubblico esterrefatto osservava i progressi sul foglio. Com’è tipico per persone del genere è anche perfezionista: le sue reazioni più spontanee sono state quelle di nervosismo quando l’inchiostro ha macchiato il foglio su cui stava disegnando L. Devo confidare che non mi stupirebbe scoprire che in passato gli sia stata diagnosticata qualche tratto leggero di autismo.

 

Fan del duo Obata&Ohba dormite sonni tranquilli! La collaborazione tra i due va a gonfie vele, e non sembrano esserci contrasti neppure al di fuori del rapporto lavorativo, quindi nel prossimo futuro avremo modo di leggere altre opere di questi due artisti: sono personalmente molto curioso di sapere quale sarà il prossimo soggetto di Ohba dopo la fine di Bakuman (non so se abbiano già pubblicato una one-shot), la quale sicuramente ha dimostrato di saper passare da un tipo di storia all’altro senza nessun problema.

Passiamo alle dolenti note, poichè queste non mancano mai. Come ho affermato prima Obata non era adatto a un bagno di folla, e sebbene alcuni fan possano essere rimasti delusi da certi incontri, e la Panini consapevole di ciò ha comunque corso il rischio. Il loro errore, meglio definibile come una mancanza, era legata alla struttura e la gestione delle sessioni di autografi. Non era concepibile, a mio avviso, gestire un’estrazione dove partecipavano almeno 400 persone tra i due padiglioni in Piazza Napoleone: risultato un’estrazione caotica in cui il sottoscritto non sa nemmeno se il suo bigliettino è stato chiamato(e amareggiato per queste  mancanze in fatto di organizzazione non ha voluto domandare). Cosa costava procurarsi un microfono, e successivamente appendere un cartellone con i risultati allo stand Panini per coloro che impegnati non hanno potuto presenziare alla caotica estrazione? Se non fosse stato per un ragazza che si è presa spontaneamente l’impegno di urlare alla folla i biglietti estratti nessuno avrebbe saputo se aveva vinto a parte le persone più prossime al responsabile della lotteria (è scappata prima che le chiedessi di posare per una foto). Non so come sia andato il secondo giorno di estrazione: piuttosto che prestarmi di nuovo al giogo di questa pessima organizzazione ho preferito rinunciare a far autografare il primo volume giapponese di Bakuman.

Spero abbiate trovato questa mia sintesi interessante, e perdonatemi lo sfogo nella parte finale. A breve il mio terzo report (certo che mi sono dato da fare…)

Commenti (4)

  1. Una cosa non mi � chiara. Dal resoconto sembrerebbe che tu abbia partecipato all’incontro con Obata, ma che allo stesso tempo non sappia se il tuo numero � stato estratto per essere uno dei partecipanti. Come stanno le cose? :tongue:

  2. ho partecipato a due incontri, entrambi il venerd� (mattina al press caff� e pomeriggio allo showcase). l’estrazione del venerd� si teneva alle 11:00 circa, e in quel momento ero al press caff� quindi sono arrivato che era gi� cominciata, inoltre mi sono perso parte dell’estrazione perch� 1) non si capiva niente 2) dovevo andare allo stand della star comics.
    tra la met� dei numeri che ho sentito urlare il mio non c’era.

  3. Ok, ora mi � pi� chiaro il contesto. :biggrin:
    � un peccato che eventi cos� di rilievo per gli appassionati vengano organizzati cos� alla bell’e meglio. Al di l� dei gusti personali, si tratta indubbiamente di un ospite di rilievo. Speriamo che il meccanismo utilizzato risulti pi� oliato per le edizioni future. 🙂

  4. Evviva la disorganizzazione ed il LC&G con 180000 persone!!!
    Grazie per il reportage, Regola!!!… e per esserti subito tutto questo! 😆

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