Intervista ai Kappa Boys di Giochi Preziosi

di Redazione 5

Ragazzi vi ricordate l’articolo uscito due settimane fa in cui si parlava della nuova avventura dei Kappa boys nella Giochi Preziosi? Bene, perché ora arriva una bell’intervista che risolverà molti dubbi e placherà molti animi.

Beh, non servono altre presentazioni credo, sotto con le domande!

Volevo sapere che edizioni farete per i vostri manga, punterete ad edizioni di qualità come già fanno molti editori nel mercato italiano (sovracopertina, carta discreta, buona rilegatura, stampa di qualità ecc…) o seguirete la linea che adottavate in passato con la Star? Qualità delle edizioni bassina per contenere il prezzo?

L’idea di base sarebbe proprio quella di riproporre la qualità dei volumi originali, carta, rilegatura, stampa e sovracopertina compresa. Cercando inoltre di contenere il prezzo. A seconda del canale distributivo principale che sarà individuato per ogni titolo, la tipologia di edizione cambierà. Ci saranno sicuramente albi economici per le edicole, ma anche volumi di lusso per le librerie, e… cose un po’ diverse dal solito (di cui parleremo più avanti) per gli altri canali distributivi. Tanto per dare un’idea di quel che faremo con GP Publishing, le primissime pubblicazioni vedranno tipologie (sia per target che per tipo di edizione e formato) che si trovano ai lati estremi dello ‘spettro editoriale’: tutto il resto si troverà proprio all’interno di questo immenso arco che si verrà a creare fin dalle prime pubblicazioni. Insomma, piantiamo i piloni principali sui due lati del fiume, e andremo a costruirci il ponte in mezzo, un titolo alla volta. Perciò, immagino che resterai sicuramente soddisfatto dalle edizioni pregiate, a cui dedicheremo una grossa fetta del nostro parco-testate fin dall’inizio, ma non ci dimenticheremo certo il pubblico delle edicole (…e degli altri canali distributivi…) che non ha mai letto manga, e a cui vogliamo presentare un prodotto appetibile e alla portata delle tasche di chiunque. Altrimenti, il progetto di andare a stanare nuovi (inconsapevoli?) lettori di manga fallirebbe fin dall’inizio, e noi non vogliamo questo, nevvero?

Il timore che molti lettori hanno quando un nuovo editore si affaccia nel mercato è ma come si comporteranno nell’ipotesi che una serie non vada bene? Alla Star vi abbiamo sempre apprezzato per la politica del non troncare niente! Farete lo stesso anche alla GP?

Formula vincente non si cambia: per venti anni abbiamo seguito una linea di pensiero, perciò abbiamo tutte le intenzioni di andare avanti nella stessa direzione. Se dovesse rendersi necessario, porteremo a termine comunque l’eventuale serie che dovesse trovarsi in difficoltà, eventualmente diradandone le uscite, spostandola dall’edicola alla libreria, ma soprattutto ripromuovendola in continuazione in modo da farla conoscere a più nuovi lettori possibile, e stimolando la curiosità di chi eventualmente si era momentaneamente distratto al momento del lancio. Interrompere una serie è una cosa tremenda che non si deve mai fare, e bisogna sempre trovare una soluzione. E’ un dovere nei confronti dell’autore, del relativo editore giapponese, dei lettori italiani, e – diciamocela tutta – anche un po’ nei confronti di noi stessi, dato che prima di essere “operatori del settore”, siamo lettori e appassionati. E finire per essere arrabbiati con sé stessi sarebbe proprio da schizofrenici. Comunque, eviterei di mettere le mani avanti su questo argomento: il nostro obiettivo è quello di fare un buon lavoro assennato e programmatico, passo dopo passo, e a lunga scadenza. E in più torneremo a divertirci come agli albori dell’arrivo del manga in Italia.

Tutti hanno sempre asserito che il mercato dei fumetti è in crisi. Come mai nel giro di due anni, sono entrati due colossi in gioco (con tanto di crisi economica globale mondiale, e quella c’è…), e gli editori di varia stanno pubblicando sempre più fumetti, senza considerare i tanti allegati “fumettosi” attualmente in edicola?

Per tante ragioni che posso solo immaginare.
Innanzi tutto, i fumetti allegati ai periodici vendono bene a prescindere dalla popolarità del personaggio presentato. Questo perché il lettore di quotidiani e riviste nella maggior parte dei casi non legge fumetti, e quindi si lascia guidare nella scelta dal proprio giornale di fiducia. Lo stesso volume a fumetti che viene venduto in allegato a un quotidiano non raggiunge mai lo stesso livello di vendite se appare nella zona ‘fumettistica’ dell’edicola. Inutile diventare pazzi per capirne le ragioni: è così, punto e basta. Quel tipo di lettore frequenta le edicole per altri motivi, che non sono i fumetti.
Va fatto un discorso a parte per gli editori che si occupano delle librerie di varia, ovvero un mercato di gran lunga diverso da quello delle fumetterie. In varia, nella stragrande maggioranza dei casi, quello che funziona non è  il seriale, ma il volume pregiato, possibilmente auto-conclusivo. Al massimo la miniserie, ma siamo già in una zona limite. Lo spazio dedicato ai fumetti nelle librerie di varia è ancora minimo, nonostante sia in crescita, e il fatto stesso che i fumetti si trovino addossati gli uni agli altri (invece di essere inseriti in mezzo ai ‘normali’ libri, magari suddivisi per editore, autore o genere) la dice lunga sul fatto che il fumetto si trovi tutto sommato ancora in un ghetto.
Ma è solo una cattiva abitudine, e ne usciremo, non vi preoccupate. La gente sta iniziando a capire. Le nuove generazioni sanno molto bene che il fumetto è un ‘mezzo’, non un ‘genere’, e poco alla volta anche qui da noi, nella nostra disastrata Italia a rischio di analfabetismo, arriveremo a mettere fianco a fianco Osamu Tezuka e Italo Calvino.
Il fatto che due colossi siano scesi in campo nel mondo del fumetto significa solo una cosa, l’acqua c’è, e la papera può galleggiare. L’importante è fare in modo che ci sia sempre più acqua, in modo da far galleggiare molte più papere, se mi permettete l’arzigogolo idro-ornitologico.

Capitano fino ad ora ci hai parlato delle pubblicazioni orientali, ma nella GP Publishing ci sarà spazio anche per fumetti italiani, americani e del resto del mondo?

L’obiettivo sarebbe proprio quello. Ma almeno per il momento, i vostri Kappa Nonnetti di quartiere si dedicheranno al Giappone, come hanno sempre fatto negli ultimi vent’anni. Comunque, a differenza di quello che si pensa, GP Publishing è già da tempo attiva sul fronte del fumetto, anche se il target finora è stato quello più giovane in assoluto, e pertanto in quella zona dell’edicola in cui il lettore di fumetti maggiorenne bazzica poco. Basti pensare che quello dei Gormiti è uno dei fumetti più venduti sul suolo italiano (le cui vendite superano di decine di volte quelle di qualsiasi manga, tanto per rendere l’idea delle proporzioni), e che grazie a questo nuove generazioni di lettori stanno nascendo proprio ora: generazioni che fra qualche anno vorranno leggere sicuramente altri fumetti, magari scegliendo anno per anno quelli più adatti alla propria età. Un po’ come l’attuale generazione di lettori di romanzi è ‘nata’ iniziando a seguire anni addietro Harry Potter. O come Dylan Dog negli Anni Ottanta e Dragon Ball nei Novanta, che hanno generato schiere di lettori che tutt’ora in larga parte continuano a seguire il fumetto di ogni nazionalità e – soprattutto – di ogni genere.

Che fine farà la Kappa Edizioni ? Continuerà indipendentemente o quei titoli finiranno sotto Giochi Preziosi?

Kappa Edizioni non farà nessuna fine (dice il Capitano, strizzandosi gli zebedèi e facendo una serie di gestacci di scongiuro verso i quattro punti cardinali).
C’è un equivoco da sempre, che andrebbe chiarito una volta per tutte: Kappa e Kappa Edizioni sono due ditte (non la stessa, come pensano ancora molti) e si occupano di cose differenti, nonostante la sede in cui operano sia la stessa.
Chiariamo meglio.
Kappa è un service editoriale completamente indipendente che opera fin dagli Anni Novanta principalmente nel campo dell’editoria manga, ma che si è occupato di una marea di altri progetti pubblicitari per svariati editori, e il cui cliente principale è stato per circa diciotto anni Edizioni Star Comics (a partire dal 1992), a cui oggi subentra integralmente GP Publishing.
Kappa Edizioni è invece una vera e propria casa editrice (nata qualche tempo dopo rispetto al service) il cui principale obiettivo è stato fin dall’inizio quello di ridare vita a una produzione di fumetto italiano non necessariamente di avventura (la linea “Mondo Naif” è ben nota a tutti fin dagli anni Novanta), e di rilanciare i fumetti di ogni nazione cercando di farli apparire nelle librerie di varia tra romanzi e saggi, cercando di far capire – come dicevo poco fa – che il fumetto è un mezzo e non un genere. E, soprattutto, di portare autori che altrimenti molto difficilmente avrebbero raggiunto il suolo italiano (pesando solo ai giapponesi, abbiamo lanciato per esempio Ebine Yamaji e Inio Asano). Tutti questi obiettivi sono stati raggiunti sul finire del secolo scorso (…anche se detta così suona strana…), e ci riteniamo molto soddisfatti di questo.
La cosa curiosa, poi, è che molti continuano a pensare a Kappa Edizioni come a una casa editrice di manga, cosa che è vera solo in minima parte: il nostro catalogo è di provenienza solo per un quarto, e in quel quarto sono inclusi anche saggi, manuali, enciclopedie, corsi di fumetto e di lingua, e romanzi.
Ma Kappa Edizioni si occupa anche di molto altro, dalla consulenza per la creazione del palinsesto di canali satellitari (come il neonato DeaKids Channel), alla lavorazione di su commissione di progetti editoriali italiani (fra cui i recentissimi “Dragonix” e “Huntik”) alla consulenza per eventi legati ad anime e manga (come “One Piece” della scorsa Lucca Comics & Games, fianco a fianco con Backstage e Toei), per la collaborazione a serie a cartoni animati di produzione iternazionale (vedi “Beast Keeper”), e per l’organizzazione di eventi editoriali fra diverse aziende (come avvenuto per “The Spirit”).
E questa è solo la punta dell’iceberg. Molto altro sta bollendo in pentola.
Dunque, mentre Kappa si dedicherà anima e corpo a GP Publishing, Kappa Edizioni continuerà la sua avventura sull’altro fronte, concentrata su un pubblico volutamente e decisamente diverso da quello dei suoi partner editoriali, come ha sempre fatto. Non ultimo, continuerà nella sua missione primaria, ovvero quella di lanciare nuovi autori italiani, specie con la collana “Nuovi Naif”, operazione che da anni sta portando il fumetto nostrano in tutto il mondo: ormai le edizioni straniere dei titoli italiani di Kappa Edizioni non si contano più, e dunque, sotto a chi tocca.
Restate di vedetta e col cannocchiale a portata di mano, perché tra poco inizieremo ad annunciare qua e là i progetti editoriali GP Publishing: non vorrete farvi cogliere impreparati al vostro rientro dalle vacanze estive, vero?

Per ora è tutto, si ringrazia la disponibilità e la gentilezza per tutti questi chiarimenti.

[Fonte:mangaforever]

Commenti (5)

  1. wow, interessanti rivelazioni! Ora gli scettici su GP Publishing avranno di che ricredersi!

  2. Sapevo che non sarebbe stata una delusione e l ho detto all annuncio dell arrivo di GP nel mondo dei fumetti e quindi preziosi non mi ha deluso^^

  3. Erano anni che maturavo un idea sui Kappa Boys… ed ora ne ho la conferma.

    A parte One Piece, Claymore e Inu Yasha hanno continuato a sfornare pubblicazioni di basso profilo, probabilmente per contenere i costi.

    Discorso a parte per Fairy Tails e l’altro fumetto dello stesso autore che non mi ricordo il nome (di cui l’ho seguito per 13 numeri).

    Si son fatti “fregare” le grosse pubblicazioni giapponesi da Panini Comics, come Naruto, Bleach, Air Gear, Hunter x Hunter, inferno e paradiso e potrei continuare a lungo.

    Di novit� vere e proprio i Kappa Boys sono anni che non ne sfornano e se la loro linea editoriale non cambier� sicuramente non comprer� fumetti della GP Publishing.

    Adios

    PS segui i manga fin dal “Mangazine” edizione Fanzine e dal “Zero” numero 1 della Granata Press.

  4. A questo punto bisogna solo aspettare di vedere quali sono i titoli che usciranno…

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