Giappone, come combattere il gran caldo

di tappoxxl 3


 


Da sempre i giapponesi adottano delle politiche nazionali contro il gran caldo che, nella stagione estiva, rende la vita durissima a tutti. Nel corso degli anni il Governo è andato incontro ai lavoratori concedendo loro un abbigliamento più leggero e meno formale da tenere negli uffici pubblici, per tutto il periodo estivo.

Sulla scia sostenuta dallo Stato giapponese molti scienziati e inventori hanno fatto a gara nell’ideare prodotti sempre più utili a chi, senza scelta, deve subire le caldissime temperature. Nel corso degli anni si sono viste interessanti invenzioni come la camicia arieggiata, il ferma-cravatta con mini ventola e il cuscino refrigerante, oggetti molto comodi che rendono la vita in ufficio senz’altro più facile.

In questo periodo però il Giappone è costretto a fare i conti non solo con la grande ventata di aria calda ma anche col calo di energia dovuto all’arresto di buona parte dei reattori nucleari di tutto il Paese. Infatti, dopo il terremoto con conseguente tsunami, si è calcolato che circa il 70% dei reattori nipponici siano stati spenti o  per problemi tecnici o per precauzione. Il risultato di ciò è stata la decisione del Governo di limitare i consumi con le relative spiacevoli conseguenze per gli impiegati che si sono visti spegnere i condizionatori davanti al proprio naso.

Di fronte a questa crisi estiva s’è fatto avanti un altro inventore giapponese progettando un accessorio che renderà il caldo meno faticoso da sopportare: le scarpe traspiranti. Lo so, lo so che qui in Italia sappiamo a memoria gli spot televisivi della GEOX ma, evidentemente, i sistemi o materiali di traspirazione interna presenteranno alcune differenze da quelli dell’azienda italiana. La scarpa, come saprete tutti, ha una membrana che non lascia entrare l’umidità esterna e la stessa permette anche all’umidità presente all’interno della calzatura di fuoriuscire, lasciando così all’asciutto i piedi. Il prodotto è stato pubblicizzato con questo slogan: “Il mio risparmio energetico parte dai miei piedi” ed è stato chiamato “Cool Breeze”.

Altro lavoro da evidenziare è stato svolto da un gruppo di studiosi giapponesi che hanno pensato ad un metodo che permette di rinfrescare in pochi secondi un’automobile dopo essere stata lasciata a lungo sotto il sole ad infuocarsi. Lasciando aperto il finestrino del passeggero anteriore e aprendo e chiudendo la portiera del lato del guidatore per 5 volte, si crea una corrente d’aria che spinge fuori il caldo immettendo nel veicolo l’aria esterna, ben più fresca. Non so se il metodo funzioni o meno, lo proverò appena ne avrò l’occasione. Provateci tutti e fatemi sapere.

[fonti – Giapponizzati e LegaNerd]

Commenti (3)

  1. Non ho parole, ma accendere il condizionatore no, il risparmio energetico riguarda le case non la macchina, a cosa vanno le loro auto ad energia nucleare. :silly:

  2. quella cosa della macchina � da provare assolutamente…

    1. …assolutamente d’accordo! 😀 semplice e geniale!

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