Omosessuali. Cosa ne pensate?

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  • #995430
    bluclaudino
    Partecipante

    Non devi ragionare su te stesso blu, è ovvio che quando si ha un’identità sessuale ben definita è molto difficile che questa possa essere stravolta. Ma se fossi cresciuto qualche decennio fa in una tribù Siwa

    Allora è un po’ come il credo religioso? Mi riesce difficile.. nell’esempio che fai sarei diventato omosessuale, ma non lo sarei stato veramente, biologicamente. E’ impossibile che una fetta di popolazione abbia una così alta percentuale di tendenza omosessuale solo perchè è tradizione :asd: Poi leggo che era un’imposizione esterna, quindi non una “scelta” che è un po’ il merito del discorso..

    Non so continua a venirmi difficile paragonare l’orientamento sessuale, una cosa naturale e atta alla scelta del partner, a cose “altre” come la religione..

    #995434
    max23
    Membro

    Eh ok.. questo l’avevo capito :asd:

    Ma come potrebbe farmi diventare omosessuale la mia famiglia? O i miei amici? O quello che mangio? O le esperienze che faccio, premettendo che di supposte non ne consentirei? Manco vedessi tutto il giorno piselli e banane lo diventerei :asd:

    Ora ti sei dimenticato del resto :sisi:
    Thin ha parlato di eredità multifattoriale, quindi sia fattori genetici che ambientali…E magari è persino più complessa.
    Non basta l’ambiente, decisamente no :asd: Se bastasse l’ambiente saremmo tutti etero xD E tutti i figli delle coppie omosessuali (che però probabilmente non esisterebbero) sarebbero omosessuali :asd:

    #995437
    bluclaudino
    Partecipante

    Solo a fini puramente scientifici… mi piacerebbe vederti condannato a 20 anni di galera, da passare in cella con Rashid detto “20 pollici” e verificare il risultato… :sisi:
    No… le dita di Rashid non sono tutte pollici…:icon_rolleyes:

    Tonno… :prrr:

    Cioè vorresti un dvd della vicenda? Te sei malato :patpat:

    :asd:

    #995439
    chaplin
    Partecipante

    Cioè vorresti un dvd della vicenda? Te sei malato :patpat:

    :asd:

    :ahhhhh:
    Solo quello della condanna…
    Tipo…
    un giorno in tonnara… in onda su rete a strascico… :asd:
    In seguito riceverei solo resoconti testuali con i dati aggregati (relativi ai tuoi momenti di “aggregazione” con Rashid :sisi:)

    :icon_rolleyes:
    Smetto con l’OT… non vorrei beccarmi un altro ban… :asd:

    ———- Post added at 14:13 ———- Previous post was at 14:10 ———-

    P.s.: Pur sotto forma di battuta e estremizzando la situazione, il mio primo commento non era totalmente OT e rispondeva al quote…
    spero si sia colto…:icon_redface:

    #995457

    Allora è un po’ come il credo religioso? Mi riesce difficile.. nell’esempio che fai sarei diventato omosessuale, ma non lo sarei stato veramente, biologicamente. E’ impossibile che una fetta di popolazione abbia una così alta percentuale di tendenza omosessuale solo perchè è tradizione :asd: Poi leggo che era un’imposizione esterna, quindi non una “scelta” che è un po’ il merito del discorso..

    Non so continua a venirmi difficile paragonare l’orientamento sessuale, una cosa naturale e atta alla scelta del partner, a cose “altre” come la religione..

    Più che un’imposizione esterna ai singoli individui (puoi imporre un rapporto omosessuale, ma non l’omosessualità) mi sembra che l’omosessualità diffusa venga descritta come un aspetto intrinseco a quella società. Era certamente un aspetto che coinvolgeva anche soggetti la cui identità sessuale non era formata (si parla anche di ragazzini), ma la descrizione non lascia intendere che questi “soggetti deboli” una volta adulti considerassero l’omosessualità come una cosa estranea a se stessi. Insomma, si trattava di una società in cui gli omosessuali (o i bisessuali, toh) rappresentavano una percentuale elevata della popolazione e in cui le relazioni interindividuali erano basate tanto su rapporti omosessuali quanto su rapporti eterosessuali: dagli elementi che abbiamo si tratta di questo, non di persone eterosessuali che erano costrette ad avere comportamenti omosessuali. L’articolo fa intendere che se si cresce in un contesto sociale in cui i rapporti omosessuali non rappresentano nient’altro che una forma di rapporto interpersonale, non inquadrata all’interno di sovrastrutture morali che a questa forma appiccicano l’etichetta di “male”, “sbagliato” o “anormale”, allora si ha una maggiore probabilità di essere omosessuali.

    Se poi si parla di imposizione in senso figurato, e cioè si intende che i ragazzini erano indotti a diventare omosessuali fin da giovanissimi perché influenzati da un “modello”: è proprio di questo che stiamo parlando. Di come il contesto sociale possa influenzare gli orientamenti sessuali dell’individuo. Da questo punto di vista un nativo di una tribù Siwa era indotto a diventare omosessuale nella stessa misura in cui io e te siamo stati indotti a diventare eterosessuali dal contesto sociale in cui abbiamo vissuto.

    Dopodiché parli di biologia, e su questo sono anche d’accordo: anzi, io sono di quelli che riconducono alla biologia ogni azione di ogni essere vivente, dal ritrarsi della membrana cellulare di un protozoo all’inginocchiarsi di fronte ad un disegno facendo dei gesti strani con le mani (come fanno molti individui della mia stessa specie). Ma a parte questo, biologia è diverso da genetica, è un concetto più ampio: la biologia comprende anche i fattori ambientali di cui si è parlato finora, e precisamente il modo in cui questi fattori ambientali interagiscono con gli esseri viventi nel determinarne il comportamento. Dire che l’omosessualità sia un fatto biologico è diverso dal dire che l’omosessualità sia un fatto genetico, e non è in contraddizione con il fatto che un individuo possa diventare omosessuale anziché nascere omosessuale.

    Io penso che dai geni possa dipendere una predisposizione a diventare omosessuali, ma nient’altro. Ovviamente chi è predisposto a diventare in un certo modo non è detto che lo diventi, e chi non è predisposto a diventare in un certo modo non è detto che non possa diventarlo.

    #995608
    Gilles Villeneuve
    Partecipante
    #996628

    Dato che non posso mettere link o pubblicità, chi fosse interessato ad un approfondimento sulla visione dell’ omosessualità presso gli antichi Greci mi contatti in privato, sarò felicissimo di reindirizzarli!

    #996666

    Non so continua a venirmi difficile paragonare l’orientamento sessuale, una cosa naturale e atta alla scelta del partner, a cose “altre” come la religione..

    Sai che non sono totalmente d’accordo con questa tua affermazione? Voglio dire, anche senza sconfinare nei rapporti omosessuali, basta pensare a tutti coloro i quali si legano per scelta ad una persona “per la vita” con l’intento di mettere su una famiglia (generalmente convivendo), ma poi intrattengono tranquillamente rapporti sessuali per puro piacere fisico anche con altre persone. In effetti, con l’evoluzione dei costumi nella società moderna – uso dei contraccettivi su tutti -, oramai è difficile ai miei occhi considerare il sesso (ergo pure la ricerca del partner o dei parner al plurale) una mera ricerca dell’individuo al quale si riconoscono maggiori probabilità di generare una progenie sana e forte per fattori puramente genetici e inconsci. Secondo me la questione, sebbene concordi nell’affermare che è massimamente riconducibile a fattori biologici (come potrebbe essere altrimenti? :asd:) è molto più complessa, al punto che ritengo altamente improbabile che se ne possa venire pienamente a capo in tempi ragionevoli (e per tempi ragionevoli intendo, magari esagerando, minimo cinquant’anni :asd:). Su questo campo c’è ancora molta ricerca da fare, considerato soprattutto che uno studio serio sulla tematica è partito solo a metà secolo scorso (a questo proposito, per unire l’utile al dilettevole, consiglio a tutti la serie televisiva americana , che in maniera romanzata ricostruisce proprio le origini dello studio della sessualità umana ad opera di Bill Masters e Virginia Johnson :ahsisi:). Senza considerare il fatto che non disponiamo, e chissà se mai disporremo, di strumenti in grado di sondare in maniera quantomeno esaustiva i processi mentali dell’uomo, che valgono ovviamente per ogni problematica, dalla sessualità, alla politica, alla religione, non essendo il cervello una macchina che funziona ad intermittenza, bensì un motore dall’attività continuata.
    Tu che di scienza sai più di me (mi rivolgo comunque anche a tutti gli altri), cosa ne pensi del mio ragionamento?

    #996736

    Secondo me la questione, sebbene concordi nell’affermare che è massimamente riconducibile a fattori biologici (come potrebbe essere altrimenti? :asd:) è molto più complessa, al punto che ritengo altamente improbabile che se ne possa venire pienamente a capo in tempi ragionevoli (e per tempi ragionevoli intendo, magari esagerando, minimo cinquant’anni :asd:). Su questo campo c’è ancora molta ricerca da fare, considerato soprattutto che uno studio serio sulla tematica è partito solo a metà secolo scorso (a questo proposito, per unire l’utile al dilettevole, consiglio a tutti la serie televisiva americana , che in maniera romanzata ricostruisce proprio le origini dello studio della sessualità umana ad opera di Bill Masters e Virginia Johnson :ahsisi:). Senza considerare il fatto che non disponiamo, e chissà se mai disporremo, di strumenti in grado di sondare in maniera quantomeno esaustiva i processi mentali dell’uomo, che valgono ovviamente per ogni problematica, dalla sessualità, alla politica, alla religione, non essendo il cervello una macchina che funziona ad intermittenza, bensì un motore dall’attività continuata.
    Tu che di scienza sai più di me (mi rivolgo comunque anche a tutti gli altri), cosa ne pensi del mio ragionamento?

    Sono d’accordo con te, ma dico che sei ottimista, 50 anni secondo me sono troppo pochi: se l’umanità sopravviverà ce ne vorranno come minimo dieci volte tanti, e quando questo succederà la neurologia si dividerà in due branche, delle quali una andrà a costituire un’unica scienza assieme alla psichiatria. Ci saranno numerosissime campagne di prevenzione dei disturbi comportamentali e gli epidemiologi assomiglieranno spaventosamente ai di Minority Report

    #627813

    Come scritto la settimana scorsa non mi è concesso postare alcun link o roba quindi, se qualcuno fosse interessato, può contattarmi per avere più informazioni sull’omosessualità al tempo dei Romani questa volta!

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