Omosessuali. Cosa ne pensate?

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  • #995336
    max23
    Membro

    [CUT]

    Proprio no, sorry.
    Capisco che sia una tua idea, ma ciò non significa che sia condivisibile nè tantomeno sensata.

    Essere omosessuale non è una scelta.
    Punto.
    Non ci dovrebbe essere altro da aggiungere, perchè tu stesso dici

    io scelgo di stare con una donna, perche? Perche sono eterosessuale.


    La tua scelta sta nello stare con una donna, non nell’essere eterosessuale.
    C’è una bella differenza; potresti anche decidere di stare con un uomo, ma se non fossi attratto da lui e/o non lo amassi questo non farebbe di te un omosessuale… Saresti un etero che per assurde ragioni sta con un uomo.

    #995337
    bluclaudino
    Partecipante

    Proprio no, sorry.
    Capisco che sia una tua idea, ma ciò non significa che sia condivisibile nè tantomeno sensata.

    Essere omosessuale non è una scelta.
    Punto.
    Non ci dovrebbe essere altro da aggiungere, perchè tu stesso dici


    La tua scelta sta nello stare con una donna, non nell’essere eterosessuale.
    C’è una bella differenza; potresti anche decidere di stare con un uomo, ma se non fossi attratto da lui e/o non lo amassi questo non farebbe di te un omosessuale… Saresti un etero che per assurde ragioni sta con un uomo.

    Oppure potresti stare con un altra donna. La scelta è nel merito dell’individuo da scegliere..

    #995338
    Màxpayne…
    Membro

    Si ma se sei allergico al formaggio non lo puoi mangiare, non è che scegli di non mangiarlo. Chi sceglie di diventare vegetariano lo fa per motivi non biologici nel 99% dei casi, poi credo esista qualche allergia/intolleranza alla carne ma il punto non è questo. In omosessuale biologicamente non riesce ad essere attratto da una persona di sesso diverso, a livello feromonale, non credo ci sia molto da capire no?

    io la vedo diversamente. Tu scegli di non mangiare il formaggio perche ci sei allergico. E una scelta data da una motivazione.

    Se sei allergico al formaggio nessuno ti obbliga a non mangiarlo, se volessi potresti benissimo mangiarne a chili, pero poi dovresti subire le conseguenze della tua scelta.

    Come ho detto, uno sceglie di stare con un altro dello stesso sesso per i motivi che hai citato tu.

    Inoltre il tuo pensiero sul fatto che gli omosessuali non siano attratti dall’altro sesso, credo sia fondamentalente sbagliato.

    Ogni persona alla fine a tendenze bisessuali, chi piu chi meno. Mettiamola in questo modo, la Bellezza e soggettiva, pero quando tu (deduco che sei un uomo claudi) vedi un altro uomo, un uomo davvero bello, e chiaro che non pensi a cose sconscie, pero un pensiero sul fatto che questo e un bel uomo ti viene, non e un pensiero sessuale, ma rimane comunque un pensiero per piccola parte dettato da un attrazione vero un bel uomo. Questo non ti fa gay, assolutamente, pero e solo un esempio del fatto che non esiste solo il bianco e il nero, ci sono anche molte sfumature di grigio. Lo stesso vale per gli omosessuali, anche loro provano un attrazione per l’altro sesso, e minima, ma c’e.
    E se non credi alla mia parola, ci sono molte ricerche che parlano appunto di questo tema, lo stesso Freud ha fatto molte ricerche a riguardo.

    Quindi resto della mia opinione, ogni persona basa la propria scelta di sessualita sulle proprie sensazioni ed emozioni.

    poi, come dici tu, l’omosessualita e quasi sempre una questione ormonale e biologica, e quindi e una cosa che non puo essere scelta, e una condizione con cui si nasce.

    #995340
    bluclaudino
    Partecipante

    io la vedo diversamente. Tu scegli di non mangiare il formaggio perche ci sei allergico. E una scelta data da una motivazione.

    No, non è una scelta se sei obbligato.. altrimenti ti vengono i bubboni :asd:

    Se sei allergico al formaggio nessuno ti obbliga a non mangiarlo, se volessi potresti benissimo mangiarne a chili, pero poi dovresti subire le conseguenze della tua scelta.

    Appunto, è una scelta non naturale. Se tu volessi potresti buttarti nel fuoco. Che significa? Che scelta è? Allora uno può scegliere di fare le cose più suicida della storia.

    Come ho detto, uno sceglie di stare con un altro dello stesso sesso per i motivi che hai citato tu.

    Inoltre il tuo pensiero sul fatto che gli omosessuali non siano attratti dall’altro sesso, credo sia fondamentalente sbagliato.

    Ogni persona alla fine a tendenze bisessuali, chi piu chi meno. Mettiamola in questo modo, la Bellezza e soggettiva, pero quando tu (deduco che sei un uomo claudi) vedi un altro uomo, un uomo davvero bello, e chiaro che non pensi a cose sconscie, pero un pensiero sul fatto che questo e un bel uomo ti viene, non e un pensiero sessuale, ma rimane comunque un pensiero per piccola parte dettato da un attrazione vero un bel uomo. Questo non ti fa gay, assolutamente, pero e solo un esempio del fatto che non esiste solo il bianco e il nero, ci sono anche molte sfumature di grigio. Lo stesso vale per gli omosessuali, anche loro provano un attrazione per l’altro sesso, e minima, ma c’e.
    E se non credi alla mia parola, ci sono molte ricerche che parlano appunto di questo tema, lo stesso Freud ha fatto molte ricerche a riguardo.

    Quindi resto della mia opinione, ogni persona basa la propria scelta di sessualita sulle proprie sensazioni ed emozioni.

    Non ha senso dai.. io sono etero e non posso scegliere di amare un uomo, non ne sono attratto e non potrei, biologicamente, nn percepisco nessun contatto con nessuno dei sensi che possiedo. Tu si? Allora forse sei bisessuale, e non è una scelta nemmeno quello. E qui stiamo parlando di sessualità non di estetica, quindi l’uomo bello/brutto non c’entra.

    Freud fece ricerce 120 anni fa, dovremmo aver fatto qualche passo avanti.. ad occhio e croce :asd:

    poi, come dici tu, l’omosessualita e quasi sempre una questione ormonale e biologica, e quindi e una cosa che non puo essere scelta, e una condizione con cui si nasce.

    Ma cos’è mi stai trollando? :laugh: A parte che bisogna togliere il quasi.. ma stai dicendo che è come dici tu ma pure come dico/diciamo io/noi? :look:

    #995342

    Premettendo che delle volte provo un grande dispiacere (non rabbia o fastidio, proprio dispiacere) quando in una discussione su temi complessi si arriva a semplificare troppo i concetti e a radicalizzare le proprie posizioni su dettagli insignificanti, io penso che la questione “gay si nasce / gay si diventa” sia facilmente superabile.

    Tra l’altro non capisco (anzi sì, lo capisco) perché spesso, quando si parla di omosessualità, le posizioni di chi è tendenzialmente omofobo si avvicinano all’idea “gay si diventa”, mentre le posizioni di chi è tendenzialmente non-omofobo si avvicinano all’idea “gay si nasce”. Secondo me c’è alla base un retaggio culturale piuttosto diffuso (anche tra i non-omofobi) che sembra quasi sottintendere il concetto che una scelta si possa condannare, un modo di essere no. Tra l’altro passando per un cortocircuito logico che fa coincidere il diventare omosessuale con lo scegliere di diventarlo. Ma anche se fosse, a me piacerebbe che il campo venisse sgombrato dall’idea che una scelta personale e che riguarda esclusivamente se stessi si possa condannare: perché si dovrebbe? Non so se anche all’estero è così, ma quando si parla di omosessualità in Italia sembra di essere in un gigantesco tribunale morale dove si applica una giustizia sommaria e che non è basata su alcun codice se non quello della delimitazione del territorio. Perché alla fine questo è: due persone dello stesso sesso che si amano rappresentano per alcuni una minaccia. E quindi ci sono gli invasi e gli invasori (ruoli abbastanza intercambiabili, in verità), che diventano accusatori e accusati che un po’ per forza di cose si pongono in una posizione di difesa (è un modo di essere -> non può essere condannato). Ma anche se fosse una scelta consapevole e del tutto cosciente la conclusione dev’essere comunque “-> non può essere condannato”. Perché dovrebbe essere diversa? Il fatto che la discussione verta così tanto su questo punto, gay si nasce / gay si diventa, secondo me è una vittoria culturale degli omofobi. Finché il concetto di colpa (o addirittura peccato) aleggia sulla gran parte delle discussioni sul tema è come muoversi in un territorio delimitato dalle urine ideologiche di un Giovanardi qualsiasi: è semplicemente il territorio sbagliato.

    Comunque, siccome la discussione (interessante) si è spostata sul lato scientifico, se si vuole utilizzare la scienza come punto d’appoggio direi che il punto d’appoggio dev’essere bello fermo. Non sono uno scienziato, quindi se mi sbaglio mi corigerete (cit.).

    I test di cui parlano gli articoli che avete postato sono basati sugli studi condotti sui gemelli, che sono un modo per valutare il ruolo che i fattori genetici e i fattori ambientali hanno nello sviluppo di un certo carattere (nel senso biologico e non psicologico del termine). Questi studi sono concettualmente piuttosto semplici: si osserva se alcuni caratteri sono presenti in entrambi i gemelli, partendo dal dato che due gemelli monozigoti hanno in comune il 100% dei geni, due gemelli dizigoti in media il 50%. La presenza del carattere in entrambi i gemelli viene definita tecnicamente concordanza. Quindi se un carattere fosse sotto esclusivo controllo genetico la concordanza dovrebbe essere del 100% nei gemelli monozigoti e del 50% nei gemelli dizigoti, e in generale maggiore è la differenza nella concordanza fra gemelli monozigoti e dizigoti e maggiore è il peso dei fattori di natura genetica nel determinare quel carattere.
    Un articolo postato da uno di voi (non ricordo chi, forse blu) citava uno studio secondo cui la concordanza per l’omosessualità è del 52% tra monozigoti e 22% tra i dizigoti. Questo vuol dire che c’è una forte componente ereditaria, che è responsabile di quella forbice del 30%, ma che questa componente non è la sola, altrimenti avremmo avuto valori del 100% per i monozigoti e del 50% per i dizigoti. La componente ambientale è quindi responsabile di una forbice ancora maggiore rispetto a quel 30%. Tra l’altro bisogna tenere in considerazione che nel 50% dei casi i gemelli dizigoti sono di sesso diverso, e che quindi i fattori ambientali a cui sono esposti possono anche differire sensibilmente. Quindi la forbice del 30% è senz’altro sovrastimata.
    Aggiungo che se la componente genetica fosse preponderante l’omosessualità dovrebbe mostrare anche una certa ricorrenza nelle famiglie: una buona percentuale di omosessuali dovrebbe avere almeno un genitore omosessuale che però ha deciso di accoppiarsi con un individuo di sesso diverso. E poi bisognerebbe considerare non solo i fratelli, che condividono geni e, soprattutto fino all’adolescenza, ambiente, ma anche cugini e zii, che condividono geni ma non ambiente.

    Questo partendo da uno studio che ha mostrato una relazione tra geni ed omosessualità, quando ci sono studi che invece non dimostrano alcuna correlazione. Tra l’altro non mi meraviglierei se un giorno si dovesse scoprire che esistono diverse forme di omosessualità, di cui alcune maggiormente influenzate dalla genetica e altre influenzate quasi esclusivamente dall’ambiente.

    In sintesi, tutti gli studi esistenti su genetica e omosessualità, anche quelli più favorevoli all’ipotesi di una forte influenza genetica, dimostrano che se anche l’omosessualità dovesse avere una componente ereditaria i fattori più importanti nel determinarla sono i fattori di natura ambientale. Per questo di studi che dicono “gay si nasce”, da quello che mi risulta, non ne esistono (e non credo ne esisteranno mai).

    Io penso che non si nasca omosessuali ma che lo si diventi. Ovviamente diventarlo non vuol dire scegliere di diventarlo.

    #995344

    Premettendo che delle volte provo un grande dispiacere (non rabbia o fastidio, proprio dispiacere) quando in una discussione su temi complessi si arriva a semplificare troppo i concetti e a radicalizzare le proprie posizioni su dettagli insignificanti, io penso che la questione “gay si nasce / gay si diventa” sia facilmente superabile.

    Tra l’altro non capisco (anzi sì, lo capisco) perché spesso, quando si parla di omosessualità, le posizioni di chi è tendenzialmente omofobo si avvicinano all’idea “gay si diventa”, mentre le posizioni di chi è tendenzialmente non-omofobo si avvicinano all’idea “gay si nasce”. Secondo me c’è alla base un retaggio culturale piuttosto diffuso (anche tra i non-omofobi) che sembra quasi sottintendere il concetto che una scelta si possa condannare, un modo di essere no. Tra l’altro passando per un cortocircuito logico che fa coincidere il diventare omosessuale con lo scegliere di diventarlo. Ma anche se fosse, a me piacerebbe che il campo venisse sgombrato dall’idea che una scelta personale e che riguarda esclusivamente se stessi si possa condannare: perché si dovrebbe? Non so se anche all’estero è così, ma quando si parla di omosessualità in Italia sembra di essere in un gigantesco tribunale morale dove si applica una giustizia sommaria e che non è basata su alcun codice se non quello della delimitazione del territorio. Perché alla fine questo è: due persone dello stesso sesso che si amano rappresentano per alcuni una minaccia. E quindi ci sono gli invasi e gli invasori (ruoli abbastanza intercambiabili, in verità), che diventano accusatori e accusati che un po’ per forza di cose si pongono in una posizione di difesa (è un modo di essere -> non può essere condannato). Ma anche se fosse una scelta consapevole e del tutto cosciente la conclusione dev’essere comunque “-> non può essere condannato”. Perché dovrebbe essere diversa? Il fatto che la discussione verta così tanto su questo punto, gay si nasce / gay si diventa, secondo me è una vittoria culturale degli omofobi. Finché il concetto di colpa (o addirittura peccato) aleggia sulla gran parte delle discussioni sul tema è come muoversi in un territorio delimitato dalle urine ideologiche di un Giovanardi qualsiasi: è semplicemente il territorio sbagliato.

    Comunque, siccome la discussione (interessante) si è spostata sul lato scientifico, se si vuole utilizzare la scienza come punto d’appoggio direi che il punto d’appoggio dev’essere bello fermo. Non sono uno scienziato, quindi se mi sbaglio mi corigerete (cit.).

    I test di cui parlano gli articoli che avete postato sono basati sugli studi condotti sui gemelli, che sono un modo per valutare il ruolo che i fattori genetici e i fattori ambientali hanno nello sviluppo di un certo carattere (nel senso biologico e non psicologico del termine). Questi studi sono concettualmente piuttosto semplici: si osserva se alcuni caratteri sono presenti in entrambi i gemelli, partendo dal dato che due gemelli monozigoti hanno in comune il 100% dei geni, due gemelli dizigoti in media il 50%. La presenza del carattere in entrambi i gemelli viene definita tecnicamente concordanza. Quindi se un carattere fosse sotto esclusivo controllo genetico la concordanza dovrebbe essere del 100% nei gemelli monozigoti e del 50% nei gemelli dizigoti, e in generale maggiore è la differenza nella concordanza fra gemelli monozigoti e dizigoti e maggiore è il peso dei fattori di natura genetica nel determinare quel carattere.
    Un articolo postato da uno di voi (non ricordo chi, forse blu) citava uno studio secondo cui la concordanza per l’omosessualità è del 52% tra monozigoti e 22% tra i dizigoti. Questo vuol dire che c’è una forte componente ereditaria, che è responsabile di quella forbice del 30%, ma che questa componente non è la sola, altrimenti avremmo avuto valori del 100% per i monozigoti e del 50% per i dizigoti. La componente ambientale è quindi responsabile di una forbice ancora maggiore rispetto a quel 30%. Tra l’altro bisogna tenere in considerazione che nel 50% dei casi i gemelli dizigoti sono di sesso diverso, e che quindi i fattori ambientali a cui sono esposti possono anche differire sensibilmente. Quindi la forbice del 30% è senz’altro sovrastimata.
    Aggiungo che se la componente genetica fosse preponderante l’omosessualità dovrebbe mostrare anche una certa ricorrenza nelle famiglie: una buona percentuale di omosessuali dovrebbe avere almeno un genitore omosessuale che però ha deciso di accoppiarsi con un individuo di sesso diverso. E poi bisognerebbe considerare non solo i fratelli, che condividono geni e, soprattutto fino all’adolescenza, ambiente, ma anche cugini e zii, che condividono geni ma non ambiente.

    Questo partendo da uno studio che ha mostrato una relazione tra geni ed omosessualità, quando ci sono studi che invece non dimostrano alcuna correlazione. Tra l’altro non mi meraviglierei se un giorno si dovesse scoprire che esistono diverse forme di omosessualità, di cui alcune maggiormente influenzate dalla genetica e altre influenzata quasi esclusivamente dall’ambiente.

    In sintesi, tutti gli studi esistenti su genetica e omosessualità, anche quelli più favorevoli all’ipotesi di una forte influenza genetica, dimostrano che se anche l’omosessualità dovesse avere una componente ereditaria i fattori più importanti nel determinarla sono fattori di natura ambientale. Per questo di studi che dicono “gay si nasce”, da quello che mi risulta, non ne esistono (e non credo ne esisteranno mai).

    Io penso che non si nasca omosessuali ma che lo si diventi. Ovviamente diventarlo non vuol dire scegliere di diventarlo.

    Concordo con molto di quello che hai esposto. Tuttavia non leggo le parole “cuore” oppure “sentimenti”. Credo siano il fattore determinante (anche se sembra molto semplicistico come pensiero).

    #995349

    Concordo con molto di quello che hai esposto. Tuttavia non leggo le parole “cuore” oppure “sentimenti”. Credo siano il fattore determinante (anche se sembra molto semplicistico come pensiero).

    Si affronterebbe la questione da un punto di vista differente 🙂

    #995352
    max23
    Membro

    Sono appena stato bocciato a Biologia & Genetica umana, ma genetica l’avevo passata :sisi:
    Hai spiegato molto bene un concetto fondamentale nella trasmissione di molti geni, complimenti 😀
    Concordo pienamente con l’analisi…
    Molto probabilmente si tratta di una cosa correlata sia ad una moltitudine di geni che all’ambiente (nel senso genetico del termine) :sisi:
    Quindi non si “nasce” omosessuali, al massimo si eredità una serie di geni che ci rende soggetti alla possibilità di diventarlo.
    Senza ovviamente sceglierlo.

    #995355
    bluclaudino
    Partecipante

    Thin/max ho letto gli interventi e faccio una domanda con premessa chiarificatrice: io in realtà non ho parlato di ereditarietà ma di genetica. E’ vero che i geni si ereditano, ma se non erro gran parte di essi è generata da un fattore random che i geni ereditari non controllano. Si possono ereditare gli occhi azzurri, i capelli biondi, ma Einstein aveva ereditato la sua genialità? Erano una lunga stirpe di geni? Mozart veniva da una lunga stirpe di musicisti? Ho preso due esempi estremi perchè il fatto che siano ineguagliabili fa capire come certi caratteri non si ereditino ma siano comunque innati. Se una X persona random studiasse tutto il giorno tutti i giorni tutta la vita musica non si avvicinerebbe nemeno di striscio a Mozart, quindi certe cose benchè siano acquisibili sono probabilmente innate.

    Quindi mi/vi chiedo: perchè il “gene gay” non potrebbe essere semplicemente una variabile random, innata e non ereditaria? Sarebbe random, come l’amare la musica o gli animali, sarebbe innata e quindi non “regredibile/eliminabile”, e non sarebbe ereditario poichè legato ad un fattore di casualità non influenzato dal patrimonio genetico genitoriale. E’ un ipotesi che potrebbe avere senso?

    Per me è l’unica che ha senso, e spiego il perchè. Possiamo “allenare” il nostro gusto: bevendo caffe amaro per molte volte allena la nostra percezione di quel gusto ed un bel giorno ci accorgeremmo che possiamo non metterci più lo zucchero. Stessa cosa con gli odori, e si può sperimentare andando in un paese asiatico: hanno un “odore” che noi riconosciamo poichè non abituati a loro, cosa dovuta soprattutto all’alimentazione, ed ovviamente dopo un primo momento insorge una sorta di assuefazione a quell’odore diventando familiare. Questo però lo paragono al “gusto sessuale”: se l’orientamento sessuale è influenzabile dall’ambiente, significa che è allenabile? Quindi un soggetto con una predisposizione ereditaria (come dite voi, max) ad essere omosessuale se posto nella situazione di “allenarsi ad essere etero” diventa etero? Se la risposta è si, allora è come dite Thin/Max da una parte con l’orientamento influenzato dall’ambiente, ma da una parte non lo è, visto che sarebbe non predeterminato. Se la risposta fosse no avremmo una contraddizione ancora più grande, l’orientamento non sarebbe “allenabile” (quindi influenzabile con l’ambiente) ma decisamente predeterminato.

    Spero di essermi spiegato e di non aver fatto troppa confusione :ahsisi:

    #995378

    Thin/max ho letto gli interventi e faccio una domanda con premessa chiarificatrice: io in realtà non ho parlato di ereditarietà ma di genetica. E’ vero che i geni si ereditano, ma se non erro gran parte di essi è generata da un fattore random che i geni ereditari non controllano. Si possono ereditare gli occhi azzurri, i capelli biondi, ma Einstein aveva ereditato la sua genialità? Erano una lunga stirpe di geni? Mozart veniva da una lunga stirpe di musicisti? Ho preso due esempi estremi perchè il fatto che siano ineguagliabili fa capire come certi caratteri non si ereditino ma siano comunque innati. Se una X persona random studiasse tutto il giorno tutti i giorni tutta la vita musica non si avvicinerebbe nemeno di striscio a Mozart, quindi certe cose benchè siano acquisibili sono probabilmente innate.

    Quindi mi/vi chiedo: perchè il “gene gay” non potrebbe essere semplicemente una variabile random, innata e non ereditaria? Sarebbe random, come l’amare la musica o gli animali, sarebbe innata e quindi non “regredibile/eliminabile”, e non sarebbe ereditario poichè legato ad un fattore di casualità non influenzato dal patrimonio genetico genitoriale. E’ un ipotesi che potrebbe avere senso?

    Per me è l’unica che ha senso, e spiego il perchè. Possiamo “allenare” il nostro gusto: bevendo caffe amaro per molte volte allena la nostra percezione di quel gusto ed un bel giorno ci accorgeremmo che possiamo non metterci più lo zucchero. Stessa cosa con gli odori, e si può sperimentare andando in un paese asiatico: hanno un “odore” che noi riconosciamo poichè non abituati a loro, cosa dovuta soprattutto all’alimentazione, ed ovviamente dopo un primo momento insorge una sorta di assuefazione a quell’odore diventando familiare. Questo però lo paragono al “gusto sessuale”: se l’orientamento sessuale è influenzabile dall’ambiente, significa che è allenabile? Quindi un soggetto con una predisposizione ereditaria (come dite voi, max) ad essere omosessuale se posto nella situazione di “allenarsi ad essere etero” diventa etero? Se la risposta è si, allora è come dite Thin/Max da una parte con l’orientamento influenzato dall’ambiente, ma da una parte non lo è, visto che sarebbe non predeterminato. Se la risposta fosse no avremmo una contraddizione ancora più grande, l’orientamento non sarebbe “allenabile” (quindi influenzabile con l’ambiente) ma decisamente predeterminato.

    Spero di essermi spiegato e di non aver fatto troppa confusione :ahsisi:

    Allora: quello che si eredita sono i geni. Se un determinato carattere deriva dall’interazione tra geni ed ambiente (multifattoriale) tu puoi ereditare la componente genetica del carattere, ma non il carattere in sé. Il QI oramai è assodato che sia un carattere multifattoriale, per cui il padre di Einstein non aveva il QI del figlio, la madre neppure, ma la combinazione di geni ereditata dai due genitori e l’intervento dei fattori ambientali hanno fatto sì che Einstein avesse un elevato QI. Probabilmente il QI medio della famiglia Einstein era superiore rispetto al QI medio della popolazione, dato che i caratteri multifattoriali hanno comunque una tendenza all’aggregazione familiare, anche se non sono trasmessi tali e quali.

    Quando parli di ereditare ti riferisci a caratteri (colore dei capelli, colore degli occhi) controllati da pochi geni e rispetto ai quali i fattori ambientali hanno poca influenza. Quindi in base alla combinazione di quei pochi geni tu avrai un certo colore della pelle, un certo colore degli occhi e così via. Ma le cose non possono essere messe sullo stesso piano, perché il QI o, ancora di più, l’orientamento sessuale, saranno influenzati da decine e decine di geni la cui azione è modulata da un numero enorme di fattori ambientali. Quello che definisci fattore random non sono altro che i fattori ambientali (che possono anche essere in grado di modificare le stesse caratteristiche genetiche, da cui il tuo “genetico ma non ereditario”).

    Sul fatto di essere “allenabile”, se per allenare intendi fornire costantemente certi input in modo da ottenere un certo output, ovviamente l’orientamento sessuale non sarà allenabile, perché non hai il controllo di tutti fattori che lo determinano. Ma influenzabile, dal momento che sicuramente l’omosessualità non è solo genetica (perché a quel punto sarebbe ereditaria), lo è sicuramente. Almeno fino a quando i fattori che sono in grado di determinarlo possono essere modificati (se ad esempio un determinato contesto sociale favorisce un certo tipo di orientamento sessuale – ma non parlo soltanto di omosessualità/eterosessualità, parlo anche del banalissimo preferire in generale le brasiliane anziché le giapponesi – immagino che vivere in quel contesto sociale influenzi più l’orientamento sessuale di un adolescente che di un vecchio di 80 anni, credo soprattutto a causa di una minore plasticità del sistema nervoso).

    [SPOILER]max, spero di averle dette giuste anche stavolta :asd: la genetica mi ha sempre affascinato tantissimo, ci ho fatto un sacco di letture sopra, ma qualcosa l’avrò inevitabilmente dimenticata o capita male[/SPOILER]

    #995403
    bluclaudino
    Partecipante

    Guarda non ri-rispondo perchè su tante cose concordo e non saprei nemmeno controbattere a quelle su cui non concordo molto :asd: Però veramente mi riesce difficile vedere la sessualità come una cosa dovuta all’ambiente.. nel senso ok, se uno ha una tendenza sessuale di tipo omo ma vive in una famiglia di cattobigotti è chiaro che sarà in difficoltà a dichiararsi, ma la sessualità di base rimane preimpostata.

    Forse un esempio potrebbe aiutarmi :asd:

    #995411
    max23
    Membro

    Guarda non ri-rispondo perchè su tante cose concordo e non saprei nemmeno controbattere a quelle su cui non concordo molto :asd: Però veramente mi riesce difficile vedere la sessualità come una cosa dovuta all’ambiente.. nel senso ok, se uno ha una tendenza sessuale di tipo omo ma vive in una famiglia di cattobigotti è chiaro che sarà in difficoltà a dichiararsi, ma la sessualità di base rimane preimpostata.

    Forse un esempio potrebbe aiutarmi :asd:

    E’ perchè fraintendi la definizione di ambiente in genetica :asd:
    Per fattori ambientali si intende un po’ tutto, dall’ambiente in cui si vive alle esperienze che si fanno passando da altri fattori come l’alimentazione e la situazione famigliare ecc. ecc. 😀

    #995416
    bluclaudino
    Partecipante

    E’ perchè fraintendi la definizione di ambiente in genetica :asd:
    Per fattori ambientali si intende un po’ tutto, dall’ambiente in cui si vive alle esperienze che si fanno passando da altri fattori come l’alimentazione e la situazione famigliare ecc. ecc. 😀

    Eh ok.. questo l’avevo capito :asd:

    Ma come potrebbe farmi diventare omosessuale la mia famiglia? O i miei amici? O quello che mangio? O le esperienze che faccio, premettendo che di supposte non ne consentirei? Manco vedessi tutto il giorno piselli e banane lo diventerei :asd:

    #995419
    chaplin
    Partecipante

    Eh ok.. questo l’avevo capito :asd:

    Ma come potrebbe farmi diventare omosessuale la mia famiglia? O i miei amici? O quello che mangio? O le esperienze che faccio, premettendo che di supposte non ne consentirei? Manco vedessi tutto il giorno piselli e banane lo diventerei :asd:

    Solo a fini puramente scientifici… mi piacerebbe vederti condannato a 20 anni di galera, da passare in cella con Rashid detto “20 pollici” e verificare il risultato… :sisi:
    No… le dita di Rashid non sono tutte pollici…:icon_rolleyes:

    Tonno… :prrr:

    #995429

    Guarda non ri-rispondo perchè su tante cose concordo e non saprei nemmeno controbattere a quelle su cui non concordo molto :asd: Però veramente mi riesce difficile vedere la sessualità come una cosa dovuta all’ambiente.. nel senso ok, se uno ha una tendenza sessuale di tipo omo ma vive in una famiglia di cattobigotti è chiaro che sarà in difficoltà a dichiararsi, ma la sessualità di base rimane preimpostata.

    Forse un esempio potrebbe aiutarmi :asd:

    Eh ok.. questo l’avevo capito :asd:

    Ma come potrebbe farmi diventare omosessuale la mia famiglia? O i miei amici? O quello che mangio? O le esperienze che faccio, premettendo che di supposte non ne consentirei? Manco vedessi tutto il giorno piselli e banane lo diventerei :asd:

    Non devi ragionare su te stesso blu, è ovvio che quando si ha un’identità sessuale ben definita è molto difficile che questa possa essere stravolta. Ma se fossi cresciuto qualche decennio fa in una tribù Siwa[/U], per farti un esempio, probabilmente saresti stato omosessuale.

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