carcere

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  • Questo topic ha 34 risposte, 18 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 14 anni fa da shikaku.
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  • #780690
    Redazione
    Amministratore del forum

    M’ero dimenticato di aver postato in questo thread:asd:
    Per quanto riguarda il rapporto povertà–>criminalità, son d’accordo con te. Non intendevo di certo fare della povertà la giustificazione del crimine, ma volevo solo inquadrarla come causa. Son sempre stato convinto che oltre all’essenziale lotta al crimine tramite le forze dell’ordine, fosse più importante agire alla radice del problema. Se un’infezione ti provoca la febbre è quasi inutile cercare solo di far abbassare la temperatura, se contemporaneamente non curi anche l’infezione.

    Questo forse è un pò OT ma mi va di dirlo:tongue:
    Hai parlato di ONLUS, giustissimo, svolgono un ruolo molto importante di assistenza sociale. Qui da me ad esempio è molto attiva la Caritas, e per quanto io sia ateo e abbastanza anti-clericale, rispetto profondamente il ruolo che svolge sul territorio. Però il fatto che queste forme di aiuto vengano da terzi è anche sintomo di una sconfitta dello Stato.
    Assistere coloro che ne hanno bisogno dovrebbe essere compito delle istituzioni e non solo dei cittadini e delle associazioni.Purtroppo però di politiche sociali serie non se ne fanno perchè son costose e perchè si teme che si degeneri in assistenzialismo senza contare l’ideologia liberale e liberista che vuole lo Stato quanto meno interventista possibile.

    Perfettamente d’accordo con te

    #780699
    Vergil
    Membro

    Per me è giusto farli lavorare e tutto il resto ma fargliela pagare per ciò che hanno fatto

    #780723
    redruby
    Membro

    ieri sera sul programma che immagino conosciate tutti, le iene, hanno fatto un servizio su un carcere in Calabria (mi sembra), dove facevano vedere i prigionieri trattati umanamente, che lavoravano e venivano anche pagati, circa 500 euro al mese, per poi farli integrare meglio nella società una volta usciti. Le statistiche infatti sono 7 prigionieri su 10 ritornano a delinquere nelle carceri ”tradizionali”, mentre solo 1 prigioniero su 40 torna a delinquere in quella prigione.

    La domanda mi sembra sorga spontanea: siete d’accordo con questo tipo di ”gestione” del carcere?

    Personalmente sono d’accordo sul fatto di farli lavorare per farli integrare nella società in futuro, ma credo che in questo modo non si punisca abbastanza quello che hanno fatto di male (omicidio, rapina ecc…), anzi, gli si dà un lavoro quando prima non ce l’avevano, quindi in qualche modo è come fargli un favore, anche se rimangono rinchiusi li’ per 20 e passa anni.

    credo che sia un progetto valido e “sostenibile” (anche in Italia)
    Una domanda, per gli esperti in materia, far lavorare i detenuti non è anticostituzionale?
    mi spiego meglio, non esiste (o esisteva, non sono più molto aggiornata) una legge che impediva questo?
    Quello che sta accadendo in Calabria è forse un progetto pilota?

    #780750
    shikaku
    Membro

    credo che sia un progetto valido e “sostenibile” (anche in Italia)
    Una domanda, per gli esperti in materia, far lavorare i detenuti non è anticostituzionale?
    mi spiego meglio, non esiste (o esisteva, non sono più molto aggiornata) una legge che impediva questo?
    Quello che sta accadendo in Calabria è forse un progetto pilota?

    In effetti non è possibile costringere qualcuno a fare qualcosa di specifico con la forza (basti pensare che se un professionista non rispetta un contratto in cui si impegnava a fare qualcosa, pagherà penali, risarcirà i danni ma se non vuole nessuno può costringerlo a fare quello che si era impegnato a fare).
    Allo stesso modo in casi come questi di solito vengono scelti un tot di detenuti fra vari candidati, cioè gente che chiede di partecipare a questi progetti, se uno non vuole parteciparvi non può essere costretto:sisi:

    #625071
    Ely
    Partecipante

    Appunto…
    Il carcere ha innanzitutto una funzione rieducativa per recuperare il soggetto e la funzione punitiva che pure è essenziale (anche a fini deterrenti) è comunque assicurata dalla limitazione della libertà.Quella è la punizione e resta la stessa in ogni carcere, con la differenza che altrove “sopravvivere” nelle carceri comporta un tortura psicologica (in alcuni casi anche fisica) che non servono a nulla se non a far sì che anche chi criminale non lo è si adegui a quello stile di vita per sopravvivere.
    Rieducare deve essere la missione degli istituti di detenzione ed evitare che i crimini si ripetano.
    Poi il problema vero della recidività non si ha con gli assassini, ma la piccola delinquenza, oltre a quella organizzata. Uno che uccide la moglie, o uccide durante una lite difficilmente si ripeterà, ma il ladro, il rapinatore, lo spacciatore, sono questi che secondo me continuano a delinquere a prescindere da quanto tempo passano in carcere perciò inserirrli nel mondo del lavoro, farli integrare nella società può essere una buona soluzione, visto che il più delle volte queste sono persone che vengono dalla miseria e trovano nel crimine la via più facile per vivere in modo “decente”. Esempi come quello mostrato dalle Iene dovrebbero essere la normalità e non la sperimentazione.

    QUOTO in pieno!

    Lasciarli da soli a crogiolare nei loro pensieri e nel loro odio non è affatto una scelta saggia,(senza contare che gli fa perdere il contatto con la realtà esterna)potrebbero anche uscire di prigione ancora più pericolosi di quando ci sono entrati quindi secondo me è da evitare assolutamente.
    io credo che far visualizzare nuove prospettive a questo genere di persone sia la cosa migliore, inoltre già il fatto che vogliano partecipare anche se non costretti dimostra un ottimo inizio e la volontà di cambiare se stessi, la spinta certo deve venire da loro ma porgergli una mano può solo che aiutarli e sono i fatti a parlare 1 solo su 40 che torna nella criminalità mi sembra quasi incredibile.
    Con questo non voglio assolutamente intendere che sono tutti delle povere vittime incastrate dalle condizioni di vita.Credo solo,per quanto odio ammetterlo,che ognuno ha le sue ragioni…
    Non bisogna perdonare mai un crimine, ma esclusi quei pazzi senza scrupoli, io credo che bisogna dare una seconda possibilità a chi la desidera.

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