Dylan Dog: il fenomeno – Dellamorte Dellamore

di IORI_17 9

Apriamo questa rubrica dedicata a tutto ciò che contiene ed è legato al nome di Dylan Dog partendo dall’opera che non ne riporta il titolo, ma che covava l’indagatore dell’incubo dentro di sè.

Il libro scritto da Tiziano Sclavi nel 1983 (3 anni prima della pubblicazione del numero 1 di Dylan Dog) è rimasto inedito fino al 1991, quando fu pubblicato dalla casa Camunia ed arrivò a vendere 100’000 copie. Nella stesura di questo racconto Sclavi è già maturato letteralmente e fonde alla perfezione tutti gli aspetti che avevano contraddistinto i suoi precedenti romanzi: troviamo l’horror soprannaturale amalgamato nella banalità della vita quotidiana, un humour nero, freddo e ricercato contrapposto a battute semplici e personaggi buffi nella loro normalità, la profondità dei pensieri divulgati attraverso i propri personaggi affiancata allo scorrere implacabile degli eventi e l’utilizzo di una simbologia complementare per le sue storie.

La storia

Francesco Dellamorte, la cui madre si chiamava Dellamore, è un becchino che è sempre vissuto nel piccolo paesino lombardo Buffalora (il fatto che davvero una frazione di Brescia si chiami così è solo una coincidenza) affiancato dall’assistente amichevolmente denominato “Gnaghi” a causa del mutismo che gli permette di pronunciare solo versi riconducibili a quella parola. Il suo lavoro presenta delle variazioni rispetto a ciò di cui si occupano tutti gli altri custodi di cimiteri: a Buffalora i cadaveri tornano in vita come zombie entro 7 giorni dalla loro morte e per “riucciderli” Francesco si serve della sua Bodeo 1889 per sparargli alla testa.

Il personaggio

Dellamorte è una figura molto frastagliata psicologicamente in perfetta contrapposizione col personaggio di Dylan, mentre il più famoso sente dentro di sè la “chiamata dell’eroe” che lo porta sempre a compiere buone azioni Francesco segue solo la sua volontà e i suoi istinti, benigni o maligni che siano. Si rapportano in modo diverso anche verso il mondo esterno e ciò che li tocca: Francesco non cerca un senso nella vita e non vuole trovare una spiegazione a quel che gli succede, al contrario Dylan rifiuta il non senso e l’inutilità, nella ricerca senza sosta di un perchè ai piccoli e grandi misteri della sua vita. Un altro aspetto che li accomuna e contemporaneamente li pone su due sponde diverse è l’amore: entrambi hanno trovato l’amore della propria vita ma hanno dovuto dirgli addio perchè strappatogli dalla morte, così iniziano a cercarlo in ogni donna per la quale provino dei sentimenti, ma reagendo in modi diversi: se Dylan ha più volte assicurato di sentire un affetto sincero per ognuna delle ragazze con cui è stato Francesco perde il controllo ed inizia a fondere il lavoro con la vita privata, infatti dopo essersi spinto dove ben pochi altri uomini si spingerebbero per amore di una donna (girava la falsa voce che fosse impotente, cosa che ha attratto una ragazza “timorosa” del sesso a causa di un trauma, così decide di fare un’operazione per “soddisfare” la sua nuova fiamma, atto che si rivelerà inutile in quanto la ragazza in seguito ad uno stupro abbandonerà le sue paure e lo mollerà) inizia a dare libero sfogo ad ogni suo istinto, andando a prostitute con lo scopo di ucciderle, sparando a dei ragazzi che lo ridicolizzavano fino ad arrivare ad assassinare degli innocenti per “portarsi avanti col lavoro” (particolare anche l’atto di seppellire insieme due fidanzati definendosi romantico per questo). Come elementi marginali condividono anche diverse caratteristiche particolari: Dylan cerca di costruire un modellino di galeone, invece Francesco spende il suo tempo con quello di un teschio, hanno una pistola personale e abbastanza inusuale per i loro tempi che puntualmente scordano e gli viene lanciata dal loro assistente ed entrambi ottengono un discreto successo con le donne.

Altre apparizioni


Dellamorte è apparso in un albo della serie regolare di Dylan Dog, il numero 131 “Quando cadono le stelle”, e nello speciale numero 3 intitolato “Orrore nero” nel quale viene ripercorsa a grandi linee la storia del libro che lo vede protagonista, affiancata da un’avventura di Dylan che porterà i due ad incontrarsi.
L’indagatore dell’incubo lo nomina per due volte invece, la prima nel numero 94 “La donna che uccide il passato” quando dice: “Uff! Se mi vedesse il mio amico Dellamorte… penserebbe che voglio rubargli il mestiere!” mentre è intento a riesumare un cadavere, la seconda nel 205 quando scopre che l’uomo che stava pedinando è un becchino e gli rivolge queste parole: “E allora? È un lavoro come un altro, dopotutto… su un mio amico italiano hanno fatto anche un film!”. Già, su Francesco Dellamorte è stato fatto anche un film diretto da Michele Soavi ed interpretato proprio da Rupert Everett, ma di questo parleremo un’altra volta.

Per concludere direi che questo libro è davvero particolare e offre diverse chiavi di interpretazione, grazie alla bravura dell’autore che usa tecniche di scrittura impensabili alle volte come se stesse scrivendo il copione di un film (il libro si chiude con i titoli di coda) alle volte come se raccontasse un fumetto la lettura risulta anche scorrevole e coinvolgente. Come avrete capito Sclavi tratta temi abbastanza pesanti alleggerendoli con dell’umorismo nero e delinea perfettamente gli interpreti della sua storia (vi assicuro che amerete Gnaghi per l’innocenza che lo contraddistingue), giocando in continuazione tra “senso” e “non senso” della storia. Se tutto ciò vi stuzzica consiglio di recuperare il libro nel caso non l’abbiate già letto, io mi sono letteralmente innamorato di certi passaggi, nel frattempo vi saluto e vi dò appuntamento alla prossima settimana.

Commenti (9)

  1. Bellissimo articolo! L’ho letto con grande interesse perch� sapevo relativamente poco di Dellamorte tra cui il film con Everett ed il fatto che fosse una sorta di antecedente di Dylan.

    Ottimo.

    1. Grazie Manuel, mi fa davvero piacere! :biggrin:

      1. IORI si trova in giro il romanzo? Da chi � edito? perch� quello dell’immagine non mi aiuta a ricercare info :pinch:

      2. Il romanzo � stato pubblicato da Camunia per� ormai � davvero raro, su ebay ne ho visti un paio ma i prezzi sono abbastanza alti, ti passo in privato i link cos� valuti.

  2. Ehmm… io non ho capito una cosa: ma � un romanzo o un fumetto? Pensavo un romanzo ma non mi spiego le immagini nell’articolo :wassat:

    1. Errore mio che non ho spiegato, mi ero posto il dubbio ma ho dato per scontato che si capisse: le immagini che ho postato sono prese da “Orrore nero”, lo speciale numero 3 di Dylan Dog in cui appare anche Dellamorte, perdono. :tongue:
      In effetti il romanzo originale ha delle illustrazioni fatte da Stano, sono 12 per l’esattezza, ma in rete sembrano irreperibili.

  3. Gran bell’articolo.
    Ma ho una curiosit�. In cadono le stelle non ho mai notato ci fosse Dellamorte. Mi sapete dire dove??

    1. Errore mio, ho ricontrollato adesso l’albo ed effettivamente n� appare n� viene citato, o ho fatto confusione con un altro albo o l’unica apparizione � in Orrore Nero, cercher� di informarmi. Grazie della segnalazione, correggo subito. 😉

    2. Effettivamente anche io non ricordo Francesco Dellamorte in “Quando cadono le stelle”… ma sono sicuro ci sia un albo della serie regolare in cui ricompare! Mi sa che mi tocca andare a spulciarli tutti e 296!

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