Contro il Chikan, lezione di auto-difesa per donne

di Redazione 20

L’argomento di cui parleremo oggi è molto importante quanto delicato, essendo questo un blog che parla di Giappone ci focalizzeremo soprattutto in quell’area ma è da tenere presente che i contenuti di questo articolo possono benissimo essere estesi in qualunque zona geografica, nessun Paese escluso. Dopo questa breve premessa iniziamo col mettere le basi per parlare del succo del discorso.

Il termine giapponese di violenza su una donna per abuso è chiamato Chikan (in kanji ??, in katakana ???, in hiragana ???) ed è usato anche per indicare i molestatori di sesso maschile. È la situazione di donna in un ambiente pubblico, prevalentemente in luoghi o strade poco frequentate che viene aggredita fisicamente da un individuo maschile. Questa è una tematica che sta molto a cuore ai giapponesi tant’è vero che si sono notevolmente attivati per scongiurare questo tipo di fenomeno fornendo ad esempio numerose zone pubbliche dove l’accesso è consentito solo alle donne, soprattutto in orari serali, notturni e nei week-end. Generalmente i posti “rosa” sono presenti nei parcheggi, metropolitane e treni.

Ma questi non sono gli unici metodi che si usano per contrastare il fenomeno, un pratico esempio è dato da queste immagini prese da un libro di testo giapponese nel quale si istruisce la ragazza a delle mosse tutto sommato semplici contro un possibile malintenzionato. Naturalmente queste poche immagini non possono sostituirsi ad un corso vero e proprio di difesa personale (di cui vi darò un link abbastanza utile a fine articolo) tuttavia la circolazione di queste informazioni è solo un bene quindi iniziamo con la spiegazione.

  • Se un delinquente attaccandoti da davanti cerca di strangolarti…
  • Abbassa velocemente la tua testa e protenditi in avanti per evitare lo strangolamento dalle sue mani.

  • Distendi il tuo corpo e colpiscilo con la tua testa sul suo mento.

  • Poi, colpiscilo con una ginocchiata nei testicoli. (ndr. Questa funziona sempre)

  • Quando l’assalitore è piegato dal dolore approfittatene per colpirlo sulla schiena.

  • Dopo, prendete la sua testa con entrambe le mani e colpitelo con una ginocchiata in faccia il più forte possibile.

  • Quando cade a terra stategli dietro, alzate la gamba e dategli un calcio sulle costole.

  • Continuate a dare calci alle costole più forte che potete. Ripetete questo movimento per 8 volte consecutive.

Pseudo lezione finita, per chi volesse approfondire o fosse interessata ad un corso del genere ho trovato questo sito difesadonna.it che per sedi è molto presente in Lombardia e che fornisce ulteriori informazioni utili.

[via|loneleeplanet]

Commenti (20)

  1. Argomento spinoso quello che hai voluto trattare.

    Spero che le immagini che hai segnalato non siano le sole indicazioni che in Giappone danno alle donne 🙂

    E spero che anche nel tuo link facciano un lavoro serio.

    1. Ho trovato un buono spunto queste immagini per parlare di un argomento che spesso non si tratta. Tra l’altro facendo dei piccoli errori che ho corretto in seguito con l’aiuto di chi ha pi� conoscenza (grazie Aoikage :D).
      Non posso assolutamente garantire personalmente per il link, volevo rendere pi� concreta l’iniziativa mettendo a disposizione degli utenti qualche informazione in pi�. Se tuttavia qualcuno avesse buone informazioni e contatti utili non esiti a scriverlo qui =)

      1. La difesa personale femminile (ma non solo quella) � una cosa che mi tocca un da vicino; vedo tanti corsi di autodifesa che non fanno altro che riempire di illusioni i propri frequentanti.

        Ecco il perch� del mio commento 🙂

        Soprattutto, come dice Marilla00 un paio di commenti qua sotto, non bastano quattro 5 mosse per difendersi, la difesa in se � un concetto che parte molto prima, ed il link che hai segnalato parla bene di questa cosa.

  2. Bella roba. Mi piace come i giapponesi trattino queste cose! Che funzionino o meno,l’interesse � di esempio!

  3. La mossa in assoluto pi� efficace � senza dubbio quella della figura 4 (sperimentata personalmente ) quanto al resto…… certo in teoria � tutto molto semplice, nella pratica spesso la situazine � psicologicamente pi� complessa e una reazione cos� pronta non � da tutte, una sola cosa � certa, la violenza � qualcosa di inaccettabile e mostruoso, le prime a doverselo ricordare sempre e in ogni circostanza siamo proprio noi donne. Quindi bando alle remore e picchiamo duro se serve.

  4. Dopo gli 8 calci alle costole mettete il braccio attorno alla gola del malintenzionato e con un movimento secco e deciso dell’altra mano girategli il collo fino a che sentite “crick”.

    Quando avrete finito di infierire sul cadavere, ad esempio strappando gli occhi e sputando con buona salivazione, rubate un bulldozer dal cantiere vicino e investite quello che resta del corpo del malintezionato a massima velocit�.
    Ripetete questo movimento per 8 volte consecutive.

  5. Non conosco le leggi in vigore in Giappone, ma in Italia sarebbe violenza fisica su persona ed � proibito dalla legge.

    1. Non sarebbe legittima difesa? Reagisco solo in seguito ad un tentativo di aggressione, non mi metto mica a menare calci nelle costole a passanti a caso! C’� una bella differenza.

      1. No? Io lo faccio tutti i pomeriggi 🙂

      2. Un conto � reagire, un’altro � infierire

      3. Se avessi tra le mani un tipo del genere gli farei anche ben altro^^ altro che infierire.

  6. Non Funziona mica cos�, non esiste la legittima difesa.
    se tu provochi violenza fisica su una persona tu violi la legge.

    1. Mi dispiace tanto contraddirti ma la legittima difesa nel nostro ordinamento giuridico esiste eccome, art. 52 del codice penale “Non � punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto/a dalla necessit� di difendere un diritto proprio o altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa”.
      Fra i diritti tutelati � contemplata anche la propria o l’altrui incolumit�, inoltre un recente comma aggiunto nel 2006 ha introdotto una presunzione assoluta di proporzione tra difesa e offesa nei casi di reazione avvenuta in presenza di un pericolo di aggressione fisica.
      Questo significa che se vengo aggredita fisicamente sono legalmente legittimata a difendermi anche provocando offesa al mio aggressore.
      Va bene essere pacifisti, ma essere sempre calpestati solo perch� si � donne non mi sta per niente bene.

  7. @akito89
    So anch’io che la violenza su donna sia fisica che sessuale � un’atto schifoso, ma cos� violi la legge

    1. J�m, so che nessuno qui sta difendendo l’altra parte =) per� cercando di mettermi in quella situazione credo che reagirei d’istinto piuttosto che pensare ad una possibile denuncia

  8. Sul fatto che infierire sul povero malcapitato sia sbagliato non penso interessi veramente a nessuno, non penso esista giudice che darebbe ragione ad un aspirante violentatore, in un momento del genere non si pu� pretendere di giudicare razionalmente l’operato di una persona, poi bisogna ammettere anche una cosa: non penso che siano tanti gli uomini che andrebbero a sbandierare in giro di essere stati pestati da una donna, scusate per il commento sessista ma � un dato di fatto, comunque la parte del “colpite esattamente 8 volte le costole dell’assalitore” mi sa tanto di istruzioni dell’Ikea, non so voi.

  9. Io ho fatto un corso di difesa personale una volta e la cosa che l’istruttore ci raccomandava era quella di trovare una via di fuga.
    Stare l� a infierire � pericoloso, il tizio potrebbe non essere cos� “distrutto” come pensiamo e potrebbe persino riuscire a ribaltare la situazione.
    Una volta allontanata la minaccia diretta, dopo averlo costretto a piegarsi in due o chiss� che altro, bisogna *scappare* e anche il pi� velocemente possibile.
    Altro che ginocchiate, gomitate e calci..
    Tanto pi� che all’aggredita non � consentito di punire l’aggressore. Non siamo giudici n� esecutori, non siamo noi a dover stabilire la sua pena e metterla in pratica.
    Costringerlo ad accasciarsi e scappare � difesa personale, infierire su un uomo a terra fa passare dalla parte del torto..

  10. No, infierire su un criminale ed un violento non ti fa passare dalla parte del torto.
    Forse (ma forse) ucciderlo senza un regolare processo, ma infierire (ed anche pi� pesantemente, tipo con armi improvvisate etc) o anche, secondo me, ferirlo anche abbastanza gravemente pu� rientrare pienamente nel diritto di restituire ci� che il soggetto x (il cattivo) avrebbe voluto fare, o anche peggio.
    Mal voluto e cercato non � mai troppo, anzi, non � nemmeno abbastanza.
    Dovrebbero insegnare cose tipo ferimento grave, tipo colpi agli occhi con oggetti acuminati.
    Non � semplice provocazione, � il mio pensiero.

  11. Come dice il mio istruttore di difesa personale ( o meglio wing tsun):
    “meglio un brutto processo che un bel funerale”.
    Chi aggredisce lo fa per far del male (anche molto) ed � giustissimo difendersi. Non � giusto infierire ed, inoltre, � vero che � consigliatissimo scappare il prima possibile (meglio se si riesce subito, non sappiamo se colui/lei che ci aggredisce � in uno stato alterato di coscienza).
    Quando si pu� evitare si evita…ma se non si pu� evitare meglio essere preparati 😉

    Inoltre per le donne l’eccesso di legittima difesa quasi non esiste, dico quasi perch� se decapitate l’aggressore con una katana � difficile che passi per una difesa comparata all’offesa 😀

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