Gli Inguardabili – Aoi Sekai no Chuushin de

di Regola 3

Salve a tutti voi lettori di Komixjam, quest’oggi mi tocca comunicarvi che Regola si è fritto irrimediabilmente il cervello e che quindi, al posto de Gli Inguardabili ci sarà il nuovissimo spazio Fuwa Fuwa World, dove si parlerà di me, Mokona, di quanto sono tenero, dolce, di tutti i miei amici e del Fiume Fragoloso… oh, qualcuno si sta avvicinando, devo scappare!

Che.. uno non può allontarsi dalla postazione per cinque minuti… stasera per cena Mokona in agrodolce saltato in padella. Abbiamo già perso troppo tempo, mando la sigla e poi iniziamo con l’appuntamento di questa settimana. (La sigla?!)

Per questa settimana ho scelto un titolo che probabilmente la maggior parte di voi non conosce e vorrebbe continuare così, poichè garantisco, ne verrete profondamente feriti, perchè va a tangere qualcosa con cui tutti (presumo) abbiamo avuto a che fare almeno una volta. Aoi Sekai no Chuushin de (Al centro del mondo blu) è tratto da una serie manga sceneggiata da Anastasia Shestakova e disegnata da un team di artisti che per la vergogna si firma semplicemente Crimson, di cui pare esistano otto volumi spacciati nel mercato dalla Micro Magazine, che se non fosse per Kotoura-san pregherei che una folla armata di forconi gli dia una regolata. Che poi, da quando i russi fanno i manga in Giappone? Perchè con quel nome di certo non sei giapponese… non lo voglio sapere, non lo voglio sapere!

Ancora un’immagine anonima…

L’antefatto di questa tragedia è una guerra che oramai va avanti da molti anni per il dominio del mondo di Consume tra il rosso regno di Ninteldo e l’azzurro regno di Segua… ho bisogno di una pausa. A quanto pare tutta questa guerra non è nient’altro che la metaforica lotta sul mercato delle console di due dei colossi della storia dei videogiochi, e come potete immaginare il regno di Ninteldo guidato dal supremo generale Marcus (Super Mario) sta vincendo mantenendo il controllo su oltre il 90% del territorio. Ma per difendere i buoni e i deboli (?) arriva dalla giungla (non dal deserto?) il giovane Gear (Sonic) che per qualche motivo che spiegherò dopo, se ne avrò il coraggio, decide di diventare un soldato e salvare il mondo o qualcosa del genere. Come potete immaginare tutti i personaggi di ambo gli schieramenti sono una citazione di qualche storica figura del mondo dei videogiochi, ovviamente con nomi cambiati per non dover pagare i diritti di Copyright.

Quanta bella gente…

Gear decide di diventare un soldato per vendicare la morte del suo amico Til (Miles di Sonic: The Hedgehog) che io ho sempre odiato, e pertanto vederlo trapassare a peggior vita mi ha dato una soddisfazione immane. Più che altro non avrei mai sopportato sue più frequenti apparizioni… Gear, dicevo, esce dalla giungla dove vive e si arruola, portandosi appresso sua sorella Nel (Nei di Phantasy Star); al suo arrivo viene affidato insieme all’arciera Opal (Opa-opa di Fantasy Zone) alle cure del maestro Tejirof (Tetris) che dovrà aiutarli a sviluppare le loro capacità da Killer, super-combattenti fortissimi che sono la sola possibilità di tenere testa agli invincibili generali del regno di Ninteldo. Gear impara a saltellare qua e la meglio di prima, Opal impara a lanciare raggi energetici dalle dita (e non si capisce se soffra, o provi piacere, quando carica l’energia) e anche Nel diventa una specie di sensore che li aiuterà nella prima missione, il salvataggio del Generale Alex (Alex Kidd di Miracle World). Pesteranno un pò di gente, per poi scoprire che Alex è il padre di Gear (e che a quanto pare sembra fosse figlio unico… quindi.. chi è Nel??) che lo aveva lasciato a casa quando dovette, molti anni prima, partire per la guerra; tanto perchè piove sempre sul bagnato, Gear è stato mandato lì non per salvarlo, ma per assorbire suo padre acquisendone la forza: ebbene si, il più grande potere dei Killer è essere Namecciani (palesissimo anche in virtù del fatto che Gear può assorbire massimo due persone). Evviva l’originalità.

Muori, coso infame!

E quindi mentre Gear diventa abbastanza forte e si sfoga per la morte del padre su dei poveri soldati di Ninteldo ci vengono presentati per bene alcuni dei nemici principali (oltre Super Mario), tutti quanti ispirati da qualche videogioco, preannunciando nella più classica ed efficace maniera una serie di battaglie senza esclusioni di colpima finisce il terzo OAV e non ne usciranno altri.

Majin Mario. (Non si vede ma ha una bella M sulla fronte.) Quello a fianco è Yoshi… credo…

Non ne usciranno altri. Quindi io mi sono lanciato nella visione di questi Oav (la cui produzione è iniziata nel 2012) nella speranza che almeno potessero fare una storia breve, con un inizio e una fine, in cui i personaggi partono dal punto A e arrivano a quello B con l’impressione che sia stato compiuto qualcosa… invece no. Tu, spettatore, che non puoi avere idea dell’infernale progetto che avevano in mente costoro, ti aspetti di vedere Gear saltare contro Marcus e prendersi un pugno-capocciata ma tutto ciò non accadrà: dovrai leggerti il manga, e sinceramente, visto il prodotto ritengo sia fuori questione. Certo, qualcuno potrebbe obiettare che si tratta di una semplice introduzione per attirare più lettori, ma io rispondo che è servita soltanto a palesare quanto questo prodotto sia scontato, banale, brutto, noioso, ridicolo e soprattutto superfluo. Se qualcuno si avvicina ad Aoi Sekai lo fa perchè incuriosito dai riferimenti al mondo videoludico, ma vi assicuro che scappa a gambe levate (Regola no, Regola ha già oltrepassato quella linea).

I primi 20 secondi di ogni anime sono animati meglio di tutto il resto. Sempre.

Ho riso di gusto e disperazione quando si parla del regno oramai distrutto di Atarika (indovinate un pò..) in cui i Killer hanno avuto origine, che una volta aveva conquistato tutto il mondo ma inevitabilmente condotto alla rovina da lotte intestine. La serie ha qualche momento ecchi (davvero pochi, rispetto ad altri titoli) ma il tutto è ulteriormente guastato da un solo personaggio, il monaco Tejirof che a momenti sembra una persona seria, poi comincia a fare battute e giochi di parole a sfondo sessuale ridicole e di cattivo gusto, che possono essere state partorite soltanto da una mente infantile imprigionata nel un corpo di un cinquantenne (il tipo di persona con cui non vorrei mai avere a che fare).

Tejirof ha fatto una battuta: dalla reazione potete capire la personalità di Opal, Gear e Nel.

Eppure questa serie ha ben due pregi. Il primo è indubbiamente la durata, con sessanta minuti i tre Oav sono liquidati che è un tempo decisamente minore a quello che mi è stato necessario per scrivere questa recensione (non penserete davvero che sia facile?); il secondo è la qualità dei disegni e delle animazioni sui quali non ritengo proprio di potermi lamentare… niente di eccezionale, almeno non mi sono ritrovato davanti certi mostri che continuamente tormentano le mie notti. Certo, i tempi in cui un’opera si giudicava valida dall’impatto grafico sono terminati più o meno con il tracollo del cinema muto ma questo non vuol dire che devo parlare male di tutto il prodotto, se vedo qualcosa di decente che possa servire da magra consolazione è mio dovere comunicarlo. Comunque neppure i disegni più belli del mondo avrebbero potuto cambiare il fatto che ci troviamo di fronte a un fantasy come tanti (“cosa sono queste decorazioni sulla mia carta igienica?” cit. Regola), dove vige per i personaggi principali la regola manga “se ci credo posso farcela” e in qualche modo tutto sembra destinato ad andare per il meglio, qualora si riescano ad affrontare e superare grandi difficoltà e situazioni molto tristi. In sessanta minuti, davvero pochi, vogliono darci un assaggio di Aoi Sekai quindi hanno dovuto rapidamente inserire i personaggi, presentarli ma soprattutto dare spazio al protagonista (che matura anche); non bisogna dimenticare anche di divertire il pubblico, di mettere un pò di azione… ma l’unico combattimento che può essere definito tale non è nemmeno del protagonista! Insomma, per sessanta minuti hanno deciso di mettere troppa carne al fuoco, avrei, al posto loro, ridotto gli elementi e lavorato principalmente per darne una presentazione che fosse anche interessante e non un semplice caotico riassunto.

I soldati portano quelle ridicole armature.

Di che stavo parlando? Ah, di quel pessimo prodotto di Aoi Sekai, e non stavo montando la solita monotona critica alla pessima animazione… come sapete di media mi tengo il colpo di grazia per la fine, ed è così anche in questo caso. Come ben abbiamo imparato a nostre spese questi lavori sono spesso scadenti sotto svariati punti di vista essendo prodotti con fondi limitati, e la sigla di apertura di Aoi Sekai no Chuushin de è entrata di diritto nella mia classifica delle peggiori di sempre (qualche giorno dovrei parlare di sigle belle, però…) e siccome sono un infame vi fornisco lo scempio in questione, e forse una di queste notti potrete avere uno di quegli stessi incubi che mi rendono intrattabile, ma senza i quali non potrei portare avanti Gli Inguardabili. Anche questa settimana è fatta…

[youtube rLZcGn8bzY8]

 

Commenti (3)

  1. E pensare che l’idea dell’allusione ai giochi era carina…

  2. Era uno degli anime che stavo per vedere.
    Grazie Regola.
    Il sacrificio che fai per noi ogni volta � apprezzato, � giusto che tu lo sappia.

  3. Arigatou Gozaimasu

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