Anime Primavera: consigli per la visione

di Ciampax 1

 Reduci da una stagione Autunnale che ha fatto scintille, presentando titoli quali “Log Horizon” e, soprattutto, “Kill La Kill”, non abbiamo fatto in tempo a deliziarci degli ultimi episodi di queste opere che già nuove storie hanno preso il loro posto, sulle emittenti televisive Giapponesi, dai primi giorni di Aprile, inaugurando una stagione Primaverile densa di titoli, buona parte dei quali molto lunghi, che ci accompagneranno fino all’estate e oltre, in alcuni casi. La tendenza di questa Primavera, che, come dicevo, deve fare i conti con una serie di “successi autunnali” che hanno reso la stagione passata una delle migliori in campo “animazione”, è legata a molte produzioni tratte da manga e, soprattutto, un po’ dappertutto si sente l’influenza del termine “gioco”: dagli anime ispirati a giochi di carte (o aspiranti tali), a quelli basati su veri e propri videogiochi o a quelli che, ancora, hanno come tematica del gioco il punto cardine della storia, questa stagione primaverile potrebbe essere definita, a buon diritto, una “Game-season”.

Ho passato la scorsa settimana (in realtà, circa una decina di giorni) a visionare i primi e in alcuni casi anche i secondi episodi delle serie proposte dal Giappone: devo ammettere che la stagione sembra essere partita molto bene, presentando titoli sicuramente interessanti e che sin dai primi minuti del “pilota” hanno catturato la mia attenzione in modo particolare, portandomi a stilare una lista/classifica relativa a quali opere, tra queste, recensire-commentare in queste serate che si vanno man mano allungando. Devo dire che la scelta è stata ardua e, tra l’altro, ancora adesso ho una “lista nella lista” di possibili opere su cui discutere, in particolare relativamente ai titoli che, da programmazione televisiva, andranno in onda il sabato. Tralasciando per ora questi titoli (Akuma no Riddle, Captain Earth, Kenzen Robo Daimidaler, Mahouka Koukou no Rettousei, Mekakucity Actors) che meritano una discussione a parte, vi presento le opere di cui discuterò nelle prossime settimane, una per una, secondo le motivazioni che mi spingono a parlarne. Faccio presente una cosa, tuttavia: dal momento che discutere su ogni singolo episodio di ogni singola opera mi sembra eccessivo e quantomeno “inutile”, vuoi perché ci potrebbero essere delle “pause narrative”, vuoi perché determinati discorsi si possono fare meglio alla luce di una più “vasta visione” del prodotto, non aspettatevi articoli puntuali, ogni giorno, su ogni singolo titolo. L’idea è quella di procedere in modo “alternato”, trattando una settimana alcuni titoli e la successiva altri, e senza dare una giornata precisa dell’uscita di tali recensioni, anche se in linea di massima cercherò di pubblicare l’articolo relativo a “tale anime” il giorno successivo rispetto al “rilascio” dell’episodio su Crunchyroll (vedi: Horriblesubs). Inoltre, non vi aspettate una recensione “rigorosa” del prodotto: a differenza di altre cose che ho recensito e recensisco tutt’oggi, preferirei impostare questi articoli in maniera più “personale”, scrivendo le mie osservazioni sullo sviluppo della trama e sulle possibilità della storia e aprendo un “dialogo” con chi vorrà commentare. Detto questo, ecco le serie che verranno presentate in questi appuntamenti.

 Kanojo ga Flag o Oraretara: la storia parte da un presupposto tanto banale quanto interessante: che fareste se potesse vedere, sulla testa della gente, delle “bandierine” che vi annunciano gli stati d’animo della persona in oggetto o, addirittura, che vi permettano di vedere gli imminenti avvenimenti nella vita di questa? Questo è ciò che accade a Sota, giovane studente sopravvissuto ad un naufragio, che riesce a “non-rapportarsi” a chi lo circonda proprio grazie all’abilità di “vedere” queste bandiere e “romperle”, attraverso la scelta di opportune frasi, cambiando il corso degli eventi. Sebbene l’anime si presenti come il tipico Harem sovrannaturale e scanzonato, il finale del primo episodio lascia di stucco: Sota ha, sulla sua testa, una enorme e vorticante “Death Flag” (bandiera della morte), quasi un presagio di sventura imminente.

 Black Bullet: mostri “insettiformi”, ragazzine maledette, virus “alieni” che hanno ridotto il Mondo ad un luogo pericoloso, agenzie a caccia dei malati. Mischiando horror e fantascienza e ispirandosi a storie quali “Mikami”, un anime che sin dal primo episodio si presenta avvincente e disturbante, avendo le possibilità di portare avanti una storia che potrebbe lasciarci davvero con il fiato sospeso. E il rapporto “amoroso” tra i due protagonisti rende il tutto ancor più accattivante e “spaventoso” al contempo.

 No game, no life: altra storia dal presupposto semplice ma dalle infinite possibilità. Venite catapultati in un mondo dove qualsiasi “azione violenta” o disputa è stata sostituita da una “sfida” a qualsivoglia gioco. Come se la caveranno i due NEET, fratello e sorella, catapultati in questo regno “immaginario” e, forse, virtuale, dalla divinità che ha sancito le regole dei “Giochi”?

 Selector Infected WIXOSS: strutturando la storia in maniera molto simile a quella di “Puella Magi Madoka Magica” (mi aspettavo che saltasse fuori, da un momento all’altro, l’equivalente di Kyubei nel primo episodio) questo anime fa ancora del “gioco” il suo tema fondamentale: sfruttando la popolarità dei tanti giochi di carte esistenti (Yu-Gi-Ho! docet, in campo dell’animazione, almeno) ecco delle giovani “sfidanti” pronte a fare di tutto per poter vincere il “torneo” e poter esprimere il loro desiderio più recondito. Personaggi, fino ad ora, molto azzeccati (soprattutto le due new entry del secondo episodio) e una storia che sembra celare, dietro la “banalità” del gioco, qualcosa di molto più misterioso e “malvagio”: un anime sicuramente da guardare.

 Le Bizzarre avventure di Jojo – Stardust Crusaders: spendere qualche riga sulle vicende della famiglia Joestar e, in particolare, su questa terza serie, probabilmente la più famosa, a causa dell’introduzione dei poteri “Stand” che, da quel momento in poi, hanno segnato la creazione di molti (tanti, forse troppi) manga shounen, mi sembra assolutamente superfluo, così come spiegare perché ho intenzione di recensire questo anime, non vi pare? E poi, diciamoci la verità, chi di voi “non” vedrà questa serie?

 Isshuukan Friends: altre volte ho fatto presente quanto “Angel beats” e “Clannad” mi abbiano profondamente colpito, di quanto abbia “pianto” nel finale di queste due serie e di come adori queste storie, narrate con semplicità e sentimento. Questo “Amici per una settimana”, che si ispira all’idea del film “50 volte il primo bacio”, con la giovane protagonista affetta da una malattia (o magari è una maledizione?) per cui il lunedì di ogni settimana dimentica quello che ha fatto durante quella precedente, se possibile mi ha “destabilizzato” emotivamente molto più delle altre due serie citate: già al secondo episodio ero in lacrime. Se non è un buon motivo questo per recensirlo, ditemi voi qual è!

Bene, questa è la lista: certo vi sono altre opere molto interessanti e alcune che dovranno partire nei prossimi giorni, ma la selezione è statua ardua e, per il momento, non credo che ci saranno variazioni, a parte quel quintetto del sabato che, a meno che non riesca a prendere una decisione alternativa, potrebbe andare ad occupare un unico articolo di recensione, alla domenica, per trattare dei singoli titoli. Vedremo, per intanto, vi do appuntamento ai prossimi giorni, quando inizierò a trattare, separatamente, i titoli qui presentati.

Commenti (1)

  1. Ottimo, me ne stavo perdendo un paio interessanti.
    Non guardo jojo…

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